giovedì, novembre 29, 2007

RECENSIONE DELLA SETTIMANA

LA RECENSIONE DI OGGI PARLA DI UN DISCO BELLISSIMO, CERTO NON FACILISSIMO AL PRIMO ASCOLTO, MA DAVVERO OBBLIGATORIO PER OGNI AMANTE DELLA NUOVA MUSICA PESANTE...


TITOLO : Neurosis & Jarboe
ARTISTA : Neurosis
GENERE : Post-core
ANNO : 2004
PROVENIENZA : Oakland (USA)

Neurosis sono un'entità a parte nel panorama musicale. Rappresentano la concezione moderna (musicalmente) della sofferenza, di quel 'mal de vivre' che caratterizza il nostro mondo. Sono coerenti, inossidabili portatori di dolore fisico e soprattutto responsabili delle innumerevoli innovazioni che miriadi di gruppi (leggasi post-core) hanno attinto dalla loro (esemplare) discografia. Oltretutto rappresentano l'incarnazione del 'do it yourself' che caratterizzò esplosione del punk-hardcore (vedi Fugazi) all'inizio degli anni ottanta. Sono tremendamente veri, cinici portatori di sangue e regolatori di umori; riescono attraverso un'alchimia unica a far vivere la loro musica attraverso l'ascoltatore; sono presenti, vicini. Non è semplice musica, è vita vissuta, reale, palpabile. Jarboe, sacerdotessa nera degli Swans è il loro coronamento: poetessa dell'incubo 'neurotico', dispensatrice di crudeltà ("... Eat or be eaten" cfr. "Taker").

Un disco vero, pesante, tribale, ossessivo. Capace altresì' di mediare la pesantezza di fondo con perle acustiche di assoluto valore ("Receive"). Ci troviamo innanzi ad una ulteriore evoluzione di un suono già unico ma, alla luce dei fatti, capace di plasmare i testi di Jarboe, rendendo il tutto legato a doppio filo. Steve Von Till è in disparte, sembra volutamente mettersi a lato dei riflettori (soffusi...), come una sorta di novello Robert Fripp. Le attenzioni sono per la voce ed i testi sprezzanti, ma tremendamente veri di Jarboe: "... Mother deliver me, i'm ready to be received, hold me mother to your breast, hold me mother through my death"... Glaciale.

E' il disco più pesante, concettualmente parlando, concepito dalla band, ma è altrettanto vero che rappresenta meglio di ogni altro la (decaduta) società moderna. Non un platter per tutti, Neurosis (come sempre) sono gravosi da assimilare; Jarboe si dimostra nuovamente 'dilaniante' nello scandire e musicare vocalmente i testi; ma l'aurea soprannaturale e tremendamente reale della loro musica rende il 'culto neurotico' quasi d'obbligo. Talmente veri da fare male alla nostra anima. Imprescindibile.

Andrea Del Prete