venerdì, novembre 16, 2007

BIOGRAPHY : NAPALM DEATH


PER LA SEZIONE DELLE BIO, OGGI VI RACCONTO LA STORIA DEI LIDER MASSIMI DEL GRINDCORE, NATI IN INGHILTERRA, FAMOSI IN TUTTO IL MONDO.

Grandiosi, prima di tutto. Nati a Birmingham, oltre ad essere uno dei gruppo del secolo, rappresentano anche una vera e propria scuola di talenti, che hanno fatto e fanno la storia del metal: Lee Dorian, Bill Steer, Nick Bullen, Justin Broaderick e Mick Harris. Quest'ultimo e' l'uomo che ha inventato la parola grindcore, per indicare lo stridere delle chitarre, del quale i Napalm Death erano i maggiori rappresentanti. Il primo album, "Scum" e' un galattico hardcore che prende le forme del metal alla Discharge, cacofonia e tribalismo unite assieme dal growl impressionante e dai suoni nichilisti. Il seguente "From Enslavement" ricalca la scia politicizzata e risulta ancora piu' sovversivo, un manifesto perfetto del proletariato, collegato ai valori del punk puro. Harris abbandona il gruppo e viene sostituito da Barney Greenway (Benediction) alla voce e da Jesse Pintado (Terrorizer) alla chitarra, con i quali viene registrato "Harmony Corruption", che si affaccia al death metal in maniera netta distanziandosi dal punk hardcore. Nel 1991 "Utopia Banished" riporta i nuovi ND alla loro dimensione grind originale, socialmente eversiva.

Dopo il tour Campaign For Musical Destruction, viene pubblicato l'EP "The World Keeps Turning". Del 1994 e' "Fear, Emptiness, Despair", il quale sfiora il thrash e naturalmente il death, genere che continuera' ad influenzarli in "Diatribes", edito due anni dopo. Il problema di quest'ultimo album e' la noncuranza delle radici, che dara' molto fastidio ai fans intransigenti anche con "Inside The Torn Apart" del 1997 e "Words From The Exit Wound" del 1998. A peggiorare la situazione arriva la secessione dalla Earache, che fino al 2000 aveva pubblicato tutti i dischi dei ND: sembra un presagio del cambiamento totale del sound. Invece l'EP edito dalla Dream Catcher, "Leaders Not Followers", non delude affatto: sei covers minimali, tra le quali "Politicians" dei Raw Power, "Maggoth In Your Coffin" dei Repulsion, "Back From The Dead" dei Death e il capolavoro "Nazi Punks Fuck Off" dei Dead Kenneyds. Comunque, la sorpresa arriva con "Enemy Of The Music Bussiness", ritorno alle atmosfere piu' hardcore che mai, un album che incorona definitivamente i cinque a signori del grindcore. Se non bastasse tutto cio', "Order Of The Leech" e' gia' pronto a conquistare vecchi e nuovi fans. Grazie a questo nuovo capolavoro la sincerita' dei Napalm Death viene definitivamente provata, percio' ringraziamoli tutti per quello che hanno fatto, fanno ancora e faranno per sempre!

Progetti collaterali:

Justin Broaderick, dopo aver suonato nei Fall Of Because ed essere stato il chitarrista dei ND in "Scum", passa agli Head Of David. Rimane nella band solo per un album e, neanche ventenne, forma i Godflesh, storica band di industrial/gothic metal, che recentemente si e' sciolta, dopo cinque dischi in studio, un EP, un album di remix e una raccolta. A proposito di Mick Harris, oltre a citare le sue collaborazioni piu' importanti, con Eraldo Bernocchi dei Sigillum S e Martin Bates degli Eyeless In Gaza (le "Murder Ballads"), bisogna ricordare gli Scorn, la sua band personale in compagnia di Broaderick e Bullen. Ma questo non basta: un altro side project da' sfogo alla vena artistica di Harris: i Lull, ai confini con il dark ambient, un altro sentiero del nichilismo...

Discografia commentata:

"Scum" (Earache - 1987)
Esordio del gruppo, eccellente prova che segna la nascita ufficiale del grindcore: con 28 pezzi in 33 minuti i Napalm Death concepiscono in maniera estrema il punk hardcore, rivoluzionando tutta la scena metal inglese. Ogni episodio e' ormai un classico, la critica sociale e' un aiuto potente con il quale vengono forgiate "Multination Corporation", "Polluted Minds", "Siege Of Power", "Life?" e "Success?". Il punto di partenza per chiunque voglia ascoltare la vera distruzione musicale.

"From Enslavement To Obliteration" (Earache - 1988)
Secondo album per i padri del verbo grind. Sicuramente sentire Lee Dorian che canta su ritmi frenetici e chitarre stridenti e' un bello spettacolo, ma non e' solo questo che rende il disco degno di nota: la capacita' del quartetto di unire ironia, critica sociale ed una buona conoscenza umana nel piu' violento dei suoni e' il motivo per cui i Napalm Death sono considerati il piu' influente gruppo grindcore di tutti i tempi. Consigliato a tutti.

