martedì, ottobre 31, 2006

RADICI NEL CEMENTO : video contro l'anoressia

I "RADICI NEL CEMENTO" SONO SEMPRE STATI UN GRUPPO IMPEGNATISSIMO NEL SOCIALE. LE LORO BATTAGLIE SONO SEMPRE STATE PORTATE AVANTI CON SERITA' E IMPEGNO, SENZA TROPPI PROCLAMI E PAROLONI AL VENTO. OGGI DECIDONO DI COMBATTERE UN PROBLEMA GRAVISSMO, CHE AFFLIGGE OGNI GIORNO UN SACCO DI RAGAZZE, CON UNA BELLA INIZIATIVA...
(DA WWW.ROCKSTAR.IT).


Il gruppo reggae romano ha deciso di affrontare in modo più deciso il problema dell'anoressia realizzando il video di “Bella Ciccia”, il cui casting sarà rivolto esclusivamente a ragazze ‘normali'.
La possibilità di far parte del clip è aperta a chiunque voglia partecipare; per maggiori informazioni scrivete a info@radicinelcemento.it .

La decisione di fare la guerra al look anoressico ha toccato anche le passerelle dell'alta moda, ree di influenzare in modo eccessivo lo stile delle ragazze che si ispirano a modelli e a modelle, per come le ha descritte il Times durante la London Fashion Week, “emaciate, [con] ossa che escono dal corpo, costole che si contano a vista d' occhio, sguardo che pare implorare cibo”.
“Non ho mai accettato modelle troppo magre” ha dichiarato Giorgio Armani “Io voglio modelle dall' aspetto sano.
Nessuno può pensare che, per piacere, una ragazza debba essere anoressica, smettere di mangiare”.
Per i Radici Nel Cemento si tratta di un nuovo impegno sociale, dote che altri loro colleghi sembrano non avere: “Il mondo della moda e dello spettacolo impongono con prepotenza un modello di bellezza malsano e praticamente inarrivabile per le ragazze ‘normali'” hanno spiegato “Questa canzone è dedicata a tutte le ragazze che si sentono soprappeso nonostante siano magari il ritratto della salute e della bellezza”.

Le riprese inizieranno nelle prime settimane del 2007; di seguito il testo di “Bella Ciccia”:

Bella sei bella, per me sei bella come il sole! Tanta sei tanta, tanto che non trovo le parole!

Bella ciccia pacioccona mia, tu sei la più bella la più bona che ce sia, tonda e piena, come la luna, tu sei la mia gioia tu sei la mia fortuna
quando vedo tutto quel ben di dio, quello che vorrei farti lo so solo io in un corpo solo così tanta e tanta grazia, tu lo sai bene che guardare non mi sazia!
Bella tonda come la gioconda, tu sei la mia dinamite tu sei la mia bomba sexy tanto quanto pesi, i miei sensi tieni sempre accesi
Come la dea della fertilità porti l'abbondanza insieme alla felicità ma non parlarmi di dieta e digiuno voglio tante curve come in formula uno!

Bella sei bella, per me sei bella come il sole! Tanta sei tanta, tanto che non trovo le parole!

Quando ti abbraccio io ci provo gusto con le morbidezze tutte quante al punto giusto vivere con te è sempre più una favola goduriosa a letto proprio come a tavola
sei giusta per me, sei proprio la mia tipa perché la tua bellezza da ogni angolo straripa e a quelle donnine tutte pelle ed ossa preferisco te perché sei bella grossa!
Basta con i calcoli della dieta a zona ti amerei altrettanto anche in versione buzzicona tanti sacrifici ti procurano solo stress non ne posso più dei tuoi prodotti no fat
non dico che ti voglio grassa come Platinette ma ti scongiuro scendi da quella cazzo di cyclette ammiro le tue forme adoro la tua silhouette te la canto un'altra volta perché lo sai che c'è?

Bella sei bella, per me sei bella come il sole! Tanta sei tanta, tanto che non trovo le parole!

E non ha senso fare psicodrammi se aumenti di peso di un paio di grammi melius abundare, gli antichi l'hanno detto perciò non ti crucciare anche se ingrassi di un etto
per carità! niente obesità! la malattia più grave della nostra società sono d'accordo zero fast food dieta mediterranea e poi non ci pensiamo più!
Mica come quelle che per mettersi il costume quando viene la stagione estiva perdono anche il lume della ragione, e fanno ogni follia per perdere la ciccia e insieme a quella l'allegria
Non dare retta all'amica invidiosa L'uomo preferisce la donna formosa se magre e infelici è il nuovo che avanza viva la ciccia evviva l'abbondanza!

Quindi ti prego non ti sciupare mai per me sei la più bella e la più bella resterai!

