mercoledì, settembre 20, 2006

MUSIC & FOOTBALL : Erode


PER LA RUBRICA LEGATA A MUSICA E CALCIO, CI OCCUPIAMO DEGLI ERODE, BAND PUNK DI COMO, DICHIARATAMENTE SCHIERATA, AUTRICE DI QUELLA CHE PROBABILMENTE E' LA CANZONE ITALIANA SIMBOLO PER MOLTISSIMI ULTRAS DI TUTTO IL PAESE: FRANA LA CURVA

"Scusate studio vi devo interrompere, qui al Senigallia di Como, un gruppo di teppisti si stanno scagliando contro le forze dell'ordine, gli incidenti in curva nord sono gravi, questa gente non è degna di essere chiamata tifosi..." inizia così "Frana la curva" brano storico degli Erode, canzone simbolo della rabbia ultras e manifesto per tutti quei giovani che amano creare disordini negli stadi.
Correva il ’97 quando i lariani Erode davano alle stampe il loro unico vero disco, Tempo che non ritorna, che focalizzava meglio quello che la band aveva fatto sino a quel momento (un paio di 7’’ più alcune partecipazioni in compilation varie). Dopodiché, silenzio.

La Gridalo Forte, qualche anno dopo, compie un’azione lungimirante nel ristampare (rimasterizzato e con due bonus) questo lavoro, visto che negli ultimi anni, complice anche il passaparola in internet, il disco in questione si è guadagnato l’improbabile appellativo del migliore disco punk italiano.
All’epoca mi sfuggirono e quindi approfitto della seconda chance che mi offre gentilmente l’etichetta della Banda Bassotti.
Il punk degli Erode graffia, anche a distanza di anni, e colpisce così come colpiscono i testi, che grondano voglia di riscatto e rivoluzione. Violenti e per niente mediati, come nella classica tradizione punk/oi! nostrana, i pezzi che compongono il disco bene si inseriscono nel filone del punk-rock più militante: l’iconografia sovietica e una manciata di anthem dal refrain coinvolgente fanno il resto.
Musica che proviene dal basso e che racconta vite ai margini e speranze di una classe (operaia?) minoritaria schiacciata tra modernizzazione e globalizzazione, estromessa di forza dal ciclo produttivo e collocata ai confini della società.
Banditi, Orgoglio Proletario, Sangue Sudore e Lacrime, sono solo alcuni esempi di questo rozzo proclama leninista che affianca Stalingrado ad improbabili modelli rivoluzionari (gli ultras che affollano le curve degli stadi, come fanno del resto un altro centinaio di band della stessa estrazione), abbozza timide riflessioni di natura socio-economica e le affoga in slogan e proclami.

Troppo poco ironici per essere gli autori del più grande disco punk italiano, gli Erode si distinguono però dalla massa di band dal siffatto codice genetico per una capacità compositiva che va oltre l’intuizione di una buona melodia su tre accordi e il coretto ad effetto nel ritornello. Cito a titolo di esempio Panico Panico, Stalingrado e Ti ricordi, dove gli Erode si fanno più uligani: insomma, aleggia il fantasma dei Cccp –Fedeli alla linea, ma ancor più fedele all’ortodossia rispetto al Ferretti berlinese.

Internet, le ristampe, i passa parola, hanno fatto degli slogan degli Erode una delle leggende metropolitane del nord Italia e non c'è ultrà del bel paese che non abbia mai cantato con rabbia... FRANA LU CURVA FRANA SULLA POLIZIA ITALIANA!