NEW SLASH SIGNATURE SERIES
ARTICOLO UN PO' PIU' TECNICO DEL SOLITO, DIRETTO AI MUSICISTI IN SENSO STRETTO : QUALCHE SETTIMANA FA E' USCITA LA NUOVA SIGNATURE SERIES DI SLASH (a lato la foto promozionale), FIRMATA COME SEMPRE GIBSON MA USCITA SUL MERCATO NELLA LINEA EPIPHONE, SEMPRE MENO SOTTOMARCA E SEMPRE PIU' COSTRUTTRICE DI PRODOTTI VALIDI.
RIPORTO UN BELLISSIMO ARTICOLO TROVATO IN RETE DI UN RAGAZZO CHE NE SA PARECCHIO...
Spinto dall'affetto che provo per questa chitarra (è stata la mia prima elettrica, mi son trattato bene da subito!!!),e da un'ottimo articolo di Giovanni d'Ammassa che lessi tempo fa a lei dedicata (a cui mi rifaccio in diversi stralci in questa mia recensione) e con tanta umiltà proverò a descrivervi le caratteristiche, le mie impressioni d'uso e di ascolto e alcune mie conclusioni di questa ottimo (a mio modesto parere) strumento.
CARATTERISTICHE:
La Epiphone Slash signature riprende le forme della Les Paul Classic, con poche differenze di fondo.Come legni sono stati utilizzati quelli classici nella costruzione di questo tipo di chitarre: body in mogano con top in acero, paletta e manico in mogano. Il corpo è leggermente bombato nella parte superiore e verniciato di un bel colore rosso con delle "zebrature" nere. Lateralmente il top non riprende la colorazione rossa della chitarra, a ha una finitura bianca madreperlata che crea un bell'anello intorno a tutto il body, molto gradevole dal punto di vista estetico.
Ben in evidenza nella parte superiore del corpo, nella zona dove solitamente poggia l'avanbraccio, il logo di Slash, lo Snakepit, formato da un serpente arrotolato attorno ad un osso, che fuma una sigaretta con in testa il caratteristico cilindro di Slash.
La paletta di colore nero, riporta nella parte frontale alta il logo della Epiphone e nella parte centrale (al posto della solita firma di Les Paul) la firma di Slash di un bel colore dorato, accompagnata dalla scritta Signature Model.
Nel retro invece troviamo il numero di serie, il marchio CE e un adesivo che indica la provenienza coreana (ahimè!!!) della chitarra.
Le meccaniche, non marcate, sono in stile Les Paul allineate tre per lato.
In corrispondenza dell'attacco col manico troviamo la barra tendimanico, il cui accesso è protetto da un coperchio in plastica (truss-rod cover) che riporta la scritta Les Paul Classic.
La tastiera presenta 22 tasti di medie dimensioni e gli intarsi segnatasti sono di forma trapezoidale.
Il manico è unito al corpo mediante incollaggio. Incassati nel corpo troviamo, come da tradizione, due humbucker (non ci è dato sapere se Epiphone o Gibson PAF, ma propendo più sulla prima ipotesi..) con copertura in plastica nera, e non in metallo, controllati da un selettore a tre posizioni posto nella parte superiore del corpo in corrispondenza dell'attacco col manico. Le posizioni sono le classiche: pickup al ponte (Treble), i due pickup, pickup al manico (Rhytm). Per ciascuno humbucker troviamo poi un controllo per il volume e uno per il tono, in classico stile Gibson.
Per concludere il discorso sulla parte hardware non resta che scrivere del ponte, che si rivela essere un Tune-O-Matic, accompagnato dalla Stop Bar. Le regolazioni sono le solite: altezza complessiva del ponte e ottave.
Nella parte retrostante del corpo ci sono le onnipresenti due placche di plastica, di colore nero, che coprono le buche del selettore dei pickup e dei potenziometri.
A differenza della Les Paul Classic, manca il battipenna e, come già detto in precedenza, i coperchi dei pickup non sono in metallo. Anche lo spessore del corpo è leggermente più sottile rispetto alla Les Paul "cugina Gibson".
Per il resto, tutto rimane in linea con la tradizione di questo modello di chitarra. Purtroppo come ogni chitarra made in Korea che mi è capitato di provare, anche il modello dedicato a Slash pecca nelle rifiniture, di sicuro migliorabili.
