martedì, novembre 24, 2009

THE ORIGINAL SOUNDTRACK

FILM CAPOLAVORO E COLONNA SONORA SEMPLICE E SPETTACOLARE. QUESTO E' GRAN TORINO, UNA DELLE ULTIME FATICHE DI CLINT EASTWOOD...

L’ultimo film di Clint Eastwood, scarno e straziante, quieto e terribile, si appoggia su una colonna sonora altrettanto semplice e classica. Del resto, i fronzoli e le ricercatezze fini a loro stesse sono materia assente nella produzione del regista/attore americano, spesso coinvolto anche nella scrittura delle musiche per i suoi film.
Di Gran Torino era stata rilasciata una tracklist pre-Oscar nella sezione “For your Consideration” del sito Internet della Warner; dello score composto da Kyle Eastwood e Michael Stevens non esiste però al momento una versione commerciale, mentre è stata pubblicata la canzone degli end credits, l’omonima “Gran Torino” scritta e interpretata da Jamie Cullum e dallo stesso Eastwood.
La presenza della musica nel film è ad ogni modo piuttosto discreta ed essenziale, e la linea melodica predominante in quasi tutti i brani è proprio il tema sviluppato nella canzone; un tema senza morbidezze, secco ma anche dolce, che non si pone l’obiettivo di dar voce ad un particolare personaggio o sentimento ma vuole invece rappresentare lo scheletro emozionale e semantico del racconto. Si tratta di una melodia interiore e intima, quasi minimale, ma anche molto bella, gratificante, ricca di quella qualità musicale ruvida e pastosa tipica di un certo rock americano pulito e vibrante (un nome per tutti: Bruce Springsteen).
Il leitmotiv viene quindi proposto lungo tutto il dipanarsi del racconto, variamente arrangiato ed eseguito e si passa dai toni struggenti di “Father-Son Phone Call” ai suoni più cupi e incalzanti, quasi militareschi (“Confrontation, Bro”), o, soprattutto negli ultimi pezzi, attoniti, increduli e disperati (“Sue Is Injured”, “The Fall”).
La voce di Cullum si ascolta brevemente anche nel brano d’apertura e anche più avanti, ad esempio in “Repair Montage”, andando così a dare alla colonna sonora anche una componente vocale che troverà la sua naturale e compiuta evoluzione nel pre-finale (“Arrested”) e ovviamente nella canzone di chiusura. Vale la pena soffermarsi inoltre sul testo del brano che accompagna le ultime immagini della pellicola e parla con termini molto semplici e per nulla magniloquenti o tragici di morte, o meglio di accettazione del percorso naturale della vita, di ciò che ci si lascia alle spalle, tanto di positivo quanto di negativo.
Di Gran Torino si è parlato come di un piccolo film, molto intimo. Ma è anche un film grande, nella sua epica della sconfitta e della rinascita, messa in scena con la ormai proverbiale classica, dolorosa sobrietà del vecchio, magnifico Clint.