LIVE REPORT : THE BLUEBEATERS - Milano (Palasharp, 1/9/2007)
SABATO SERA ALLA FESTA DELL'UNITA' SUONAVANO GIULIANO PALMA AND THE BLUEBEATERS. NOI ERAVAMO LA E VI RACCONTIAMO COM'E' ANDATA...
Sono uno di quei gruppi che avevo già visto più volte i Bluebeaters e non ne sentivo troppo la mancanza, ma ho deciso di andare lo stesso al Palavobis. La festa dell'unità propone quasi sempre un tabellone interessante e così, intorno alle 22, sono in coda al botteghino per acquistare il biglietto, al prezzo da loro (e solo da loro) considerato popolare di 12 €.
Con me c'è lino, ma dentro e fuori dal palazzetto incontrerò uhn bel po' di facce note dello stadio e della scena, come Simo, gli Strafatt, Jack e altri della Fossa o Guido PHP e Giulian dei Creams.
Il concerto al nostro arrivo è appena iniziato. I ragazzi sono vestiti in modo impeccabile, suonano benissimo e coinvolgono parecchio il numeroso pubblico presente, che li segue ballando e cantando ogni singolo pezzo. La scaletta però è piuttosto monotona e identica a tutti concerti passati. I brani eseguiti sono gli stessi, l'ordine anche e la cosa è senza dubbio un po' fastidiosa.
L'esecuzione è sempre sbaloriditiva, ma non bastano alcuni pezzi inediti farmi cambiare idea: i concerti dei bluebeaters sono tutti uguali! Non me ne vogliano loro (che rispetto di brutto) nè i loro fans, ma, come si dice, visti uno visti tutti. Il primo storico album viene ormai praticamente ignorato, se non fosse per quei due pezzi (cosa c'è, wonderful life) perennementi proposti nello stesso punto dello show. Alcuni brani vengono tirati troppo in lungo e altri hanno letteralmente stufato.
Nonostante ciò comunque, il concerto è bello e la gente è tirata in mezzo. I pezzi in italiano sono particolarmente apprezzati (come le viole è davvero fatta bene!) da tutti e non sarebbe male se, prima o poi, i ragazzi si lanciassero in un disco totalmente cantato nella nostra lingua.
Una nota di merito va cmque a Giuliano, fiero della sua milanesità, sottolineata a più riprese e sempre portata in alto con orgoglio; "suonare a casa è sempre un'emozione" dice e la cosa dovrebbe essere una lezione a tutti quei gruppi tipo Lacuna Coil che sonano "a casa" più distaccati che in germania o in america.
Ultima nota positiva, il bassista nero che da qualche tempo ha sostituito bunna, super stiloso, bravissimo a totalmente impeccabile...
SEE YOU SOON!
ALE
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