RECENSIONE DELLA SETTIMANA
TITOLO : Bring it on!
AUTORE : Horrorpops
GENERE : Rockabilly/ punk/ rock'n'roll/ ska
ANNO : 2005
PROVENIENZA : Copenaghen (Danimarca)
Tra le nazioni europee che in musicalmente sono molto più aperte dell'Italia, c'è senza dubbio la Danimarca, patria nativa degli Horrorpops, uno straordinario incrocio del più puro rockabilly anni '50, new wave e punk rock. Guidati dalla carismatica cantante e contrabbassista Patricia (perfetta Pin Up Girl moderna) e Nekroman (chitarrista e membro dei Nekromantix) la band pubblica il loro secondo full length su Hellcat, la fortunata etichetta di Tim Armstrong dei Rancid.
Già in possesso del primo bellissimo disco della band, ho deciso di comperare anche questo, rimanendo un'altra volta ben impressionato.
"Friks in uniforms" da il via alle danze, facendo subito intendere che la band potrebbe appartenere ad uno qualsiasi fra Elvis o Jerry Lee Lewis, dimostrando che, a cinquant’anni dalla sua apparizione il rock’n’roll è ancora roba buona... molto buona.
Il loro look aggressivo, misto tra punk e rockabilly, non si sente nel disco, ma è inevitabile farci caso sfogliando il libretto e guardando le foto mentre si ascolta il compact.
Si prosegue con "Hit n' run" e la canzone che da il titolo al disco : "Bring it on!" diretta, implacabile e che fa muovere a ritomo di psycobilly.
Teschi ed altri feticci macabri costituiscono l'iconografia della band, ma non manca in tutto questo una sana dose di ironia per non prendere sul serio questi simboli ed anche un'atmosfera retrò data dalla strumentazione, dalle acconciature e dai costumi che sembrano essere usciti direttamente da Grease. I brani non sono certo tuttistupendi, ma non lo pensavo quando ho comperato il disco. Certe sonorità e anche certi riffs risultano, in alcuni casi, un po' ripetitivi.
La voce della frontman Patricia ricorda molto quella di Gwen Stefani e sembra riportare la bionda "rich girl" ai fasti "alternativi" di una volta.
"You vs Me" e "Trapped" sono tra i brani più piacevoli del disco, insieme a "Caught in a Blonde" in cui l'ironia la fa da padrona.
"Walk like a Zombie" è una vera chicca : l titolo apparentemente macabro, lascia spazio ad un pezzo tirato ma nello stesso tempo melodico, che potrebbe far rivalutare l'album anche ad un totale estraneo del genere... anche se per chi non apprezza le sonorità sopra citate, il disco è vivamente sconsigliato.
Quel che colpisce, in questa band che si sta facendo largo a gomiti alti e che i managemente degli Offspring hanno voluto come supporto per il tour europeo della band, è la determinazione a tirare dritti fino in fondo, senza cambiare di una virgola lo stile che li sta rendendo, a loro modo unici. In Italia un gruppo così non avrebbe alcuna speranza di essere prodotto, ma dilungarci su quanto sia indietro il nostro paese da questo punto di vista sarebbe davvero superfluo.
Tornando al disco, segnalo la decima canzone "Where you can't follow", mentre la scelta di "Who's leading you now" come chiusura dell'album, mi lascia un po' perplesso.
Un disco forte quindi, meno "facile" di quelli recensiti fin'ora, ma che potrebbe piacere a chi è sempre alla ricerca di nuove realtà... e a 16 euro gli Horrorpops vanno scoperti!
1 Comments:
...credo si possa fare, ma devo vedere come sono messo col lavoro...
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