lunedì, ottobre 31, 2005

30/10/2005 OASIS live in Milano


A cinque mesi dal concerto dell'Alcatraz, gli Oasis ritornano a Milano, per un concerto inserito nella parte italiana del tour iniziato a Treviso e che toccherà anche Firenze e Roma. Arrivo al Forum intorno alle 20 insieme al Falco. Un pezzo di pizza ed entriamo nel palazzetto, gremito in ogni ordine di posto. I Coral, la band di supporto, ha appena finito di suonare e manca circa un'ora allo show dei ragazzi di Manchester. Becchiamo il Mod e Carletto e beviamo un paio di birre (6 euro!!!) in attesa dell'inizio dello show. Il pubblico è come sempre eterogeneo, ma non c'è l'ignoranza ce contraddistiungue i concerti dei miti del rock. Pochi ragazzini, molti fattoni e non mancano diversi grupetti di inglesi. Alle 21,15 si spengono le luci e "Turn up the sun", primo pezzo dell'ultimo disco, apre lo show. Lo spettacolo di luci è più ricercato del concerto all'Alcatraz, ma sobrio rispetto ad altre situazioni live, mentre l'audio è davvero di qualità incredibile. Il muro di suono è deciso e le sonorità sono le tipiche della band britannica. "Lyla" è il secondo pezzo che scalda il pubblico, coinvolto dai fratelli Gallagher che non si scompongono di una virgola. Il primo flashback del concerto è la tiratissima "What's the story morning glory" catata a squarcia gola da tutto il pubblico e che fa tuffare tutti nel pieno dello show. L'atmosfera non manca, i pezzi lenti e quelli movimentati si alternano tra le continue ovazioni della gente, ma l'impressione è che le atmosfere rock siano privilegiate in questo show, rispetto alle melodie pop che hanno reso gli Oasis famosi in tutto il mondo. Un'altro giro di birre da sei euro mentre "Love like a bomb" suona a tutto volume dal palco, prima di scoprire un abusivo che ce ne vende 2 a 5 euro... decisamente più onesto.
"The importance of being idle", "Part of Queue", una spettacolare "Wonderwall"... il concerto fila via in fretta. "Champagne supernova" è da brividi e Liam lascia che sia il pubblico a scandire a tutto volume il ritornello del brano. La prima parte, caratterizzata da tantissimi pezzi tratti dall'ultimissimo "Don't belive the truth" si chiude dopo un'oretta e dieci, lasciando spazio (così pensiamo) ad una seconda parte dello show dedicata ai vecchi successi. Non sarà così.
I cinque di Manchester risalgono sul palco poco dopo e iniziano i bis: "Don't look back in anger" è l'unica storica hit che gli Oasis propongono, chiudendo, dopo soli 20 minuti dall'intervallo con la cover degli who "My generation" che esalta i pochi mods presenti (il Mod, Oskar e Naska degli statuto) ma lascia a tutto il palazzetto l'amaro in bocca di uno show incompleto : "Stand by me", "Supersonic", "Little by little" e almeno altre 6-7 hit storiche mancano all'appello, ma soprattutto il tempo di esibizione è davvero ridicolo : 1 ora e 35 minuti a 32 euro è davvero una presa per il culo.
Mentre il palazzetto si vuota deridiamo qualche babbo di minchia vestito tipo Liam, prima di vedere la security del formu (tutti gli irr) che caccia gli ultimi fattoni... Insomma un epilogo decisamente sgrauso per un concerto che prometteva tantissimo e che ha dato abbastanza.... nulla di più.

Ale