mercoledì, aprile 19, 2006

ENRICO BRIZZI è entrato nel gruppo...

Alla fine, la passione per il rock e quella per la scrittura hanno trovato in Enrico Brizzi un punto d’incontro, grazie alla collaborazione dei Frida X (eredi di quei Frida Frenner che parteciparono alla colonna sonora di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo") e della Black Candy Records. "Nessuno Lo Saprà" è, prima che un " reading per voce e rock’n’roll band" (come recita il sottotitolo del disco), l’ultima fatica letteraria dello scrittore bolognese, cronistoria di un viaggio a piedi, "coast to coast", dall'Argentario al Conero. Un’esperienza di vita "altra", dove comprendere il valore delle cose apparentemente più inutili, scontrandosi con un mondo così vicino eppure così lontano dal quotidiano e farraginoso meccanismo della società.

In fondo, come dice lo stesso Brizzi rivolgendosi a se stesso: "Non sei partito per conoscerti meglio, o conoscere meglio i tuoi amici. Volevi disconoscerti, se mai. Dimenticare il tuo nome e restare nudo con la fatica e la gioia, vicino a qualcuno di cui potevi fidarti e alle cose essenziali che conoscevi da sempre".

Gli undici episodi qui raccolti incorniciano alcuni dei momenti chiave del romanzo, ben tratteggiati a livello musicale dal sapiente lavoro dei Frida X, grazie a una comunione d’intenti che scaturisce soprattutto dall’aver già sperimentato la formula in contesti live sui palchi di mezza Italia nell’estate del 2005. Un modo di lavorare sui suoni e sulle parole che richiama alla mente (pur con le dovute differenze) la splendida sinergia tra post-rock e letteratura dei Massimo Volume, come è evidente, ad esempio, nel gusto per il dettaglio e in quel modo distaccato di raccontare storie e delineare personaggi.

Un disco da ascoltare e da leggere, verrebbe da dire. Un disco in cui la musica funziona come una vera e propria colonna sonora, muovendosi tra momenti di spigolosa elettricità - "Intro (Da Un Mare All’Altro)" -, toni crepuscolari, inquieti, misteriosi ("Tuo Fratello") e improvvise sbruffonate punk ("Il Lamento Del Viet").
Naturalmente, dovendo reggere tutto il peso dinamico dei "racconti", la band si muove nelle più diverse direzioni, andando a coprire uno spettro di possibilità sonore molto ampio. Si ha a che fare, dunque, con strutture mutanti, mediamente complesse, infarcite di ironia e sarcasmo ("I Motociclisti Americani), appese a un filo sottile di popedelia Stereolab ("Andare D’Accordo"), singoli "calcolati" ("Dimentica Il Tuo Nome"), trepidanti rock miscelati col funk ("Dove Sono Le Nostre Amiche?") e improbabili amplessi tra sacro e profano ("Il Silenzio E Le Sue Qualità"). E, quando all’arrivo, viene tirata in ballo la cover di "Road To Nowhere", il messaggio è definitivamente chiaro: ciò che conta non è la meta, ma il viaggio stesso.