LIVE REPORT : EXTREMA + SADIST @ italian gods of metal - Milano, Alcatraz (2/3/2008)
DOMENICA ALL'ALCATRAZ RITORNAVA L' ITALIAN GODS OF METAL. NOI SIAMO ANDATI A GUSTARCI I SADIST E GLI EXTREMA E NE E' VALSA LA PENA...
Per decidere di chiudersi in un alcatraz buio ed inquietante, quando fuori splende un bellissimo sole da giornata primaverile, bisogna davvero amare certe band. Arrivo con Sandro (Perro Diablo, ex Wendigo) davanti al locale intorno alle 16,15. La ressa che affolla l'ingresso è un blocco nero unico, tra borchie, capelli lunghi, tipe in minigonna e capigliature colorate. Entriamo gratis con i nostri accrediti. Dentro è l'inferno: fiumi di birra, atmosfere buie, metal ad altissimo volume. Sul palco hanno appena finito i Graveworm e stanno iniziando i VISION DIVINE, ma non li caghiamo molto e tiriamo dritti verso il bancone del bar per bere un paio di lager.
E' pieno di tipe vestite da zoccole, di uomini grandi e grossi completamente tatuati e di facce note della scena metal/HC/punk di casa nostra.
Gironzoliamo un po' tra i vari banchetti del merch delle band, mentre sul palco salgono i DOMINE, altro gruppo che snobbiamo alla grande... noi siamo qui per altro.
Alle 17,30 finalmente salgono sul palco gli EXTREMA. La band di GL e Tommy Massara è, come sempre FIERA E POTENTE! La loro attitudine Hardcore li differenzia non poco dalla massa metal sinfonica che ha suonato fino ad ora e la loro esibizione è davvero esaltante. Qualche classico discorso ignorante di GL, quanlche pezzo nuovo e poi via con la scarica di canzoni storiche del repertorio Extrema, da Child o' bogaoo a Money Talks, da This Toy a Lawter's inc.
Saltano, si dimenano. aizzano il pubblico e chiudono la loro ottima performance con Ace of Spades dei Motorhead, cover ormai entrata di diritto nel loro repertorio.
Usciamo a prendere una boccata d'aria. Fuori i backliners delle band caricano e scaricano furgoni pieni di ampli, mentre i figli del metallo chiedono autografi alle "star" della giornata.
Rientriamo per vedere i SADIST, l'altro gruppo per il quale siamo qui. Trevor è in gran forma, i suoi musicisti anche. Tempi dispari, trick incredibili del batterista, numeri funambolici del guitar man e atmosfere lugurbri fanno da cornice ad un'ottima performance, in cui gli insulti al nightwish (QUELLA E' ROBA DA CHECCHE!) e a Babbo Natale si sprecano.
Finito lo show della band genovese ce na andiamo. 4 ore lì dentro sono fin troppe, specie se sei reduce la sera prima dal last show dei php...
SEE YA!
ALE
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