lunedì, ottobre 30, 2006

DISCHI CHE HANNO FATTO LA STORIA


Ci troviamo di fronte a "Killers", seconda realease dei mitici Iron Maiden, uscita a quasi due anni dal debutto discografico, che con l'entrata di Adrian Smith alla chitarra al posto di Dennis Stratton (di cui, francamente penso se ne ricorderanno in pochi) battezzano la lunga serie di cambiamenti della line-up avvenuta nella band da li fino a "Powerslave", quinto album e il primo che presentava gli stessi elementi dell'album precedente.
Comincio con l'affermare che questo cd (che a mio avviso si presenta come l'anello di congiunzione tra il primo lavoro, ricco di sfumature rock e i successivi con un sound più definito con le solite note suonate a terzine) è di pregevolissima fattura anche se leggermente inferiore al primo.
La bellissima strumentale "The Ides Of March" apre le danze, per poi proseguire con la sensazionale "Wratchild" che presenta un giro iniziale di basso da antologia, nato dalla mente del mai troppo elogiato Steve Harris, scatenato soprattutto in questo album, dove ha griffato tutte le songs da solo, (a parte la Title Track, composta assieme a Paul Di Anno) affermandosi come uno dei più grandi Songwriter della storia.
L' incredibile terzetto d'apertura si conclude con la splendida "Murders In Rue Morgue" dove nei testi è presente l'influenza del genio di Edgar Allan Poe, per poi trovare da li fino alla conclusiva "Drifter" una discontinuità nel valore delle canzoni, anche se ripeto sono tutte lodevoli e songs come l' apprezzabile strumentale "Genghis Khan", le buone "Purgatory" "Prodigal Son" e la coinvolgente Title Track meritano sicuramente di essere citate.
Ogni singolo membro del gruppo offre una buonissima prestazione: Il duo Adrian Smith-Dave Murray dimostra grande bravura alle chitarre, Clive Burr dietro le pelli non sbaglia niente e il succitato Steve Harris con il suo quattro corde cavalca nel vero senso della parola.
Una nota più importante va data in fine al cantante Paul Di Anno che, anche se tecnicamente sotto Bruce Dickinson, mette nella sua voce tanto sentimento da rendere ogni canzone ancora più piacevole, regalando secondo me in questo album la sua migliore prestazione di sempre.
Purtroppo Paul verrà cacciato dalla band alla conclusione del tour promozionale di questo disco a causa dei suoi eccessi nel fumo e nell'alcool trascurando così la voce. Un' addio forse un pò troppo prematuro per l'indimenticato singer che avrebbe potuto dare ancora molto tra le fila della Vergine di Ferro.
L'unica pecca di questo album come detto prima è la discontinuità, ma per il resto "Killers" può essere definito come il secondo colpaccio di quei cinque giovanotti che dimostravano già una maturità degna dei più grandi gruppi del periodo: una vera lezione di NWOBHM!
Assolutamente da avere, sia per i fans che per coloro che non amano il metal.

venerdì, ottobre 27, 2006

THE ORIGINAL SOUNDTRACK


Il CD della colonna sonora di Saw II raccoglie una selezione di brani metal-rock e techno, seguendo l'atmosfera della pellicola. I diversi interpreti presenti sono difficilmente conosciuti al di fuori dagli amanti del genere, tranne qualche eccezione come Papa Roach o Queens of the Stone Age.
La tracklist si apre con Irresponsible Hate Anthem (Venus Head Trap Mix), un remix del brano di Marilyn Manson, introduzione perfetta dello stile delle successive quattordici tracce. Il brano di chiusura, Don't forget the Rules, è l'unico brano strumentale presente, porta la firma di Charlie Clouser, e riesce a creare l'atmosfera del mondo angosciante e terribile di Saw grazie all'utilizzo di diversi strumenti e un ottimo arrangiamento: incalzante e coinvolgente.
Tra le canzoni si distinguono in positivo, oltre al remix di Marilyn Manson: Sound Effects and Over Dramatics (The Used), dalle sonorità decisamente rock e ben costruito; September (Bloodsimple) un buon brano, apprezzabile anche da chi non ama particolarmente il genere; Blood (Empty Promises) che conferma la bravura dei Papa Roach; Burn the Witch (Unkle Variation) dei Queens of the Stone Age ha un ritmo coinvolgente molto particolare, memorizzabile facilmente senza essere banale; mentre Step up (Opiate for the Masses) ricorda in qualche passaggio il CD d'esordio dei Linkin' Park.
Un altro remix presente nella tracklist è Rev 22:20 (Rev 4:20 Mix) opera dei Puscifer, già presente nella colonna sonora di Underworld (2003), qui presenta un arrangiamento più lento oltre ad utilizzare un minor numero di strumenti musicali per sottolineare le parti vocali.
Gli altri brani presenti sono delle buone scelte per quanto riguarda la selezione legata alla pellicola, ma non si distinguono particolarmente dall'insieme, contribuendo all'atmosfera generale nonostante un apporto minimo di elementi originali.
Saw II è una colonna sonora che può raccogliere i consensi degli appassionati del genere musicale o filmico, senza offrire particolari elementi di interesse al di fuori di queste due categorie.

giovedì, ottobre 26, 2006

BLIND MELON COME BACK!


21 Ottobre del 1995 : il cantante dei Blind Melon Shannon Hoon viene trovato morto nel tour bus; l'esame autoptico rivelò che il cuore si era fermato a causa di un eccessivo utilizzo di cocaina, sostanza dalla quale Hoon stava cercando di allontanarsi grazie ad alcune cure mediche.
Shannon era appena uscito dalla clinica nonostante il divieto imposto dal medico curante, il tour in supporto al secondo album “Soup” incombeva e non poteva essere rimandato; il concerto di Houston del 20 Ottobre andò molto male e Hoon non era ancora in grado di sopportare una delusione del genere: la morte è arrivata in modo accidentale.

Adesso a 11 anni di distanza i Blind Melon hanno trovato l'ispirazione giusta per ritornare in studio di registrazione con un nuovo cantante e con nuove composizioni: “Ero molto scettico a riguardo” ha spiegato il chitarrista Rogers Stevens a Billboard “Poi però ci siamo trovati in sala prove con un nuovo cantante (Travis Warren) e abbiamo iniziato a suonare.
Nessuno di noi voleva affrontare un viaggio nostalgico del genere, ma già a metà del primo brano avevo capito che Travis era perfetto; il mio scetticismo è stato spazzato via”, il gruppo è ancora allo stato iniziale del processo creativo ma dovrebbero entrare in studio a inizio anno.

L'incontro con il nuovo cantante è avvenuto grazie al lavoro di produzione che il bassista Brad Smith e l'altro chitarrista dei Blind Melon Christopher Thorn avevano intrapreso con Travis Warren, un 25enne compositore di Amarillo, Texas.

Poi uno scherzo: un finto comunicato stampa inviato da Smith a Stevens fa scattare l'idea e i quattro si danno appuntamento in sala prove con Travis. “La sua voce ha lo stesso registro alto di Shannon, ma non ha lo stesso timbro” continua Stevens “Ci sono alcune similarità, ma le composizioni, il fraseggio e altre cose sono molto differenti.
Per quanto riguarda i vecchi brani lui li può cantare bene, escono differenti, ma si sente che Travis è stato influenzato dal modo di cantare di Shannon”.

