mercoledì, aprile 09, 2008

LIVE REPORT : PERRO FIGHTIN' NIGHT - Milano, Disco Lounge (4/4/2008)


CON MOLTO PIACERE RICEVO VIA MAIL QUESTA RECE DELLA PAOLETTA SULLA SERATA DI VENERDI' E LA PUBBLICO...

Mi avevano chiamata, mi avevano postato l'ivito sullo space e così venerdì sono andata con Lucone e Max a vedermi la Perro Fightin' night al'ex Atmosphere, locale che conoscevo già da quando bazzicavo la scena metal e i concerti in questo posticino si sprecavano...
Quando arriviamo (più o meno le 23) il ragazzo cinese è alle prese con lo smistamento biglietti, attentissimo che tutti paghino prima di entrare nella stanza concerto. C'è parecchia gente, molta più del previsto e il locale si riempie in fretta...
Aprono la serata i GRIZZLY MOTOROIL, band punk/rock n' roll nella quale riconosco il cantante dei Gettin' grey (che qui però canta in modo piuttosto differente) e il bassista dei mitici PHP, purtroppo defunti prematuramente a causa di non so quali motivi...
I Grizzly scaldano il pubblico che si muove e sembra apprezzare il punk "motociclistico" del quartetto milanese. Pochi pezzi, rapidi e tirati, per fare entrare nel vivo la serata.
Piccola pausa e salgono sul palco i secondi artisti dello show : EL PERRO DIABLO. L' atmosfera e le sonorità sono assai più potenti del gruppo precedente. Riffoni di chitarra, scariche di doppia cassa, voce urlatissima e sound che mischia la new school hc al metal più diretto. Ottima performance, buon movimento sul palco, e sound che il pubblico sembra apprezzare. Notevole la rivisitazione di Slave New World, mitico brano dell'idimenticabile Choas AD.
La serata ormai è entrata nel vivo. Sul palco salgono gli S.D.E.: il punk/hc della band è ormai collaudatissimo, la gente conosce i pezzi e li canta a squarcia gola, mentre gli stage diving si sprecano e i fiumi di birra anche. Nella folla c'è pure un bimbo che, tirato su dalla mamma esibisce le "corna" doc di un concerto pesante...
La performance degli SDE non ha un secondo di pausa e quando il loro spettacolo finisce, bisogna riprendere fiato.
Il minifestival viene chiuso dagli headliners della serata, gli OSAKA FIREDRAGSTER, band che raccoglie ex componenti di Angry Beans, Ayuara e No Relax e che propone un punk rock alla Belvedere cantato in italiano e molto molto valido.
Anche con loro il pubblico non si risparmia. E' facile capire che l'alcool ormai ha preso il sopravvento. L'atmosfera è caldissima, i pezzi del gruppo sono accompagnati da un buon pogo e una notevole pertecipazione, che non mi fanno pentire di aver scelto di venire qui stasera.
La musica finisce alle 2, gli alcolici no... dopo lo show la gente si intrattiene nel locale a bere le ultime pinte e a commentare una bella serata...

PAOLETTA (paolatruzzi@yahoo.it)