ZZ TOP : boogie texano barbuto
SONO UNO DEI GRUPPI MIGLIORI DEL PANORAMA ROCK, HANNO SCRITTO GRANDI PAGINE DELLA STORIA DELLA MUSICA, MA SUL BLOG NON AVEVAMO MAI PARLATO DI LORO.
NON E' MAI TROPPO TARDI E COLGO AL VOLO L'OCCASIONE DI QUESTO BELL'ARTICOLO SCOVATO IN RETE, CHE RENDE GIUSTIZIA AD UNA BAND STORICA...
Gli ZZ Top vedono la luce nel 1970 da qualche parte in Houston, nel momento in cui Billy Gibbons (già nei Moving Sidewalks) stringe un patto di collaborazione con Dusty Hill e Frank Beard (ex-American Blues). La passione per il blues e per il boogie sudista consolida il trio, che comincia a battere insistentemente tutti i locali scalcinati del Texas. Il botto lo procura l’azzeccato singolo "Tush" e da quel momento si va a profilare per i nostri una costante ed inesausta scalata al dorato successo delle chart. ‘Muzak’ a stelle-e-strisce nel senso più consono del termine, la loro: immediata, contagiosa e soprattutto divertente. Le spassose e lunghissime barbe, la passione per i motori, nonchè le donnine discinte che da sempre li accompagnano, hanno fatto il resto, coniando un vero e proprio mito immarcescibile per gli americani tutti. Dalla logorroica passione per Peter Green e Muddy Waters si è passati ai sintetizzatori di "Afterburner", giù sino al riciclaggio annunciato degli ultimi lavori. Ma gli ZZ Top vanno presi per quello che sono: la migliore colonna sonora per un allegro party alcoolico. Andate a chiederlo ai Metallica.
Discografia consigliata:
"Tres Hombres" (Warner - 1973)
L’album che lancia gli ZZ Top al di fuori dei meri confini texani si conferma comunque un manifesto di hard rock boogie decisamente ortodosso. Tosto quanto basta per spopolare nei ‘topless bar’ più infimi (cfr. "Waiting For The Bus"), "Tres Hombres" manca tuttavia dell’hit scalaclassifiche (anche se "La Grange" - dedicata al leggendario bordello texano - va piuttosto bene). Ma la scalpitante "Tush" (ovvero ‘figa’) è oramai davvero dietro l’angolo.
"Tejas" (Warner - 1976)
Grazie al successo del precedente "Fandango", i nostri simpatici barbuti possono concedersi di ‘sforare’, per quanto possibile, dai loro usuali canoni musicali. E’ così che "Tejas" sfodera più di un’inflessione soul e tex-mex (cfr. "El Diablo"), pur sempre nel merito di un tessuto sonico da sempre poco incline al ‘meticciato’ con l’esterno. Uno dei loro album più ricercati e meno derivativi.
"Eliminator" (Warner - 1983)
E' l’album che scala le classifiche di tutto il mondo, anche grazie ad un inusitato innesto di sibilanti sintetizzatori sul solito, squadrato rifferama boogie dei nostri. Il bello del disco è che la musica si fa quasi danzereccia ("Gimme All Your Lovin’", "Sharp Dressed Man", "Legs"), anche a causa delle ritmiche ‘friendly’ e sincopate. La lunga ballata bluesy "I Need You Tonight" garantisce da par suo un cheek-to-cheek di tutto rispetto. La metamorfosi dal blues rock allo space pop boogie è oramai compiuta, ma lo spasso è comunque assicurato dai video estratti da questo stesso album. ZZ Top: testardi, folli, inimitabili e pure milionari!
Michele Dicuonzo
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