E ora le impressioni d'ascolto...
IMPRESSIONI D'USO E DI ASCOLTO
Il look della chitarra si rivela accattivante e aggressivo, in linea col personaggio che deve rappresentare. Il peso è superiore alla media, moltovicino a quelo delle "cugine" Gibson.
Mi arrivò a casa proprio il giorno del mio compleanno(purtroppo non ricordo quale)..forse un segno del destino..dopo tanta gavetta su una Squier Stratocaster e una diavoletto,prestatemi da un amico più grande (come un fratello per me, nonchè mentore) finalmente avevo una chitarra tutta mia..una volta imbracciata e assunta la posa tipica di Slash, diedi le prime pennate e ricordo che eseguii alcune frasi, scontrandomi subito con lo sfregamento delle corde presso i tasti più vicini al manico. Col mio "amico mentore" cercammo alora di regolare l'action della chitarra, ma per ovviare al difetto essa risultava troppo alta per i miei gusti (stessa esperienza riscontrata da D'Ammassa). A causa della regolazione non ottimale dei tasti e del manico, non riuscimmo ad accordare perfettamene la chitarra, pur di fronte alla buona tenuta delle meccaniche che non scordano anche di fronte a forti sollecitazioni. Risolsi questi difetti con l'aiuto di un liutaio di fiducia.
Ora a distanza di anni, con un bel pò di esperienza sulle spalle e sulle dita, posso affermare che la Slash Signaturesi lascia suonare molto volentieri, grazie alla potenza dei suoi pick up, con i quali si ottiene un buon suono, molto definito e pulito e dal potente volume d'uscita, tanto che sui suoni disturti, preimpostati su un'altra chitarra, si può essere costretti ad abbassare i valori di gain.
Anche il sunstaine della Epiphone è molto buono, di sicuro superiore alla media.
Sui riff stile Guns n' Roses e sul grunge si presta con una docilità allucinante!!!
Le sonorità di questa chitarra ricordano molto da vicino quelle delle Gibson Les Paul, con un tocco di modernità (ebbene si proprio così) e quando anni dopo ebbi la fortuna (e la costanza nel risparmiare paghette su paghette lavoricchiando qua e là) di acquistare una Gibson Les Paul Standard, ne ebbi la certezza.
Dato poi l'uso chene fa il personaggio (grande guitar hero) che l'ha disegnata in collaborazione con la Gibson, è facile aspettarsi uno strumento orientato verso il rock. E la Epiphone Slash Classic non delude le aspettative: grintosa e cattiva, è facile vederla in mano a chitarristi che come me (che parolone chitarrista io..) amano le sonorità distorte, accordi aperti e saltano come indemoniati qua e la per il palco (occhio a non cadere però!!!)
CONCLUSIONI
La Epiphone Les Paul Slash Signature è una chitarra nel complesso a parer mio di buona qualità, i difetti riscontrati all'inizio del nostro fecondo rapporto, forse erano propri solo del mio modello e con tutta probabilità erano da imputarsi al negliente assemblaggio eseguito in Korea. D'altra parte è molto raro che una chitarra di fascia media esca dalla fabbrica perfettamente regolata. Quando uno strumento arriva qui da noi è passato dapprima in un magazzino, poi è stato dentro un container, affrontando un viaggio in nave e poi di nuovo in un magazzino. Chiaramenta la chitarra è sottoposta a notevoli e vari sbalzi di temperatura e di umidità, oltre a inevitabili urti e chi ne risente di più è il manico.
In ogni caso problemi del genere si risolvono portando subito lo strumento da un liutaio. Dopo qualche mese quando la chitarra si è assestata perchè rimasta in un solo ambiente (casa o sala prove) a una temperatura generalmente costante, è consigliabile riportarla dallo stesso liutaio per una definitiva messa a punto.
Io feci così e ancora oggi andiamo d'amore e d'accordo, insieme abbiam combinato discrete session e serate e innumerevoli figure di merda, ma SEMPRE PER COLPA MIA,MAI SUA!!!!
Furono un milione e 300 mila di vecchie lire ben spese.. meno male che l'acquistai.. con questo ho chiuso, grazie per la pazienza d'aver letto queste mie parole messe alla bell'e meglio..
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