I Blind Melon hanno pubblicato soltanto due album nella loro sfortunata carriera: l'omonimo del 1992, dove è presente la stupenda “No Rain”, e “Soup” nel 1995.

(www.rockstar.it)

mercoledì, ottobre 25, 2006

RECENSIONE DELLA SETTIMANA


TITOLO : Il meglio del peggio
ARTISTA : Cattive Abitudini
GENERE : Punk
PROVENIENZA : Treviso (ITA)
ANNO : 2006

Secondo album per la punk-rock band trevigiana "Cattive Abitudini", nata dalle ceneri dei "Peter Punk" nel 2004.
Dopo il successo del precedente "Tutto fa parte di noi", questo nuovo lavoro si propone pieno di carica di rabbia e ironia, come disco di denuncia e irriverenza nei confronti dei problemi "universali" e verso l'ambiente musicale italiano visto dalla band come un sistema corrotto.
In uscita il 20 ottobre verrà distribuito anche in Austria, Germania e Svizzera.

Registrato presso il Living Rhum, si presenta come un album più veloce e più tecnico rispetto al precedente, anche se le caratteristiche del sound che contraddistinguono la band rimangono invariate.
Dodici traccie di punk-rock cantato in italiano fatta una piccola eccezione per una parte di "Appartamentus". Grazie anche ad una pregevole qualità di registrazione si possono apprezzare subito i brani più riusciti come "Doppia R", "Come me", "Il bivio", La melodica "Lacrime", il primo singolo "Punti persi" e "Giudizio universale"; da annotare anche la traccia di chiusura che vede alla prova le qualità della formazione in chiave "sdolcinata" senza per niente sfigurare ( anche se li preferisco nelle song classiche appena citate.. ) l'unico neo, se così posso definirlo, è la title track che si accosta troppo alle sonorità dei "Derozer".

Tutto sommato un full lenght apprezzabile, niente di nuovo sia chiaro, ma vanno apprezzate le capacità di un gruppo che trasmette passione e crede in ciò che fa. Altri segni particolari di "Il meglio del peggio" sono le fantastiche citazioni all'interno del "libretto" della copertina e la traccia video che contiene ben tre filmati live del trio presentati direttamente da "Cattive abitudini".

(www.ondalternativa.it)

martedì, ottobre 24, 2006

PETE DOHERTY : delirio al piper


NON POTEVA FILARE TUTTO LISCIO NEL TOUR ITALIANO DEI BABY SHAMBLES E COSI', IL LEADER CARISMATICO DEL GRUPPO, SI E' QUASI MESSO LE MANI ADDOSSO COL PUBBLICO NEL CONCERTO ROMANO DI IERI SERA...

ROMA - Ha tirato l'asta del microfono contro il pubblico, poi ha sbattuto il microfono a terra fino a romperlo e lanciato di nuovo l'asta tra i fan che lo ascoltavano adoranti. Quindi, non contento, ha quasi demolito la batteria travolgendo il batterista. Tutto in una manciata di secondi. Tutto normale se si tratta di Pete Doeherty e dei suoi Baby Shambles. Un po' meno se continua ad accadere in tutti i suoi concerti in ogni lato del mondo e ieri sera è toccato al Piper di Roma per l'occasione tutto esaurito.

Dopo un tour quasi tranquillo a Torino, Rimini, Milano e Firenze ( in queste ultime due tappe c'era la sua celebre fidanzata Kate Moss, promessa sposa ad Ibiza ed ora, sembra, anche futura mamma), ieri sera l'enfant prodige inglese non si è trattenuto e il solito show punk-rock è diventato una quasi ressa. La sua compagna, icona glamour e sua compagna da diversi anni, non c'era a guardarlo e lui ha cominciato il concerto più inquieto che mai, verso le 22,30.
Sembrava andasse tutto bene, il Piper era strapieno con circa mille e duecento spettatori, ma verso la fine dell'esibizione, quando Doherty è apparso sul palco coperto di sangue, la serata si è infiammata.

Il cantante, che sorseggiava continuamente da un bicchiere vodka e birra, ha tirato un'asta del microfono contro la folla che ballava sotto di lui. Ma qualcuno fra il pubblico ha reagito e una bottiglia è tornata indietro, arrivando sul batterista, centrandolo in pieno. Momenti di tensione e il concerto, fra la urla dei fan e le luci colorate che illuminavano la scena ad intermittenza, è stato interrotto per una decina di minuti per evitare che degenerasse in rissa. Scene tipiche di concerti d'altri tempi, dagli Who ai Ramones, anche se ben altro ero lo spessore artistico. La tappa romana dei Baby Shambles ha comunque attirato nella storica discoteca romana una folla straripante, un pubblico adorante che sapeva a memoria tutte le canzoni del gruppo, che finora, fra l'altro ha inciso un solo album.

A tarda notte, gli organizzatori del concerto romano hanno minimizzato l'accaduto: "Avevamo per lui pronti quattro microfoni - raccontano quelli del team della Dna Concerti - ne ha rotto uno solo quindi è andata bene... Certo ha lasciato il palco per dieci minuti dopo aver lanciato l'asta del microfono, ma poi è tornato ed è continuato tutto come doveva andare. C'erano quattro persone sul palco quando abbiamo cominciato e quattro quando abbiamo finito. Per noi è andata benissimo. E' un concerto punk quindi il pubblico si aspetta uno spettacolo un po' forte". Pete Doherty ha appena firmato un contratto con l'etichetta "Parlaphone" ed è già pronto il suo nuovo lavoro "The blinding Ep" che uscirà a dicembre.

