RECENSIONE DELLA SETTIMANA
La recensione di oggi è dedicata a uno dei migliori gruppi della scena musicale italiana... ladies & gentlemen ... THE BLUE BEATERS!
TITOLO : Long Playing
AUTORE : The Bluebeaters
GENERE : Rocksteady
ANNO : 2005
PROVENIENZA : Milano - Torino (ITA)
Lo fischietti, lo canticchi, lo intoni anche se non ricordi le parole. Che sia un successo che ricordi o meno. Perchè è facile, bello, e soprattutto, molto, molto cover. E' il segreto dei Bluebeaters, alias Giuliano Palma, Patrick Benifei, Ferdinando Masi dei Casino Royale; Bunna, Paolo Parpaglione, Cato Senatore e Gigi De Gaspari degli Africa Unite. Un gruppo che non esiste, ma che si riunisce. Solo per suonare il beat, la quint'essenza della musica anni 60, quel miscuglio di raggae, ska, rocksteady e caraibi che i Bluebeaters oggi fanno dannatamente bene. La caratura dei musicisti che suonano nei Bluebeaters è già sufficiente per capire quanto questo gruppo sia valido, ma ciò che contraddistingue il gruppo di Giuliano Palma non è la bravura. Sono le cover. I bluebeaters pur essendo un gruppo ricco di fantasia e di personalità, non si impegna nella creazione di testi e canzoni. Fa quel lavoro che in tanti millantano di fare: interpretano le canzoni della nostra storia musicale, secondo il loro stile beat e ritmato.
In Long Playing hanno interpretato canzoni mitiche di artisti mitici: Paul Anka, i Queen, i Kiss, The Pretenders, Dennis Brown. Tutti rifatti con fiati, basso, organetto e batteria, fusi per creare un ritmo in grado di scivolare per tutto l'album senza scadere mai, o far annoiare chi ascolta Long Playng. In più Giuliano Palma ha scelto alcuni brani da coverizzare non fra i grandi successi musicali, ma fra i grandi theme della storia della TV. Le prime due che saltato agli occhi sono la sigla di The Persuaders e quella delle Charlie's Angels (con il classico "hi Charlie" all'inizio della canzone). Infine la collaborazione con Gino Paoli continua. L'ultimo brano del CD è il trasmessissimo Messico e Nuvole, una cover, ovviamente beat, sul successone del decano italiano della musica.
Il bello dei Bluebeaters è proprio qui, nelle cover di canzoni che ormai molti ragazzi hanno perso, e che forse, con una reinterpretazione veramente ben fatta da parte di altri gruppi, alcuni possono riscoprire. Come è successo a me.
Ultima cosa: il mio brano preferito è Back on the Chain Gang dei Pretenders. Praticamente migliore dell'originale. Me ne torno a fischiettarlo.
Mario Robusti
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