I 60 ANNI DEL DUCA BIANCO
TORNATI FINALMENTE DALLE VACANZE DELLE FESTIVITA' NATALIZIE, RIPRENDIAMO A PARLARE DI MUSICA, CON L'OMAGGIO AD UN GRANDISSIMO E STORICO PERSONAGGIO DELLA MUSICA MONDIALE, CHE IERI, HA SPENTO 60 CANDELINE!
Ieri, 8 gennaio 2007, David Robert Jones (Bowie è il cognome adottato all'inizio della carriera per non confondersi con il David Jones cantante dei Monkees) ha compiuto 60 anni.
La sua carriera di anni ne ha più di 40, visto che il suo primo singolo, Can't help thinking about me, venne pubblicato il 14 gennaio del 1966 a nome di David Bowie and The Lower Third. Sette anni dopo era già un mito giovanile, il fondatore del glam rock, padre putativo di buona parte della generazione del rock inglese degli Oasis.
All'inizio di quest'anno ha ricevuto il Grammy alla carriera, equivalente musicale dell'Oscar, mentre Q, una delle più prestigiose riviste specializzate del mondo, ha inserito tre dischi di Bowie nell'elenco dei 100 album fondamentali della storia del rock: Ziggy Stardust, Honky Dory e Low. Ormai l'intervento di angioplastica al cuore, a causa del quale nel 2005 ha dovuto interrompere una tournee e annullare tutti i suoi impegni, è solo un ricordo.
Probabilmente l'incontro cruciale della sua carriera è stato quello con Lindsay Kemp nel 1967: grazie a lui ha appreso i segreti del mimo e della messa in scena teatrale, elementi fondanti della sua personalità artistica affermatasi attraverso le ormai celebri impersonificazioni, Ziggy Stardust e il Duca Bianco, algida figura che ha schiuso le porte della new wave. Nei panni di questi due personaggi, Bowie ha inciso album leggendari come Space Oddity, The man who sold the world, The rise and fall of Ziggy Stardust And the Spiders from Mars. All'inizio degli anni '80 è già un mito, lascia Los Angeles e si trasferisce a Berlino dove, con la collaborazione di Brian Eno, registra tre degli album più importanti della sua carriera, Low, Heroes (forse il suo capolavoro) e Lodger. A Berlino Bowie riesce a liberarsi dalla schiavitù della cocaina e inaugura gli anni '80 con una nuova clamorosa svolta stilistica che gli frutterà il più grande successo commerciale della sua discografia, Let's dance,
un raffinatissimo viaggio attraverso il rock'n'roll, il funky, la dance più elegante.
Nonostante la sua attività sia rimasta intensissima, negli ultimi anni Bowie non ha più ritrovato il successo ma è rimasto un protagonista. Anche il matrimonio con Iman contribuisce al suo mito così come le numerose incursioni al cinema, compresa l'ultima, nelle sale in questi giorni, in The Prestige in cui è uno scienziato con baffi, ghette e marsina, Nikola Tesla: curiosamente per uno che ha costruito la sua leggenda incarnando alter ego di fantasia, è l'unico personaggio esistito del film.
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