mercoledì, giugno 25, 2008

RECENSIONE DELLA SETTIMANA


RICEVO DALL'OTTIMO CARLETTO LA RECENSIONE DEL NUOVO DISCO DI MARRACASH E LA PUBBLICO AL VOLO... STAY TUNED!

ARTISTA : Marracash
TITOLO: S/T
GENERE : Hip Hop
PROVENIENZA : Milano (ITA)
ANNO : 2008

Si aspettava la B O M B A dell'estate?ECCOLA!
Andiamo con ordine...partiamo con descrivere il booklet, giusto per far capire ai nostri affezionati che noi i dischi li compriamo ancora...sopratutto della gente che spingiamo e supportiamo...e i DOGO e MARRA sono sicuramente tra quelli. Le foto del booklet sono un mix tra immagini della Barona e della giungla mescolate insieme...devo dire che mi hanno impressionato alcuni colori...si vede che c'è dietro un minimo di studio. Nel booklet sono presenti i testi delle canzoni (secondo me cosa fondamentale).
Il primo pezzo è una presentazione per chi non conosce ancora il nostro GENIO DEL GHETTO...il pezzo scorre con un buon intreccio di rime. Si passa poi alla hit che la gente pompa in auto BADABUM CHA CHA che ho avuto la fortuna di ascoltare ai magazzini, la serata della presentazione del singolo. C'è da aggiungere qualcosa?Gia' ai magazza mi ha fatto saltare...figuriamoci in stereo...
La terza traccia è "Dritto al Punto"...non male anche se un pò lenta rispetto al resto del disco; da segnalare un dissin velato a Nesli "perchè non fa rime del quartiere".
Dritto al punto lascia il passo al remix di "Chiedi alla Polvere"...come flow preferivo la versione di Roccia Music, ma sicuramente in questo remix il testo è molto piu' diretto...quindi molto meglio visto che questo testo DEVE entrare nelle teste degli ascoltatori.
Arriva la prima BOMBA: la "Danza della Pioggia"...base cavalcata per il flow cavalcato...FANTASTICO!lo storytelling è da paura... racconta la vita di un magazziniere, un pusher e un"divo"...la prima volta che l'ho ascoltata l'ho rimessa su 3 volte...non ci credevo!
Si passa alla classica canzone d'amore "Solo Io e Te"...non mi fanno impazzire questi intramezzi Love Song...potrebbero evitarseli...
SECONDA BOMBA..."Wow"...finalmente si arriva al tanto anticipato featuring di Jax...mi dispiace ma Guè a mio parere lo sotterra. Il pezzo è zarrissimo, Ax ovviamente si difende bene, ma non fa saltare sulla sedia...mentre Gue manda a casa tutti..."fai il duro su disco ma dal vivo è catechismo / sei un pisciaturo scusate il francesismo".
Il pezzo successivo..."Quello Che Deve Arrivare" presenta i featuring di Vincenzo e Fame... Campionano un vecchio pezzo da discoteca (mi pare) e sul significato del titolo costruiscono lo storytelling. I due featuring non mi fanno impazzire...Fame ci ha dato di meglio...uno su tutti il featuring di Cartier sull'album di Enz Benz.
TERZA BOMBA: "Triste ma Vero"...featuring CoSang...sinceraemtne i co sang spaccano a livello di flow ma l'uso del dialetto/lingua napoletana non mi permette di capire un cazzo. In compenso quello che dice Marra si capisce eccome!"Se compri l'auto a 17 l'anno dopo compri la patente" oppure il ritornello: "la verità è più dura da ingoiare del mio cazzo" "sveglio alle sei e mezzo tra schiavi multirazziali stretto in metro","se ti vogliono bene tutti allora sei un uomo onesto ma probabilmente zio sei solo un fesso". REALTA'!punto.
"Bastavano le Briciole"...il pezzo piu' introspettivo dell'album...Marra parla della sua vita di immigrato terone...alcuni pezzi da brividi ovviamente per chi si riconosce. Il minimo comune denominatore anche del pezzo successivo sono i pochi soldi e Marra passa "Estate in città"...
QUARTA BOMBA: "Si Si con la Testa"...pezzo zarrissimo ma talmente reale da vedere di fronte a te i banfoni che trovi in ogni piazza...da ascoltare e riascoltare..."muovevi kili di erba faccio si si con la testa, quella aveva la sesta faccio si si con la testa". Questa canzone mi fa venire in mente un mio/nostro caro amico che è esattamente l'opposto di quello che descrive Marra...
""Ultima settimana" è il pezzo piu' strano del disco...descrive in maniera impressionante una ragazza che deve affrontare l'ultima settimana di vita...è da ascoltare con attenzione per cercare di capire cosa vuol dire.
QUINTA BOMBA: "Fatti un Giro nel Quartiere"...se JAx descriveva in maniera perfetta le piazze nei 90, ora Marracash descrive in maniera assoluta la situazione del 2000...questo è il mio pezzo preferito del disco. E' da imparare a memoria e la base di Del è da urlo...ASCOLTATE ASCOLTATE ASCOLTATE.
Si finisce con "Trappole" un ottimo outro...dove marra si auto esorta a stare all'occhio.
Che dire...questa è la strada nel 2008...se vi piace è cosi'...altrimenti ascoltatevi ancora le robe dei primi 90 e non rompete il cazzo!

