LIVE REPORT: NAPALM DEATH - Cervia @ Rock Planet (3/10/2009)
Per vedere i Napalm Death farei di tutto.
Anche un doppio coast-to-coast da un lato all'altro dell Nord-Italia nel giro di 18 ore. La mia storia parte infatti di Sanremo, ridente (?!?) città della Riviera Ligure, attorno alle 14 di sabato 3 ottobre; la nostra -quella per cui immagino abbiate aperto questa pagina- ha inizio invece a Pinarella Di Cervia, 550km e 5 ore e mezza dopo.
È infatti attorno alle 20 che parcheggio finalmente la macchina a qualche metro dal Rock Planet, il locale in cui è previsto il concerto, e mi accingo coi miei amici a mettermi in coda; giunto davanti alle porte un dubbio mi assale: avranno annullato il concerto? Avrò sbagliato data?
Il locale è infatti totalmente chiuso e di fronte non c'è anima viva, ma una breve perlustrazione che ci permette di trovare la porta sul retro e scorgere la strumentazione dei Cripple Bastards fuga ogni dubbio. La gente però tarderà ancora ad arrivare, e rimarrà, fino all'apertura e oltre, troppo poca rispetto alla portata dell'evento.
Ad ogni modo, una volta entrato, mi posiziono tra le primissime file, pronto psicologicamente e fisicamente -meno, molto meno, come dimostreranno contusioni varie- all'inizio del massacro, che arriva puntualmente con l'entrata sul palco dell'opener:
CRIPPLE BASTARDS
Si pregano criticoni vari, puristi e perbenisti di allontanarsi, entrano i Cripple Bastards.
Esperte e navigate bestie da spettacolo, i quattro connazionali mettono in piedi un devastante concentrato di odio e rabbia, fulcro della loro proposta hardcore/grind che punta in egual modo su testi e brani diretti, espliciti, violentissimi.
I nostri conterranei mantengono infatti alta la loro fama di macchine da live: sul palco sono precisi come su album, travolgenti come su album, ma molto, moltissimo, infinitamente più cattivi; il singer Giulio The Bastard è trascinante e perfetto nell'esecuzione ora dei pezzi più hardcore ora di quelli più metal, sui quali abbandona il tono in scream per utilizzare altri registri ugualmente convincenti (spettacolare la sua prestazione nella fantastica Stupro e Addio). Il bassista Schintu The Wretched è il suo perfetto compagno per quanto riguarda la presenza scenica: il modo in cui coinvolge il pubblico con le sue pose e il suo continuo sporgersi dal palco costituisce è un getto di benzina sul fuoco di un pogo di inaudita violenza. Più compassati, ma tecnicamente ineccepibili, i due compagni Der Kommissar e Al Mazzotti.
In generale lo spettacolo dei nostri non mostra il minimo punto debole, sfiorando la perfezione sotto ogni aspetto: le canzoni sono eseguite in maniera perfetta, la reazione del pubblico è di quelle che, immagino, ogni musicista vorrebbe, e il numero di pezzi in scaletta è sufficientemente alto, anche se su questo punto viene da recriminare su alcuni brani mancanti, come i classicissimi Morte Da Tossico e Bomb Abc No Rio, ma anche qualcosa dal nuovo album come Spirito Di Ritorsione, che in sede di intervista lo stesso Giulio aveva dichiarato come uno dei suoi preferiti.
Terminata la descrizione dell'aspetto prettamente musicale, vorrei spendere ancora qualche parola su quello umano: a fronte di un atteggiamento scenico da "duri", i Cripple Bastards fuori dal palco si rivelano invece persone molto umili e disponibili; dopo il concerto le si vedrà infatti fermarsi a parlare coi fan, fuori a fumare una sigaretta, o in disparte a seguire il concerto dei Napalm Death come tutti gli altri; questo dovrebbe far ragionare molte band, di livello ben più locale di loro, che si credono superiori a chiunque e spesso, suonando in serate con altri gruppi, non si fermano neanche ad ascoltarli. Polemica (per quanto piccola) chiusa.
NAPALM DEATH
Giusto il tempo di fare un rapido controllo delle proprie condizioni fisiche -se becco chi mi ha fatto andare in bagno sanguinante al naso facendomi perdere Misantropo A Senso Unico...- e di sorbirsi un breve soundcheck e i Napalm Death entrano sul palco con le note di Strong-Arm. Descrivervi il delirio nato sotto al palco è impresa quasi impossibile, ma posso farvi un semplice paragone: confrontato a questo, quello dei Cripple Bastards, uno dei più devastanti che mi ricordi, scompare quasi. Lo show della band britannica è infatti un esplosivo concentrato di rabbia difficilmente esprimibile con parole umane, ragion per cui mi scuso anticipatamente se non riuscirò a rendere l'atmosfera del concerto.
Forti di suoni ben bilanciati e potentissimi -sui primissimi colpi di batteria io, davanti alle casse, mi sentivo quasi spostare- i Napalm Death condensano in una scaletta di quasi venti pezzi la summa del loro sound potente ed aggressivo: dalle leggendarie Scum, From Enslavement To Obliteration alla furibonda On The Brink Of Extinction i quattro sfoderano una prestazione perfetta; Mark "Barney" Greenway è dinamite allo stato puro, autore di una prova sorprendente per potenza e cattiveria, alla faccia dei suoi quarant'anni d'età; il mitico Shane Embury non sbaglia un colpo e dimostra anche una buona presenza scenica, come del resto i suoi compagni Herrera -quando si parla di batteria la presenza scenica può sembrare una stupidata, ma il tocco, la teatralità dei movimenti, insomma il coinvolgimento si vedono- e Harris, come sempre di ottimo supporto al microfono per le backing vocals. Come già annunciato, devo comunque dire che ritengo che parte del successo della band sia dovuta all'ottima accoglienza che lo scatenato -seppur non numerosissimo- pubblico le ha riservato: durante lo show le prime file erano l'inferno in terra; ripetuti stage diving incrociati con anche due o tre persone contemporaneamente sul palco, un moshpit devastante che schiaccia la prima fila sul palco mettendo in serio pericolo le casse spia del gruppo -che finiscono per muoversi lungo tutto il palco prima che qualche roadie le sistemi- e procurando vari scontri "testa di uno del pubblico"/"ginocchio di Barney". Come divers più accaniti si giocano il titolo un non proprio longilineo ragazzo che mette a dura prova le leggi di gravità e il bassista dei Cripple Bastards, che con una foga senza pare incita il pogo riservandosi anche di salire sul palco a cantare con Barney un pezzo di Nazi Punks Fuck Off.
Insomma, chi ancora di voi non ha assistito ad un concerto dei Napalm Death sa ora di dover assolutamente rimediare: qua si parla di storia senza pari, ma da parte di una band ancora in forma come se fosse composta da giovanissimi, con la voglia di divertire e divertirsi insieme ai propri fan più sfegatati. Pollice alto per i Napalm Death, monumento vivente al metal!
You Suffer
But Why?
PS: Si, ovviamente l'hanno fatta.
NIKOLAS (metallized)
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