mercoledì, novembre 18, 2009

LIVE REPORT : RAISED FIST - Milano @ Bloom - 24/10/2009

IL CONCERTO DI FINE OTTOBRE DEI RAISED FIST ERA UNA DEGLI APPUNTAMENTI MUSICALI CHE ATTENDEVO DI PIU' X QUESTA FINE 2009 E DIREI CHE, A PARTE L'ACUSTICA DAVVERO IMBARAZZANTE, E' STATO DAVVERO UN SERATONE.

Dopo un po' di vociferare sull'orario di inizio (prima sembra che suonino alle 21:30, subito dopo all'una di notte!!!) e un lungo lungo aperitivo alla Stalingrado, parto alla volta del Bloom di Mezzago in compagnia degli RFT e di Silvia e Sandro (El Perro Diablo). Le gesta eroiche di sbagliare la strada 90 volte, a sto giro non si compiono e in poco più di mezzoera siamo a Mezzago, dove ci attendono parecchie "facce note" della scena, (Paolino, i My own voice, Luca Gettin' grey x citarne alcuni).
Il locale è già bello pienotto alle undici e di lì a poco, quando i gruppi iniziano, è già bello imballato. Aprono le danze gli Endwell (new school di New York) e i Deez Nuts (tamarroni australiani) che scaldano bene il pubblico, anche se ammetto di non aver cagato molto le 2 band, intento com'ero a bere mille birre e a fare pr mobsound... peccato, xchè i DN sono il nuovo progetto del drummer dei I Killed The Prom Queen.
Verso la mezzanotte e quaranta ecco arrivare i RAISED FIST. Pronti via e la bomba esplode : i ragazzi sono carichissimi e presi bene dal locale sold out. Si sente male (malissimo le prime tre canzoni) ma la gente inizia subito a saltare e volare da tutte le parti. Impatto violento ed esaltante fin dalle prime battute con l'incipit di batteria di SOUND OF REPUBLIC a fa schizzare subito l'adrenalina a mille...
You Ignore Them All e Perfectly Broken, sono un inizio devastante. di lì in poi è solo un vortice di hardcore purissimo urlato e sudato fino in fondo, con le orecchie che si abituano al disagio (cazzo, si sente davvero male) e le 5150 dei chitarristi che gridano come delle pazze scatenate.
C'è anche spazio x i ricordi e per un omaggio al primissimo cantante della band, scomparso ancora prima che i Raised Fist venissero creati, e al vecchio batterista che, dopo aver scritto con loro “Veil Of Ignorance”, è entrato in coma a causa di un dannato incidente automobilistico (dedicandogli, appunto, Slipping Into Coma). Quello che traspare è che essere Raised Fist va ben oltre al girare insieme, è più che suonare, è essere fratelli condividendo la stessa attitudine, nella stessa passione. Ripescano Pretext, Get This Right! e Tribute in mezzo alle nuove canzoni come They Can’t Keep Us Down, la splendida Friends and Traitors e la bellissima Wounds; dal disco del 2006 attingono poi anche Some Of These Times e Killing It, la quale precede un encore di un paio di pezzi, che si conclude con la perla di “Ignoring The Guidelines” Breaking Me Up.
Alle è davvero un frontman compatto e massiccissimo, la vera essenza dell' HC in tutto e per tutto. E' contento della situazione e da tutto per il pubblico e quando lo show finisce (un po' prima di quanto immaginassi in realtà) nessuno può rimprovarare nulla ad un gruppo che non delude mai... nè dal vivo, nè su disco!!!
CHEERS!

ALE MOBSOUND