venerdì, giugno 20, 2008

venerdì 27 giugno...

giovedì, giugno 19, 2008

HARDCORE HOLIDAY

CONFERMATA LA LINE-UP DEL 6 LUGLIO ALL'IDROSCALO...
...CI SARA' DA DIVERTIRSI!

lunedì, giugno 16, 2008

DISCHI CHE HANNO FATTO LA STORIA


TORNA LA TANTO AMATA RUBRICA DEDICATA AI CAPOLAVORI DELLA STORIA MUSICALE...
...OGGI PARLIAMO DI PARANOID, DISCO DEI BLACK SABBATH CHE HA CAMBIATO LE SORTI DELLA MUSICA DEL MALE...

Paranoid è il secondo album dei Black Sabbath, gruppo di Birmingham formatosi sul finire degli anni ’60 e esordiente pochi mesi prima con un album omonimo a dir poco sconvolgente per qualità e innovazione. Accostati a Led Zeppelin e Deep Purple i Sabbath possono in effetti essere compresi più facilmente nella corrente hard rock di inizio anni ’70 che portava alle estreme conseguenze l’evoluzione sonora intrapresa dai Cream e Jimi Hendrix: il blues che si appesantiva e accelerava sempre più, divenendo hard rock, proiettato verso la trasfigurazione dell’heavy metal e verso le sue successive ramificazioni. Heavy metal che in effetti in Paranoid trova i suoi germogli (Iron Man su tutte), ma che in ogni caso verrà anticipato maggiormente da Iommi negli album successivi.

Come i Led Zeppelin, o i Doors, i Black Sabbath godono dell’attributo di amanti dell’occulto e della magia nera (riferimenti a Lucifero già presenti nel primo album si ripeteranno spesso nella loro carriera), caratteristiche che non mancano in questo Paranoid ma che vengono messe inaspettatamente in secondo piano dalla carica di protesta in quegli anni presente in America e in generale in tutto l’Occidente.

Fondamentale comunque resta l’attitudine al macabro e alle tenebre che si rispecchia in ogni canzone, suono, nota.

Per rigor di cronaca ricordiamo che a precedere i Black Sabbath in questo sound “hard rock oscuro” ci furono un paio d’anni prima i Vangelis e i Black Widow, ma onestamente raggiungendo livelli decisamente più bassi. Che poi alla fine quello che conta è la musica.

E la musica è War Pigs: otto minuti epici composti da riff e assoli superiori alla norma, a dominare la scena il carisma di Ozzy Osbourne e la chitarra di Tony Iommi, senza dimenticare un basso e una drumming per nulla scontati. War Pigs è una canzone politica, di protesta contro la guerra in Vietnam: aldilà di un testo sorprendente che definire ironico sarebbe un eufemismo (“Generals gathered in their masses Just like witches at black masses […] Politicians hide themselves away They only started the war”) riuscitissimo è l’effetto di iniziare il brano con una sirena per creare l’effetto della chiamata alle armi e il pericolo imminente di una crisi.

Paranoid, probabilmente il brano più celebre del gruppo, gode di un riff immortale (al pari della Smoke on the Water dei Deep Purple) e di fatto risulta il pezzo più atipico dell’album, con il suo ritmo accelerato ed il suo testo che parla di pazzia e crisi esistenziale (“People think I'm insane because I am frowning all the time All day long I think of things but nothing seems to satisfy”).

Planet Caravan offre un’avventura in una soffice psichedelia cosmico-spaziale (alla maniera dei primi Pink Floyd e degli Ash Ra Temple) straniando l’ascoltatore con una voce profonda e filtrata che sembra provenire da epoche e luoghi remoti.