(www.repubblica.it)

MUSIC & FOOTBALL : Scorpions


LA MUSICA E IL CALCIO CAMBIERANNO IL MONDO... ECCO LA FRASE PIU' SALIENTE DI QUESTA INTERVISTA CON IL LEADER DEGLI SCORPIONS, GRANDE ESPONENTE DELL'HARD ROCK ANNI 90 E GRANDISSIMO APPASSIONATO DI CALCIO...

Gli Scorpions sono un gruppo nato nel 1965. Il suo fondatore è stato Rudolf Schenker al quale poi si unì il fratello minore Michael (chitarra) e successivamente nel 1971 il cantante Klaus Meine. Insieme hanno dato vita al filone hard rock in Germania.
Gli ‘Scorps’ hanno conosciuto un successo in ascesa continua non solo in patria, ma anche all’estero il cui culmine è stato il famosissimo brano “Wind of Change” del 1991. È stato il singolo più venduto nel 1991, numero uno in classifica in undici paesi. Nel 2004, gli Scorpions hanno pubblicato il loro ventesimo album Unbreakable. FIFAworldcup.com ha parlato con il cantante Klaus Meine della partita Ecuador – Germania e del rapporto tra musica e calcio.

Ti descriveresti come un fanatico del calcio?
Sì direi di sì. Sono stato un tifoso per parecchi anni.

Eri presente alla partita Ecuador – Germania. Cosa ne pensi dell’atmosfera che c’era?
L’atmosfera era incredibile, non solo a Berlino, ma in tutto il paese. È incredibile quello che Jürgen Klinsmann è riuscito a fare. La Germania si è già dimostrata Campione del Mondo come paese ospitante.

Cosa ti ha colpito di più della Nazionale tedesca?
Hai l’impressione che la Germania stia crescendo partita dopo partita, anche se l’Ecuador non si è dimostrato così forte come nelle partite precedenti. È stata una performance straordinaria. Ho assistito a un calcio spettacolare con un gioco d’attacco straordinario. È il genere di partita che coinvolge molto lo spettatore. Si è vista una squadra in crescendo.
Miroslav Klose ha dimostrato ieri che la Germania ha un attacco molto forte. E il gol segnato da Lukas Podolski gli è servito per dargli fiducia.
Altra caratteristica di questa squadra è il fair play dimostrato non solo a se stessa, ma anche agli avversari. La squadra infatti gioca duro, ma con correttezza e mentre cresce la loro fiducia anche la passione dei tifosi aumenta. Hai continuamente voglia di vedere partite così.

Qual è stato il momento migliore della partita secondo te?
Il primo gol è stato logicamente un momento fantastico, ma anche il secondo poco prima della fine del primo tempo. Ci si è resi conto che la squadra sta andando nella direzione giusta, verso la Finale a Berlino. Si poteva chiaramente percepire che tutto il paese era per la squadra. Tutti urlavano “Berlino, Berlino, arriveremo a Berlino”. È stata una sensazione fantastica soprattutto per i giocatori più giovani della squadra. È bello vedere che gli è stata data un’occasione così.

Come tifoso dell’Hannover 96, mi fa piacere che il nostro difensore Per Mertesacker dimostri il suo valore ad ogni partita. Sono particolarmente contento e sta facendo capire a Lehmann che non avrà molto da fare.

Hai visto la partita Inghilterra - Svezia? Pensi che la Germania sia favorita contro la Svezia?
Ho visto il secondo tempo. Siamo tutti contenti di non dover incontrare l’Inghilterra negli ottavi, ma anche l’Inghilterra lo deve essere.
La Svezia ha dimostrato di essere una squadra temibile nel secondo tempo. Non si è mai arresa e ha dimostrato che può far crescere il suo gioco. Adesso le partite si fanno più difficili e bisogna cambiare marcia se si vuole arrivare in Finale. Se la Germania mostrerà lo stesso ritmo in attacco, allora ha buone possibilità di vincere contro la Svezia.


Bisogna prendere ogni partita come viene, ma qualsiasi cosa accada, questo inizio è andato al di là di tutte le aspettative. La Germania ha dimostrato di essere un paese ospitante eccellente e tutta la nazione è in festa. Ovunque si vada si vedono bandiere e gente contenta. Secondo me nemmeno i tedeschi pensavano sarebbe stato così. La Germania sta mostrando il suo lato migliore e ha riscaldato i cuori di tutto il mondo. Bisogna anche dare merito alle performance degli uomini di Klinsmann che hanno ricevuto parecchie critiche. Jürgen Klinsmann ha dimostrato che il suo atteggiamento positivo è vincente. E con questi incredibili tifosi al seguito tutto è possibile per la Germania in questa Coppa del Mondo. La squadra ha la forza e la passione per aggiudicarsi questo titolo.

Hai visto qualche altra partita di questo Mondiale?
Adesso siamo in tour, ma fortunatamente ieri sono potuto andare a Berlino con la mia famiglia. Sono molto impegnato, ma posso vedere la partita in TV. L’Argentina ha fatto una buona impressione e bisogna dire che è la squadra da vedere. È la favorita alla conquista del titolo. All’inizio pensavo al Brasile, ma finora non mi è sembrato molto in forma. Anche l’Inghilterra, a mio avviso, non ha ancora giocato al massimo delle sue possibilità.

Qual è stata la prima Coppa del Mondo FIFA che hai visto?
Nel 1974. Mi ricordo la fantastica Finale contro l’Olanda vista in TV. Quel Mondiale è stato estremamente importante per la mia generazione e ha suggellato la reputazione di molti campioni del calcio. Franz Beckenbauer certamente, ma anche grandi giocatori come Gerd Müller, Paul Breitner, Sepp Maier... Le immagini di quella vittoria sono indimenticabili così come lo è stata la camminata di Franz Beckenbauer nello stadio di Roma, quando la Germania vinse la sua terza Coppa del Mondo nel 1990. Queste sono immagini che porti sempre con te.

E la tua squadra del cuore?
L’Hannover 96, ovviamente. Abbiamo un’ottima squadra e il nostro portiere, Robert Enke, era un giusto candidato per la Nazionale.

