LIVE REPORT : P!NK - Milano, Mazdapalace (21/12/2006)
Ho sempre considerato p!nk un’artista vera, capace di creare una miscela di rock ed elettronica invidiabile, unita ad uno stile impeccabile. La serata di ieri non ha fatto altro che confermare la mia idea.
Entro con Lino e il Falco al Mazdapalace intorno alle 20:30. Non c’è il pienone delle grandi occasioni, ma con il passare dei minuti la situazione migliorerà : personaggi stilosissimi, accompagnati da pin up in pieno stile hardcore, si mischiano a ragazzine emo (perfettamente calate nei loro vestiti indie), gay appariscenti, musicisti e un bel tot di gente normale, per uno dei pubblici più vari tra gli ultimi concerti a cui abbia assistito.
Sul palco Tormento sta aprendo la serata con un progetto tendente al Crossover che non mi tira particolarmente in mezzo.
Intorno alle 21:15 si spengono le luci e inizia lo show di una P!NK in forma fisica smagliante, con la voce un po’ raffreddata per i primi due, tre pezzi, ma che poi si scalderà e renderà lo spettacolo indimenticabile.
L’inizio è davvero notevole : “Cuz I Can”, “Trouble” e “Just lika a pill” aprono le danze. Sul palco la ragazza della Pensylvania si muove alla grande, accompagnata da una band semplice ma tecnicamente ineccepibile (batteria, basso, chitarra e tastiere), da due coriste nere dalle capacià vocali infinite e da 3-4 ballerine che appaiono saltuariamente, per divertenti siparietti che rimandano ai suoi videoclip.
Lo spettacolo è tosto, P!NK ha grinta e stile da vendere e infila uno dietro l’altro tutti i suoi successi, da “Stupid Girl” a “Who knew”, passando attraverso le hit un po’ più datate come “Lady Marmelade”, mentre dalle prime file arrivano sul palco decine di regali lanciati dai fan più “mosci”.
Piccola parentesi: sarebbe ora di finirla con la gente che passa i concerti a filmare con la digitale… ma pensa a divertirti invece di fare videoclip scadenti no?!
Comunque: a metà concerto l’atmosfera diventa più soft e un’incredibile rivisitazione di “Redemption Song” di Bob Marley introduce una parte acustica dello spettacolo, che culmina in una splendida versione di “Dear Mr President”, accompagnata da immagini sullo sfondo che testimoniano quanto Bush stia facendo del male a questo pianeta.
Ma le chicche non sono ancora finite, anzi : “What’s goin’ on?” delle 4 non blondes, viene riproposta da P!NK in modo magistrale e chiude la parte acustica, tornando alle atmosfere rock.
“Don’t let me get me” e la trascinante “God is a dj” sono d’obbligo.
Lei è presa bene, canta, balla, si traveste, dialoga spesso con il pubblico e fa pure esibizioni di alta scuola da circo, con le reti che la sospendono a 3 metri da terra, portando a termine in maniera impeccabile uno show di un’ora e mezza (di questi tempi è tantissimo) che, come sempre, si chiude con “Get the party started” ballata e cantata da un palazzetto letteralmente scosso dall’energia di P!NK…
ALE
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