Iron Man è un altro capolavoro. Inizio alienante da antologia: voluminosi singoli battiti a creare l’effetto dei pesanti passi di questo “uomo d’acciaio” che si presenta con una voce robotica accompagnata da una chitarra immersa in una distorsione lancinante, a far trionfare un feedback malato e misterioso: ennesima grande prova di Iommi con un altro riff impetuoso ma imponente i il batterista Bill Ward che tenta di rubargli la scena con una prestazione titanica.

Ascoltando Electric Funeral sembra di sentirla parlare questa chitarra sinuosa e ammaliante. Narrando di un’apocalisse guidata dal diavolo (“Hell's angels flap their wings Evil souls fall to Hell, ever trapped in burning cells!”) il brano sembra rientrare in quel filone di brani cosiddetti “satanisti” che ha portato preti e benpensanti a strepitare contro la “musica infernale”. In realtà i contenuti più “pericolosi” del disco non sono di tipo profano-religioso ma continuano a essere spietati atti d’accusa politico-morali: “Turn to something new, now it's killing you First it was the bomb, Vietnam napalm […] Oh you, you know you must be blind To do something like this” questo canta Ozzy in Hand Of Doom: un presente fatto di orrori in cui non si riesce a credere. Un presente da cui si vuole evadere a tutti i costi, anche baciando la Morte infilandosi un ago nel braccio (“Disillusioning, you push the needle in From life you escape, reality's that way Colours in your mind satisfy your time”). I sette minuti del brano diventano allora un tremendo epicedio della generazione eroinomane che è profondamente estranea a quella hippie di San Francisco. I continui cambi di ritmo del brano risaltano i differenti stati d’umore di chi galleggia tra euforia e desolazione e che trova la triste fine in poche note cupe del basso di Butler. Il breve strumentale Rat Salad è l’occasione offerta al batterista di mettersi ulteriormente in mostra con una prestazione degna del miglior John Bonham (Led Zeppelin).

A chiudere, Fairies Wear Boots-JackThe Stripper che sfrutta ancora una volta un testo geniale in cui si ritrovano tematiche sia politiche che sociali: sociali per il riferimento abbastanza netto alle droghe allucinogene (“what I saw Fairy boots were dancin' with a dwarf, all right now! […]the doctor said "Son, son, you've gone too far. 'Cause smokin' and trippin' is all that you do.”), politiche perchè le fate in questione che portano stivali sono un riferimento ai naziskin che più volte aggredirono quei capelloni satanisti dei Black Sabbath.

A parere di chi scrive il miglior disco dei Black Sabbath e una delle massime vette del rock degli anni '70.

Alessandro Pascale

giovedì, giugno 12, 2008

SLASH new album...


IN QUESTO PERIODO PIENO DI LAVORO, NON RIESCO AD AGGIORNARE IL BLOG CON REGOLARITA'. I POST CONTINUI RIPRENDERANNO SICURAMENTE DA LUGLIO.
INTANTO SEGNALO DUE OTTIME NOTIZIE :
Il nuovo disco solista di Slash e l'arrivo in Italia ( a novembre ) del massacrante tour SLIPKNOT+CHILDREN OF BODOM + MACHINE HEAD...

SLASH (VELVET REVOLVER, ex-GUNS N' ROSES) ha dichiarato a Spinner che si sta concentrando sul suo album solista, essendo i VELVET REVOLVER ancora senza un cantante. "Sto utilizzando questo breve periodo per lavorare il più possibile al mio solo album. "Non so quando uscirà ma spero prima del prossimo album dei Velvet" ha dichiarato il chitarrista.

E’ con grande piacere che annunciamo il ritorno in Italia di una delle metal band più feroci e influenti degli ultimi dieci anni: SLIPKNOT! I nove mascherati di Des Moines sono attualmente in studio per dare vita al loro quarto album la cui uscita è prevista per fine agosto. Ma non finisce qui, perché quella milanese sarà una giornata che vedrà sul palco altre due formazioni importanti: dopo il successo registrato al Black Crusade qualche mese fa, tornano a grande richiesta i MACHINE HEAD di Robb Flynn e…udite udite CHILDREN OF BODOM che hanno da poco pubblicato l’ultima fatica dal titolo “Blooddrunk”. Impossibile mancare!

Ecco i dettagli:


SLIPKNOT

+ Machine Head

+ Children of Bodom


18.11.2008 MILANO palasharp



Inizio concerti ore 19.00

Apertura cancelli ore 17.30

martedì, giugno 03, 2008

Manca poco...