Il sito internet del tuo gruppo?
The Scorpions

I tuoi progetti futuri?
Adesso siamo in tour. Abbiamo tenuto dei concerti in Inghilterra e Spagna e domani siamo in Bulgaria. Poi continueremo negli Stati Uniti (Los Angeles, San Francisco, Las Vegas). In luglio saremo in Canada e poi ritorneremo in Europa prima di esibirci per la prima volta in Mongolia.

Hai un messaggio finale per i tifosi?
I fan degli Scorpions sono anche dei tifosi di calcio. Il Rock ‘n’ roll e il calcio vanno di pari passo. Il calcio e la musica possono cambiare il mondo proprio come sta accadendo qui in Germania adesso. Tutto il paese è in festa e sta festeggiando con i tifosi di tutto il mondo. È una sensazione stupenda. Solo il calcio e la musica sono in grado di unire paesi e culture diverse perché parlano una lingua universale.

lunedì, ottobre 23, 2006

OASIS COME U2, BEATLES E WHO...


...Ma anche come i Bee Gees, Sting, Eurythmics, David Bowie, come tutti gli artisti che hanno caratterizzato la cultura musicale e sociale dell’Inghilterra: agli Oasis, quindi, va l’Outstanding Achievement Award, il premio più importante che l’accademia dei Brit Awards possa consegnare a un gruppo.
La cerimonia si terrà il 14 Febbraio presso l’Earls Court di Londra e per la prima volta sarà trasmessa in diretta: “Gli Oasis sono stati il punto di riferimento per molti giovani rock band” ha dichiarato il presidente della BPI (British Phonographic Industry) “E visto che per la prima volta la manifestazione sarà trasmessa in diretta, è un onore ospitare e premiare uno dei più importanti gruppi live che la Gran Bretagna abbia mai prodotto”.

L’Outstanding Achievement Award arriva 10 anni dopo l’ultima volta degli Oasis sul trono dei Brits, quando andarono a ritirare le tre statuette per il miglior album con “(What’s The Story) Morning Glory?”, Miglior Gruppo e Miglior Video per “Wonderwall”; l’anno precedente vinsero nella categoria Miglior Artista Emergente.

(www.rockstar.it)

venerdì, ottobre 20, 2006

CBGB : closed forever!


Settimana scorsa ha chiuso i battenti il CBGB un pezzo di storia della musica rock e punk newyorkese: il CBGB.
Quelle mura dal 1973 a oggi hanno visto esibirsi tutti i gruppi che avevano un messaggio davvero forte da trasmettere e trend su trend riciclarsi, avvolgersi su se stessi e appena deceduti rigenerarne altri ancora. Anche le band più grandi, abituate a suonare davanti a migliaia di persone tutte le sere accusavano una fitta allo stomaco prima di salire su quel piccolo palco rettangolare. Perchè suonare al CBGB era qualcosa di speciale. Speciale come quelle mura piene di graffiti e poster strappati che qualcuno demolirà o vernicerà pensando di rimetterle a nuovo. In ogni caso quell'angolo di luce tra la Bowery e la Bleecker Street nel Lower East Side di Manhattan non sarà più lo stesso.
Lo store del mitico locale resterà aperto fino al 31 ottobre, data in cui inizierà il trasloco nella luccicante las Vegas, dove verrà riaperta la versione commerciale del cbgb...

Lo scorso 8 ottobre, si sono alternati sul palco i più grandi gruppi della scena HC mondiale (Agnostic front, Maurphy's Law, Sick of it all, Madball, Harley's War) che hanno dato vita a quello che molti hanno definito THE LAST HARDCORE SHOW EVER.
Cliccando sul link qui sotto potrete vedere le foto della spettacolare serata:
http://www.flickr.com/photos/neohxc/sets/72157594320939194/

MADE IN ITALY : INOKI


IL NOSTRO VIAGGIO ALL'INTERNO DELLE REALTA' MUSICALI ITALIANE OGGI FA UN SALTO NELL' HIP HOP, PER SCOPRIRE IL RITMO DI BOLOGNA BY NIGHT...

Nasce ad Ostia (Roma) ma vive i primi anni della sua vita a Imperia, a 13 anni inizia a rappare grazie al padre che ascoltava gli Assalti frontali; nel 1995, a 16 anni, si trasferisce a Bologna ed inizia a prendere confidenza con il panorama musicale locale, così a Fabiano un pò alla volta la musica hip-hop entra nel sangue. Opera anche come writer, utilizzando il nome di Enok. In questo contesto conosce il rapper e ballerino di break dance Gianni KG ed il writer Paniko. Con loro costituisce la Porzione Massiccia Crew (PMC), collettivo che rappresenta l'hip hop di Bologna a livello italiano.
Dopo aver stretto i rapporti con il rapper e membro della PMC Joe Cassano (al quale ammette di avere avuto grandi meriti nel portarlo dov'è), forma con lui la Flick Flack Mobb. A distanza di poco tempo entrerà nelle crew Portafoglio Lainz e Next Level Entertainment (quest'ultima del breaker The NextOne). Presto si fanno sentire le prime partecipazioni: One Two One Two, gettonato programma in onda su Radio Deejay e Suoni E Ultrasuoni su Radio RaiTre.
Nel 1998 partecipa al brano Giorno e Notte di Joe Cassano, che lo consacra come uno de maggiori talenti dell'hip hop italiano. Il brano verrà inserito all'interno dell'LP postumo di Joe, Dio Lodato, ed inserito in "Novecinquanta", compilation di Fritz Da Cat del 1999. Lo stesso anno esce Demolizione, mixtape della PMC. Nel 2001 è la volta di "5° Dan", LP autoprodotto che fa uscire come Inokines; a gran parte delle canzoni partecipa anche la PMC, che nel frattempo a incorporato anche Royal Mehdi e Dj Shablo. Il prodotto riscuote un buon successo e rimane tuttora un piccolo classico dell'underground nostrano.
Inoki espande i propri orizzonti musicali e culturali al di là della sfera italiana, collaborando in ambito francese, svizzero, statunitense ed africano. Nel 2002 realizza con la PMC il mixtape Demolizione 2. Nel 2003 si occupa dell'organizzazione del To The Beat, torneo di battaglie di freestyle che ha luogo nel locale bolognese Link, ospiti della serata sono i Cocoa Brovaz (aka Smif N Wessun), gruppo newyorkese della Duck Down Productions. Lo stesso anno partecipa a "Street Flava", compilation redatta dall'emittente radiofonica RIN, con il brano Vecchio Quartiere.
Nel 2005 esce il suo nuovo album Fabiano detto Inoki, contenente 20 pezzi, raccolti dall'artista dal 2003 al 2005, che lo consacra finalmente a livello nazionale ottenendo un gran successo anche nei numerosi live che hanno abbracciato tutta la penisola, inducendo il rapper a produrre un altro lavoro, The Newkingzmixtape, album (ma più propriamente un mixtape in stile americano) che ha avuto molte partecipazioni importanti, da Bassi Maestro a Mondo Marcio, ma che a sua volta è completamente diverso dal precedente; include un gran numero di canzoni, ben 29, che come durata totale significano più di 1 ora e venti.
Inoki è inoltre apparso in un articolo a proposito dell'hip-hop italiano sul numero di Luglio del magazine XL de La Repubblica E' stato inoltre invitato al programma televisivo Hip Hopera, della trasmittente satellitare Rtl 102.5 Channel, e al programma Matinee su Raidue.
All'inizio dell' Ottobre 2006 viene reso noto che il rapper durante l'estate ha firmato un contratto con la major Warner Music.

