DISCHI CHE HANNO FATTO LA STORIA
Per la nostra rubrica dedicata ai dischi che hanno lasciato il segno nella storia della musica, ecco a voi Definitely Maybe, album culto degli Oasis, raccontatoci in queste righe, da Stefano.
L’album di esordio della nostra band è forse l’apoteosi del rock e della psicadelia, melodie orecchiabili e travolgenti che si uniscono a ballate appassionanti e qualche volte addirittura sarcastiche (leggasi “Married with children”). Definitely Maybe dunque è come un insieme delle più disparate sonorità del gruppo, come una raccolta delle colonne sonore adatte ad ogni momento della giornata, dal risveglio (proporrei “Shakermaker”) alla sera (La romantica “Slide away”), dai sogni di gloria di “Rock ‘n’ roll star” alla spensierata “Digsy’s dinner”. Il disco sembra pervaso da un senso di malinconia, a partire dal capolavoro “Live forever” che dice “Adesso non è tempo di piangere/ ora è tempo di trovare il perché”, oppure in “Up in the sky” il verso “Ho sentito che sei giù di morale/ beh poco male, benvenuto nel mio mondo”; nel verso di ribellione della “White Line” contenuto in “Cigarettes and Alcohol” sembra esserci l’unica soluzione a portata di mano per il quintetto di Manchester.
L’album si apre con la travolgente Rock’n’ roll star, la canzone dell’illusione, del sogno di sfondar nello Show business, e finalmente affrancarsi dal grigiore della Manchester industriale (sebbene non sia molto facile uscirne, come dice il testo..). Rock ‘n’ roll star ha una melodia accattivante, veloce, con il tipico Wall di chitarre a sostenere la voce di Liam. La seconda traccia dell’album è Shakermaker, orecchiabile e avvolgente, con un testo efficace e pieno di assonanze, in stile beatles, sornione e sarcastico, che apre la galleria di personaggi inventati da Noel, che presto però si voterà all’autobiografia nei testi. La traccia assomiglia in modo quasi imbarazzante a “I’d like to teach the world to sing” dei New Seekers, resa celebre dallo spot della Coca Cola. Eppure Noel si ritiene soddisfatto della sua canzone, tanto che Liam nei concerti canta “I’d like to buy the world a coke”. Dalla potente marca di bibite non furono intraprese azioni legali, mentre dai “New Seekers” fu intentato un mezzo processo. In conclusione questo rimane uno dei pezzi più riusciti dell’album, ed infatti uscirà come singolo.. Terzo solco di Definitely maybe è la stupenda Live Forever, votata di recente come la più bella canzone dell’intero repertorio, che invade il cuore e lo pervade di amore e senso dell’infinito. Questa canzone è stata scritta da Noel per sua madre Peggy all’inizio della carriera, quando ancora strimpellava la chitarra da inesperto. Live forever nella sua semplicità e chiarezza è un inno all’amore (qualunque esso sia) e alla felicità di vivere, sebbene non manchino i dolori e il pianto, ma la voglia di riscatto è indomita espressa dalla strofa così potente. La buona “Up in the sky” versione studio è piacevole, frizzante, ma perde tutta la sua potenza psichedelica, che invece traspare nelle esibizioni dal vivo, esaltazione della giovane voce di Liam. La lirica è attraversata da un senso di disillusione, di disincanto, storia di chiunque voglia volare troppo in alto, come un moderno Icaro,ma presto torna a schiantarsi in terra.
Columbia giunge inaspettata, grande opera omnia del rock dai Sixty’s ai giorni nostri, le chitarre a sorreggere una melodia elaborata e ricercata, ed inserita in un contesto così orecchiabile come Definitely Maybe sembra stridere, eppure (posta al centro di questo album) sembra la chiave di volta che sorregge tutta l’opera. Una prova dell’estemporaneità di questa canzone è la sua “riscoperta” negli ultimi concerti, di chiara matrice rock, e la sua uscita su singolo destinato solo al mercato tedesco di Little by Little. Da notare che è la prima “seconda voce” di Noel che sul ritornello da ampia prova della sua maturità canora.
Supersonic si rende subito riconoscibile per il suo arpeggio iniziale, ritmo incalzante, riff marcato e in stile Rolling Stones, lirica ricca di “non sense” degni di Lennon. Nasce così un altro personaggio di Noel, quella Elsa, che usa Alka Seltzer come se fosse droga, che altri non era che un cane che girovagava per gli studios di registrazione. Supersonic è la canzone più esplosiva e riuscita dell’album, forse seconda solo a Live Forever. Forte sembra essere il legame con la canzone seguente, Bring it on down, scura, travolgente, ritmica si abbatte sull’ascoltatore trascinando la sua mente su quel “treno fantasma”, facendo assaporare cosa vuol dire “outcast”, eppure è nuovamente la voglia di riscatto verso la società e la città. Questa canzone fa parte delle prime canzoni della band,e agli esordi dal vivo era posta come seconda della serata.
La disillusione raffiora nuovamente nella superba Cigarettes and Alcohol, che vive di sogni finiti, di voglia di vivere legata solo alle sigarette e ai festini alcolici, il tutto corredato da qualche linea bianca. La melodia assai orecchiabile è “presa in prestito” dai T. Rex nel loro pezzo “Get it on”, fin troppo simile a quella di Noel. Comunque il pezzo è tipico da concerto, e viene eseguito ininterrottamente da allora fino ai tempi di Heaten Chemistry. Di tutt’ altra foggia è la radiosa Digsy’s dinner, la canzone più in stile Beatles di tutto l’album, melodia chiara e orecchiabile, dove il giovane Liam da il meglio di sé cantando i giorni più pazzi della sua vita, che sono tali proprio perché non wise, ovvero saggi, equilibrati. Sembra una lettera d’invito per una cena o un pranzo, raccontando di succulente lasagne o panna e fragole, e l’ospite verrà trattato come una regina. Spensierata, nasconde al suo interno la chiara intenzione di vivere fino in fondo la giovinezza e viverla al massimo.
La traccia seguente è “Slide away”, canzone d’amore (la prima di Noel), che non avendo vigore ritmico o melodico, ha come punto di forza la lirica dolce, romantica, a volte trasognata (sogno di te/ e tutte le cose che dici) e piena di speranza perché l’amore possa sbocciare (lascia che io sia colui/ che splende con te). Non è il fiore all’occhiello di questo album, ma apre la strada compositiva di Noel verso la canzone d’amore. Infine giunga “Married with children”, sarcastica, graffiante racconta i problemi di coppia con visione giovanile e acida, il tutto tenuto insieme dalla chitarra acustica. Sembra quasi una canzone distaccata dal contesto dell’album, eppure è la degna conclusione dell’opera, la scritta fine con il sorriso sulle labbra.
Questo rimane l’album preferito da Noel, legato così profondamente al lato rock degli Oasis (seguito da Standing oppure Heaten) e così lontano da Be here now. Questo disco è stato l’album d’esordio più venduto in UK, e il successo che ne derivò diede inizio alla carriera degli Oasis, il gruppo continua ad omaggiare Definitely Maybe eseguendo in concerto Live forever, Cigarettes and alcohol. Rock’n’nroll star e Supersonic
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