RECENSIONE DELLA SETTIMANA
Un tuffo nell'elettronica per la recensione di questa settimana. Claudio, tecnico luci MOBSOUND, ci porta alla scoperta del nuovo lavoro dei fratellini elettronici piu' famosi del mondo...
TITOLO : Push the button
AUTORE : Chemical Brothers
ANNO : 2005
PROVENIENZA : England
GENERE : Elettronica
Eccoli qua, di nuovo in pista.
Passati ormai da qualche anno i pruriti adolescenziali, Ed Simons e Tom Rowlands oggi sono una delle espressioni più significative di ciò che rimane della prima scena techno-house e del periodo dei rave party, l'ultima trasgressione musicale ad alto contenuto acido e alcolico della storia musicale.
"Push The Button", però, non aggiunge nulla alla biografia dei due alchimisti, anzi rimane molto lontano dai loro lavori migliori, parecchio al di sotto di "Exit Planet Dust", che insieme a "Leftism" dei Leftfield è considerabile una delle pietre miliari del genere. E' anche svanito il fattore sorpresa e, come in ogni copione musicale che si rispetti, la tendenza alla monotonia è in agguato.
I Chemical e i Leftfield, insieme a Prodigy e pochi altri sono tra i pochi gruppi della club culture che piacciano o perlomeno destino interesse fra i non fruitori abituali del genere: chi non frequenta abitualmente le discoteche iper-trendy probabilmente ascolterà volentieri "The Fat Of The Land" o qualcosa degli Underworld, forse anche perché intimamente legati al fenomeno "Trainspotting".
Ma per mantenere vivo il link occorre trovare associazioni sempre nuove con nomi e sonorità provenienti da ambiti diversi dal proprio. I Chemical riescono nell'impresa, ad esempio in "Galvanize", che costituisce la prima traccia e il primo singolo dell'album: Simons e Rowlands si confermano insuperabili spugne in grado di assorbire i principali fenomeni musicali "modaioli" del pianeta, accoppiando il gettonatissimo hip-hop con i sapori etnici di un sample da odalisca, e in tempi in cui si sognano viaggi verso i confini del mondo, ognuno di noi ritrova un pezzo di se stesso e dei propri percorsi in costruzioni del genere; il rapping è prestato da Q-Tip dei Tribe Called Quest. Momenti hip-hop ritornano più avanti anche in "Left Right", dove già dal titolo possiamo prevedere come anche i "fratellini chimici" abbiano intenzioni seriose e intendano dire la loro anche in campo politico.
Eppure, scorrendo le tracce di "Push The Button" si ha la costante sensazione di deja vu e la certezza che fra cinque anni nessuno vi consiglierà questo fra i migliori dischi dei Chemical ("Dig Your Own Hole" rimarrà comunque una vetta irraggiungibile). Altro handicap è che sovente manca la fluidità: molte canzoni vengono esasperatamente prolungate il più possibile, come se superare i cinque minuti debba essere un must; ma allora il remix (di cui il duo è campione riconosciuto) a cosa serve?
Non c'è stavolta Noel Gallagher, ma incontriamo i Mercury Rev (anche loro nei negozi in questi giorni col loro nuovo lavoro) in "Close Your Eyes" (che, in tutta sincerità, sfiora il tedio) e Tim Burgees dei Charlatans in "The Boxer" (nessun riferimento a Simon & Garfunkel, ma perché non si usa un po' più di fantasia nello studio dei titoli?) e l'unione fra le due forze produce un risultato meno interessante dei due addendi presi singolarmente.
Tanti punti di domanda, ma anche qualche raro momento piacevole, come l'ulteriore e convincente momento simil-etnico di "Hold Tight London", con belle percussioni tribal-house e l'intervento vocale di Anna Lynne Williams dei Trespassers William.
In "Believe" molti scopriranno la voce di una delle più grandi promesse del rock di quest'anno, Kele Okereke dei Bloc Party, la band inglese scoperta e protetta dai Franz Ferdinand che in molti già indicano come miglior esordio del 2005.
Altra impennata, ma siamo quasi a fine disco, in "Marvo Ging", col simpatico sample di una slide guitar; ma purtroppo anche qui l'idea viene stiracchiata un po' troppo per le lunghe, prendendosi nello sviluppo della traccia.
"Surface To Air" infine è la loro tipica cavalcata electro con beat sostenuti alternati a pause atmosferiche, e tutto l'insegnamento trasmesso dai New Order, band che ha raccolto sì le ceneri dei Joy Division, ma ha saputo anche iniziare un nuovo corso per la musica elettronica, senza il quale forse i Chemical non sarebbero mai esistiti o comunque non sarebbero stati la stessa cosa.
"Push The Button" è un disco che va sparato al massimo, un disco pensato per il dancefloor, e in quest'ottica va ascoltato, digerito e giudicato. Ritmi techno-trance, elettronica, un pizzico di atmosfere psichedeliche, molte guest star, breakbeat: se avete voglia di alzare i volumi al prossimo party, "Push The Button". Non vi sbatteranno la porta in faccia come accaduto a George Clooney in un celebre spot televisivo, ma terminata la festa vi resterà ben poco.
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