Inoki suona in maniera semplice e diretta, riesce a intrattenere l'ascoltatore grazie ai suoi flow, che lo contraddistinguono dalla gran parte degli altri rapper italiani, perché il suo è uno stile che mescola street rap e la sua visione dell'Hip-Hop. Nella sua carriera ha avuto molte collaborazioni, sintomo della sua eccezionale capacità di gestire i contatti con gli altri artisti. Inoki è inoltre in grado di trasmettere la sua passione di rappare, soprattutto negli eventi live e questa è una delle chiavi del suo successo.
È un personaggio che riesce a far parlare di sé, ottenendo in questo modo molta pubblicità. Altra caratteristica importante di Inoki è il fatto di dare una storia interna a tutti i suoi pezzi, parlando molto spesso di cose successe davvero e della sua città di adozione, Bologna, dove è considerato uno dei migliori interpreti del genere. Inoki definisce il suo stile "poetico, che parla della vita di strada e della vita di tutti i giorni; il mio stile è chiuso ma complesso". Inoltre ad Inoki non piace fare sempre lo stesso tipo di prodotto, e questa affermazione ha riscontro nei primi due album perché 5° Dan e Fabiano detto Inoki come genere sono agli antipodi.

mercoledì, ottobre 18, 2006

RECENSIONE DELLA SETTIMANA


Titolo: In Your Honor
Artista : Foo Fighters
Anno: 2005
Genere: punk melod.
Provenienza : Seattle (USA)

Atteso quinto album per il gruppo di Dave Grohl. Il loro precedente lavoro, "One By One", aveva parzialmente deluso fan e critica. Se finalmente la band appariva compatta e affiatata (gran parte del merito era dovuto all'entrata nel gruppo del nuovo chitarrista Chris Shiflett), l'album denotava mancanza d'ispirazione, con le poche intuizioni soffocate dalla produzione roboante di Nick Raskulinecz.
Ora Grohl e soci ci riprovano, con un doppio album decisamente più ambizioso, "In Your Honor", composto da una prima parte elettrica e da una seconda interamente acustica.
Mettiamo sin da ora le cose in chiaro: i Foo Fighters non hanno cambiato (e non cambieranno mai) la storia della musica, e questo nuovo lavoro non ci fa cambiare idea, pur essendo decisamente superiore all'album precedente.

Il primo cd è in classico stile Foo Fighters e garantisce dieci brani di punk-rock energico, a tratti violento, ma che non disdegna la melodia (anzi).
Il gruppo presenta alcune delle sue canzoni più riuscite di sempre, a partire dal singolo "Best Of You", trascinante ballata, che parte lenta, solo chitarra e voce, per poi esplodere in un fragoroso incidere ritmico. "No Way Back" potrebbe diventare la nuova "Monkey Wrench", mentre "DOA", che riecheggia notevolmente gli Offspring, pare destinato a un roseo futuro commerciale.
Se in "Free Me" e "The Last Song" affiora la vena più hard-rock del gruppo, influenzata dalla permanenza di Grohl nei Queens Of The Stone Age, con la melodica "Resolve" ritorniamo in territori più consoni alle radici della band. La title track e la conclusiva "End Over End", invece, sono tipici pezzi da urlare a squarciagola ai concerti, oltre che omaggi evidenti ai primi Queen (che Grohl non ha mai nascosto di adorare).

l secondo cd riserva invece le sorprese più interessanti. "Miracle", malinconica canzone d'amore, è probabilmente la traccia migliore del lotto, e si avvale di John Paul Jones al piano. "What If I Do?" e "Over And Out" sono invece due ballate lente, dalle ambizioni epiche, tuttavia non particolarmente trascinanti.
Nella jazzata "Virginia Moon" si riconosce la voce di Norah Jones duettare accanto a Grohl, mentre nella conclusiva "Razor", un folk ipnotico di notevole impatto, è Josh Homme a imbracciare la chitarra. "Cold Day In The Sun" (con alla voce il batterista Taylor Hawkins) appare come un pezzo "minore", ma lentamente ti entra dentro, con il suo ritornello contagioso da canticchiare.

