ANOTHER BRICK IN THE WALL
Un post obbligato quello di oggi... buona settimana a tutti!
Pink Floyd The Wall è la trasposizione cinematografica del concept album The Wall, realizzato nel 1979 dai Pink Floyd.
Il film è basato sull'album anziché viceversa, e ne rappresenta in effetti la "colonna visiva". La storia permette almeno tre livelli di lettura: uno autobiografico (la morte in guerra del padre di Waters, i problemi dell'educazione scolastica nel periodo delle rivolte studentesche), uno di osservazione e critica sociale (l'incomunicabilità nei rapporti di coppia, la rockstar onnipotente), uno infine che rappresenta l'evoluzione della follia del protagonista, nel quale si intravede un riferimento a Syd Barrett, il fondatore della band, persosi per strada dopo l'eccezionale disco di debutto The Piper at the Gates of Dawn.
Famose le scene di animazione create da Gerald Scarfe, che venivano anche proiettate sul muro durante i concerti.
Il film è stato presentato fuori concorso al 35° Festival di Cannes.
In una stanza d'albergo, a Los Angeles, Pink (Bob Geldof), rockstar famosa ma con problemi di droga, rivive, grazie ad un film di guerra, i momenti più significativi della sua tragica esistenza: il padre morto in guerra quando lui era ancora in fasce, il crudele maestro di scuola, la madre iperprotettiva (riferimento a Syd Barrett), la moglie infedele e le stupide groupies che darebbero l'anima per stare con lui. Tutti questi avvenimenti non hanno fatto altro che erigere intorno a Pink un muro psicologico che lo protegge dalle altre persone, ma che col passare del tempo lo soffoca. Pink, dopo aver portato con sé in albergo una groupie e aver distrutto la sua stanza, pone l'ultimo mattone nel muro, chiudendosi del tutto nella sua follia. Le persone che organizzano il suo tour lo trovano in condizioni disumane, e dopo averlo rimesso in sesto lo trascinano ad un concerto che sembra una parata nazista. Qui Pink marcia, seguito da agguerriti skinheads, sulle altre persone, raggiungendo il culmine della pazzia; poi, stanco di questa allucinante situazione, si autosottopone ad un processo in cui tutti i personaggi significativi della sua vita, rappresentati come grottesche creature, lo accusano delle sue infamie. Alla fine il Giudice Verme impone a Pink di distruggere il muro, riesponendolo così al mondo reale.
Il film comprende tutte le canzoni di The Wall (alcune delle quali ri-registrate) tranne Hey You (presente nell'edizione in DVD del film negli extra come video musicale) e The Show Must Go On.
La canzone Goodbye Blue Sky, che nell'album si trova dopo di Mother, nel film invece si trova prima di The Happiest Days of Our Lives.
Come singolo promozionale per il film venne incisa When the Tigers Broke Free, presente poi nell'antologico Echoes: The Best of Pink Floyd e nell'edizione del 2004 di The Final Cut.
Quando il film uscì nelle sale Richard Wright non faceva più parte dei Pink Floyd, collaborando però comunque come session-man durante i concerti.
Nel film è presente la canzone What shall we do now?, che non appare nell'LP di The Wall; inoltre la canzone Bring the boys back home è presente in una versione molto più lunga rispetto a quella del disco.
Bob Geldof nel film canta In the Flesh? e Stop.
Durante la scena che accompagna The Happiest Day of Our Lives, quando il maestro legge la poesia scritta da Pink, si possono nettamente distinguere alcuni versi della canzone Money tratta dall'album The Dark Side of the Moon.
Durante la scena che accompagna Stop, prima del testo originale, si possono nettamente distinguere alcuni versi della canzone Yuor possible past tratta dall'album The Final Cut e dalla canzone 5.11 AM (The Moment of Clarity) tratta dall'album solista di Waters The Pros and Cons of HitchHiking.
Il film è distribuito dalla MGM.
Roger Waters appare come cameo in Mother nella sequenza del matrimonio di Pink, come testimone dello sposo.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home