giovedì, gennaio 11, 2007

LIVE REPORT : IRON MAIDEN - Milano, Forum (2/12/2006)

ALL'INIZIO DELLO SCORSO DICEMBRE, I MITICI IRON MAIDEN SONO ARRIVATI A MILANO.
NOI OVVIAMENTE ERAVAMO LI, PRESENTI AD UNO SHOW PERFETTO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO, MA CHE HA LASCIATO MOOOOOOLTO PERPLESSI PER LA SCELTA DELLA SCALETTA ADOTTATA...
CI RACCONTA TUTTI MARCO, CHITARRISTA DEI DGF...


Arrivo al Forum poco prima delle 20. Un paio di birre al baracchino, guardando sfilare i camper dei quarantenni inglesi che si girano tutta europa, seguendo i Maiden dalla prima all'ultima data.
Ho già visto la metal band per eccellenza altre 2 volte e ne sono rimaso ben impressionato.
Entro a mezzora dall'inizio dello show e non mi vedo quindi, nè i Trivium, nè la figlia di Harris.
Alle 21 "Different World", brano d'apertutra dell'ultimo disco, da inizio alle danze.
La scenografia è imponente, davvero bella e curatissima e rappresenta una trincea di guerra. L'affiatamento della band ha raggiunto livelli di affidabilita' tali da consentire al sestetto di riprodurre fedelmente il nuovo disco "A Matter Of Life And Death" integralmente e senza sbavatura alcuna. Il sound stavolta e' potente e cristallino, ogni strumento si distingue perfettamente ed e' un piacere assistere ad una tale esibizione.

Come era stato annunciato, gli Irons hanno deciso di proporre tutto il nuovo album, dall’inizio alla fine, per poi passare ad alcuni classici nel gran finale. Una scelta, questa, che ha lasciato con l’amaro in bocca tutti coloro che non hanno apprezzato l'ultimo lavoro, specialmente i vecchi fan, che speravano di ricevere una “lezione di storia” dalla band. Gli altri, ai quali l’album è piaciuto oppure che avevano già soddisfatto la propria sete di classici con il tour Early Days (come il sottoscritto) sono comunque rimasti un po' perplessi dalla quasi totale assenza di hit del passato...

Lo show non coinvolgente come vorrei e il ritmo scende un po' con il passare dei minuti, fino a "The Longest Day", al termine della quale le urla acclamanti del pubblico interrompono il concerto per qualche minuto: Bruce si siede sulle spie e attende che si siano calmate le acque prima di poter riprendere con l'esecuzione di "Out Of The Shadows". Tutto da copione, fino al termine di "The Legacy", brano conclusivo di "A Matter Of Life And Death" (che, in verita', dal vivo 'spacca').

Quindi siamo pronti per ascoltare qualche classico storico, ma chi si aspetta altri 7-8 pezzi ha sbagliato di grosso: si comincia con l'immancabile "Fear Of The Dark", accolta con un boato e seguita da "Iron Maiden", vessillo della band da anni e anni, durante l'esecuzione della quale vediamo sorgere da dietro le pelli del buon Nicko una sagoma inquietante di un carro armato... D'un tratto il suo cannone punta sul pubblico, la botola superiore si apre ed ecco fuoriuscirne Eddie in versione bellica, per un boato assordante del pubblico.
Il trio conclusivo è la parte migliore del concerto : "2 Minutes To Midnight", "The Evil That Men Do" e "Hallowed Be Thy Name", eseguite OVVIAMENTE senza alcuna sbavatura ne' incertezza, ne' da parte della band, ne' per quanto riguarda la resa sonora. Di quest'ultimo terzetto, probabilmente "The Evil That Men Do" e' stata quella piu' trascinante e meglio riuscita, ma anche le altre non sono state da meno.
Quindi, dopo i saluti di rito, la band rientra dietro le quinte, le macerie su fondo rosso riappaiono sul palco, le luci si riaccendono e tutti a casa.
"Sarà finito veramente?" si chiede tanta gente che non può credere all'assenza in scaletta di pezzi come "Number of the beast" o "Run to the hills"... la risposta purtroppo è affermativa e, scendendo le scale del Forum, l'impressione è che i Maiden potessero fare di meglio...

MARKO