In definitiva "In Your Honor" è esattamente quello che ci si aspetta da un gruppo come i Foo Fighters. Ci si diverte per tutta la sua durata, e poi si dimentica in fretta.
Ci si chiede se un gruppo come questo, ormai giunto al quinto album, riuscirà mai a sfornare qualcosa di veramente interessante e innovativo, e il quesito appare più che lecito, visto che la band tecnicamente è superlativa e che i pezzi memorabili non mancano.
Ma forse è meglio non farsi inutili domande: i Foo Fighters puntavano solo a realizzare qualcosa di divertente ed estivo, e, almeno da questo punto di vista, hanno centrato l'obiettivo.

martedì, ottobre 17, 2006

THE ORIGINAL SOUNDTRACK


Duecentesimo anniversario della città di Gotham City, sinonimo della delinquenza. Due balordi derubano una famiglia ma l’intervento dell’uomo pipistrello fa sì che si sparga la notizia che c’è un mostro nella città che se la prende contro i delinquenti. Le autorità non ci credono e l’unico a prenderlo sul serio è il giornalista Alexander Knox, affiancato dalla fotografa Vicki Vale. Il boss Carl Grissom intanto, per liberarsi del suo galoppino Jack Napier, che lo tradisce con la sua donna, gli tende un’imboscata in una fabbrica chimica, nella sera in cui il giornalista e la fotografa s’introducono nella casa del miliardario Bruce Wayne per carpire dalle autorità presenti qualche segreto sull’uomo pipistrello. La polizia ha una soffiata e l’intervento anche di Batman nella fabbrica crea lo scompiglio: Jack Napier cade nell’acido, ma riemerge mutato, ancor più folle ed assetato di vendetta. Dopo essersi fatto aiutare da un medico, diventa Jocker e sostituisce il suo boss dopo averlo ucciso. Jocker minaccia dapprima gli abitanti di Gotham City introducendo un suo preparato chimico, lo Smilex, nei prodotti cosmetici, capace di uccidere lasciando un sorriso sul volto dei malcapitati, ma dopo che il suo piano è stato sventato da Batman, lo minaccia pubblicamente in televisione annunciando anche alla cittadinanza di voler organizzare egli stesso i festeggiamenti dell’anniversario. Presentandosi in città con la sua gang, viene bloccato da Batman che allontana palloni aerostatici carichi di Smilex e poi, rifugiatosi sulla cima della cattedrale con la fotografa come ostaggio, viene sconfitto dall’uomo pipistrello che lega il suo corpo in fuga su un elicottero ad una statua della cattedrale. Gotham City è salva ed ha un nuovo difensore: Batman.

La COLONNA SONORA del film fu affidata a Danny Elfman e Prince, che compose un album apposito, anche per sfruttare l’enorme battage pubblicitario cui fu sottoposta la pellicola : un lavoro su commissione senza infamia né lode che riscuote però un grande successo commerciale, ma che appare nel film solo in parte.

Danny Elfman ha composto le colonne sonore di parecchi film, molti dello stesso Tim Burton, tra cui anche l'ultimo Il Pianeta delle Scimmie. I due collaborano ormai da molti anni, ma Elfman ha scritto anche numerose canzoni con il suo gruppo rock Oingo Boingo. La colonna sonora di Batman è stata il suo primo lavoro per un grosso film, in cui una major, la Warner, aveva investito molti soldi. Dopo il successo di Batman la sua carriera ha avuto naturalmente una forte impennata.
Burton e Elfman tendono ad avere la stessa visione della vita: oscura, misteriosa, ma allo stesso tempo da affrontare con irriverenza e originalità. Elfman ha dichiarato (v. Starlog 147 Ottobre 1989) che lui e Burton si sono sentiti in sintonia fin da subito sullo stile della musica per Batman: il tono doveva essere dark, ovvero oscuro, misterioso, a volte con toni romantici, echi gotici e quasi da opera lirica.
La colonna sonora di Batman non poteva richiamare le musiche di altri film che avevano come protagonisti dei supereroi. Per esempio Superman è un eroe positivo, senza zone d'ombra e la musica poteva ricreare un'unica emozione nel pubblico, quella del bene che trionfa sul male. Batman invece ha una dualità quasi schizofrenica con sfumature d'ombra molto complesse. La musica deve riflettere questa varietà di emozioni del personaggio. La colonna sonora infatti passa da momenti in cui c'è un uso pieno dell'orchestra (dedicati alle grandi imprese drammatiche dell'eroe), ad altri momenti più intimi (la vita privata di Bruce, l'incontro con Vicky), fino a sfiorare atmosfere surreali (Joker).

Nel film, come già detto, sono presenti un certo numero di canzoni originali scritte e cantate da Prince, che però non aggiungono nulla alla storia dei personaggi anzi a volte si scontrano con la fluidità degli avvenimenti. Tim Burton si è visto costretto dalle circostanze a mettere le canzoni dove ha potuto, ma il risultato finale non è stato esaltante.


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lunedì, ottobre 16, 2006

MUSE : "l'11 settembre è un complotto americano!"


Matt Bellamy, cantante e leader dei Muse, non è certo il primo a illustrare una teoria complottistica sugli attentati dell'11 Settembre, ma sicuramente è uno dei pochi ad aver deciso di parlare apertamente e liberamente, assumendosi tutti i rischi, soprattutto l'ira dei fan americani.

Durante un'intervista rilasciata al sito inglese CMU.co.uk, il chitarrista cantante dei Muse ha candidamente ammesso di credere alla teoria che lega l'organizzazione fondata da Dick Cheney e Donald Rumsfeld “Progetto Per Un Nuovo Secolo Americano” con gli aerei schiantati sulle Twin Towers: “L'11 Settembre è stato chiaramente un lavoro interno” ha spiegato Matt “Ci sono delle prove sul fatto che l'attentato era stato pensato, o anche peggio, che è stato fatto in modo che accadesse.
C'è una documentazione chiamata 'Project For The New America Century' (leggi il PDF a pagina 51 e 67, ndr) realizzata negli anni '90 che ha suggerito molti degli argomenti realizzati Bush.
Un punto dice: ‘Abbiamo bisogno di una nuova Pearl Harbor per avere una scusa per attaccare il Medio Oriente”.
Dopo aver espresso le sue idee Matt ha scherzato sul fatto che l'FBI adesso lo terrà d'occhio: “Ho ordinato alcuni libri da Amazon, e conoscendo il mondo in cui viviamo sono convinto di essere già sulla loro lista”.