"Harmony Corruption" (Earache - 1990)
L'album del cambiamento. Alla voce c'e' Greenway, ex dei Benediction, ma non e' questo che differenzia in maniera netta "Harmony Corruption" dagli anni '80. L'amato grindcore muta in death metal, lasciando anche spazio alle vendite (questo e' fino ad oggi il best seller dei ND) e allo sdoganamento del gruppo, che pero' non cambia di una virgola le proprie idee politiche, rimanendo sempre fedele alla linea idealistica (ma non a quella sonora). Il disco e' un capolavoro, bisogna dirlo, ma se vi piace il grindcore vi consiglierei di orientarvi su altri periodi dei Napalm.

"Fear, Emptiness, Despair" (Earache -1994)
Death metal, ecco come appare quest'album dei ND: nuove sonorita', legate al passato solo per la velocita' ritmica, anche se non e' poi cosi' influente sul risultato finale... Che tutto sommato non e' male, ma, come si dice, qua si parla di grindcore, non e' gratificante aspettarsi ventidue pezzi marci e trovare solo dieci macigni distorti, comunque pregevoli, ma.. Lo ripeto in altra maniera: senza passato non c'e' futuro... (ci voleva una frase paternalistica del genere, fra l'altro letta su una copertina dei Public Enemy...) . Ma lasciamo stare, amo troppo i Napalm Death per disonorare il loro nome, ecco perche' accetto la loro scelta: tutti prima o poi hanno bisogno di un cambiamento, e poi, alla fine, si sono fatti perdonare, illuminandomi con "Enemy Of The Music Business" e "Order Of The Leech"!

"Inside The Torn Apart" (Earache - 1997)
I Napalm Death confermano con quest'album l'allontanamento quasi definitivo dal grindcore. Infatti "Inside The Torn Apart" non e' per nulla apprezzabile se messo a confronto con "Harmony Corruption", figuriamoci con "Scum". Il suono e' death con qualche spruzzo d'hardcore, ma non rimane molto da dire sulle canzoni: si salvano solamente "The Lifeless Alarm" o "Breed To Breath", tutto sommato episodi piacevoli. Un altro punto negativo per il disco e' il fatto che il convincente singer Greenway lascia il posto a Phil Vane, un po' meno valido del suo predecessore. Alla fine sono i Napalm Death, e' bene non scordarselo, anche se loro cercano in tutti i modi di farlo.

"Enemy Of The Music Business" (Dream Catcher - 2000)
Grandioso ritorno alle origini per i Napalm Death, che confermano cosi' la loro ispiratissima vena artistica. Naturalmente non si puo' cancellare il periodo tra "Utopia Banished" e Word From The Exit Wound", tutti quegli album hanno lasciato una traccia percettibile sul suono dei Napalm, le infiltrazioni death pero' sono smussate da un ritrovato gusto per il grind. Finalmente dopo anni di lontananza dal core, il gruppo recupera "Scum" dal cassetto e prosegue quella "Conservative Shithead" di quindici anni prima. Il messaggio e' vivo, il titolo stesso ne e' una conferma, nemici del mercato musicale, nemici dello sciacallaggio discografico e nemici dei borghesucci. Uno dei ritorni piu' energici di sempre.

"Order Of The Leech" (Dream Catcher - 2002)
Due anni dopo il gradito "Enemy Of The Music Business", i maestri tornano una seconda volta, superandosi meravigliosamente. Avendo fatto pace con il caro grindcore ed essendosi sbarazzati del poco emozionante death a cui si erano malamente abbinati, i Napalm ora sono liberi di richiamare tutti i vecchi fans ed autocelebrarsi. La corona va a loro, per dodici motivi, tutti racchiusi in "Order Of The Leech", consigliato anche a chi non ha nulla dei ND, proprio per capire come la loro forza puo' ancora catturare l'attenzione di tutti, dimostrazione assoluta della sincerita' del gruppo: in quest'anno di grandi ritorni (Discharge, Cannibal Corpse) anche loro partecipano alla rinascita generale. Grazie Napalm Death.

Nel 2004 registrarono un album di cover, Leaders Not Followers: Part 2, il seguito di un precedente EP, anch'egli di sole cover. Il disco conteneva rifacimenti di vecchie canzoni Hardcore Punk e metal, inclusi gruppi come Raw Power (gruppo più influente della scena hardcore punk italiana), Cryptic Slaughter, Massacre, Kreator, Sepultura, Hirax e Discharge.
Per problemi personali però, Pintado non poté suonare su Order Of The Leech e Leaders Not Followers Pt. 2, e lasciò i Napalm Death all'inizio del 2004.
Nell'aprile del 2005 venne rilasciato il nuovo album, The Code Is Red... Long Live The Code. Il disco conteneva, tra le altre cose, duetti con Jeff Walker (ex-Carcass), Jamey Jasta (Hatebreed) e Jello Biafra (ex-Dead Kennedys), e risultava un ulteriore passo verso la brutalità delle origini, ristabilendo la band come vero e proprio gruppo grindcore.
Nel 2006 uscì Smear Campaign, altro album che prediligeva le sonorità grindcore delle origini a quelle death metal...