Non starò qui a dirvi chi furono i Queen, quali album fecero, che disco vi consiglio, perché non è questo il mio obiettivo; io voglio soltanto ricordare una persona, e con lui un gruppo, che per la mia generazione e per quella prima di me ha rappresentato moltissimo, sia dal punto di vista musicale, che intellettuale e sociale.Freddy era l’anima del gruppo, il motore e per certi versi anche l’immagine.
E’ stata una persona incredibile, e col passare degli anni la sua immagine si andò consolidando, sia attraverso le sue canzoni, i suoi testi e le sue musiche,sia tramite il suo carisma e la sua energia, sprigionata soprattutto nei concerti, arrivando ad essere definito "uno spettacolo nello spettacolo".
I testi delle sue canzoni sono incredibilmente belli e profondi; i ritmi vanno dal rock, al melodico passando da ritmi elaboratissimi.
Per quanto riguarda la sua personalità, Freddy Mercury era un tipo eccentrico, stravagante, prorompente e travolgente ma anche sensibile e aperto verso gli altri.Omosessuale dichiarato, giocava anche su questo fatto, non nascondendo ciò, ma anzi travestendosi spesso con tranquillità e fierezza.Una personalità eccentrica, ma che amava la vita: diceva: "Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. “
Il 23 Novembre 1991 convocò una conferenza stampa dichiarando al mondo di essere malato di AIDS. Disse: “Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere"
Un addio, sapendo che ormai era giunto al termine della sua vita da esteta puro, fatta di diversità e di eccessi, spesso volontariamente assecondati dagli altri componenti del gruppo, visto che il giorno dopo, il 24 Novembre 1991, Freddy Mercury morì di polmonite nella sua casa londinese. La sua morte, non fu inutile: fino al 1991 l'AIDS era considerato come la malattia che contagia gli "altri". Non se ne parlava molto. Anche le ricerche andavano a rilento, un po' per il numero ancora relativamente basso di casi, un po' perché i fondi scarseggiavano, ma la scarsa informazione ha fatto più di una vittima. Freddy fu la più eclatante.Il mondo capì che anche un uomo creduto immortale, un mito e, soprattutto, un uomo ricco può morire di questa malattia e da allora iniziò il timore.
Grazie alla sua morte si iniziò una campagna informativa sull’AIDS, e venne indetta il 1° dicembre la giornata internazionale per la lotta contro l’AIDS.Grazie a lui e ai Queen mi sono avvicinato alla musica e per questo li ringrazio.
Quest’estate sono stato a Londra, e non ho potuto non fare un salto a Kensington, dove Freddy Mercury ha vissuto, e dove quel 24 novembre di 14 anni fa si è spento; in quel posto, davanti alla porta della sua abitazione si respira un aria strana, tra il magico e il malinconico, e non nego di aver lasciato oltre ad una rosa, insieme ai miei amici, anche una lacrima.
Prima all'esterno della sua casa, nel muro di cinta, si potevano leggere i centinaia di graffiti lasciati dai fan come ultimo saluto, omaggio, ringraziamento; oggi questi sono stati cancellati, ma restano le scritte sull’asfalto, ad indelebile ricordo di un mito. Un mito già, perché è questo che Freddy Mercury è diventato; scrisse “THE SHOW MUST GO ON”, lo spettacolo, la vita deve andare avanti, ma tu Freddy resterai per sempre nei nostri cuori ed è bello ricordanti con una delle tue frasi più celebri :
“La cosa più importante è vivere una vita favolosa, non importa quanto lunga, basta che sia favolosa”.
2 Comments:
il flyer dei 4 assi arriverà con l'aggiornamento di domani... seguito ovviamente da un articolo sui 4...
abbi pazienza umanista!
...????
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