(www.rockstar.it)

venerdì, ottobre 13, 2006

PUNK : dalla strada al palco, storia di una musica, di una cultura, di uno stile di vita...


SI PARLA TANTO DI PUNK NE GLI ULTIMI ANNI, ASSOCIANDO TROPPO SPESO QUESTA PAROLA A SITUAZIONI CHE SONO DISTANTI ANNI LUCE DAL VERO CONCETTO DEGLI ANNI 70, QUANDO NELLE STRADE INGLESI SI AGGIRAVANO I PRIMI RIBELLI DALLE CRESTE COLORATE.
DALLA RETE UN BELL'ARTICOLO CHE CI RACCONTA LA STORIA DI UNO DEI MOVIMENTI PIU' IMPORTANTI A LIVELLO SOCIALE, STORICO, MUSICALE...

Il termine punk è apparso per la prima volta sulle note di copertina di una raccolta retrospettiva per descrivere i gruppi-garage degli anni sessanta, ma ha acquisito un preciso significato solo nel 1977 con l'affermazione del gruppo simbolo del movimento punk: i Sex Pistols. Gli inglesi fecero la loro conoscenza una sera d'estate, quando durante un programma televisivo costoro insultarono per mezz'ora, in diretta, un povero presentatore che si chiamava Bill Grundy. Erano giovanissimi, vestiti in maniera vergognosa, con i capelli irti, i denti marci e gli occhi stralunati. Per tutta la trasmissione sghignazzarono, sbadigliarono e si cacciarono le dita nel naso fino alle nocche. Il trambusto che provocarono fu tale che le case discografiche, le cui vendite stagnavano dagli anni dei Beatles, gareggiarono per scritturarli: la spuntò la Emi, ma fu costretta quasi subito a recedere dal contratto perché i Sex Pistols, continuando imperterriti a vomitare sul palcoscenico e insultare la regina, rovinarono l'immagine dell'azienda. La gran parte delle date del tour inglese vennero cancellate ed i cristiani organizzarono processioni contro i Sex Pistols, dicendo di essere la vergogna della razza umana.
A dir la verità però il merito di questo gruppo è quello di aver orchestrato l'affermazione a livello planetario, sfruttando al meglio le potenzialità sensazionalistiche in un paesaggio nel quale ogni velleità rock istintiva e turbolenta era drammaticamente soffocata da echi tardo-hippy, pacchiante post-glam e masturbazioni progressive.
Però contemporaneamente a loro, forse incominciando anche prima, si affermarono altri due gruppi storici: sempre in Inghilterra ci furono i Clash, mentre negli Stati Uniti i Ramones.
Nella Gran Bretagna della metà degli anni '70, depressa sul piano sociale e affamata di novità, le provocazioni concettuali, estetiche e sonore, lanciate dalle "pistole del sesso" e dai loro sempre più numerosi discepoli non passarono davvero sotto silenzio. Gonfiate dai mass-media, ottennero il duplice effetto di turbare il pubblico cosiddetto benpensante e coinvolgere una vasta audience giovanile, che nel "movimento" punk ritrovava le grandi e piccole soddisfazioni quotidiane, la paura del domani (esorcizzata, si fa per dire, nella filosofia nichilista del "no-future","nessun futuro"), il proprio impeto iconoclasta e nel contempo il bisogno di nuovi eroi che non si ponessero su un piedistallo, il legittimo desiderio di riti liberatori e divertimenti quanto più possibile sfrenati. A tali esigenze, avvertite soprattutto (ma non solo) da teenagers proletari e creativi in erba, il punk rispose in modo totale e diretto, senza naturalmente sopprimere le deviazioni del sistema - la droga, il razzismo più o meno strisciante, la violenza ottusa, l'assenza di prospettive concrete - ma dando vita ad un'illusione collettiva alla quale furono in molti ad abbandonarsi. Fu un'illusione di breve durata, ma sufficiente a cambiare per sempre lo stato delle cose, nonostante la minima consapevolezza e lo scarso spessore culturale di quasi tutti coloro che la propagandavano, la generale insipienza di certi segni di appartenenza alla comunità - il trucco grottesco, i vestiti strappati, le spille da balia infilate nelle guance o le catene ostentate nella maniera dei gioielli, ma anche la violenza del pogo (un "ballo" che consisteva nello scagliarsi saltando gli uni addosso agli altri) o la pratica disgustosa del gobbing (cioè lo sputare verso i musicisti in segno di apprezzamento) - e nonostante la fisionomia tutt'altro che accattivante di una musica grezza, rumorosa e aggressiva, fatta di approssimazione tecnica, strumenti da poco e parole dure urlate con rabbia invece che cantate.
Tutto ciò non è emerso all'improvviso dal nulla, ma affondava le sue radici in esperienze maturate al di là dell'Atlantico. Comunque dopo la caduta di tensione politica fra le masse giovanili sul finire degli anni sessanta e l'inizio dei settanta, la Gran Bretagna dell'epoca fa da sfondo naturale allo sviluppo massiccio di queste tendenze che, a differenza dei movimenti di un decennio precedenti, non solo esprimono una critica ed un netto rifiuto alla società capitalistica, ma arrivano ad una presa di coscienza estrema ed inevitabile: l'impossibilità di vedere una trasformazione del mondo sia di conseguenza al naturale corso della storia che attraverso una lotta organizzata. Dal punto di vista politico, considerando tuttavia che l'approccio di base è inizialmente quanto mai confuso, l'atteggiamento di fondo è strettamente nichilista, nessun futuro possibile che non passi attraverso la soppressione totale delle istituzioni, identificate con il termine "sistema". Il Punk prende la violenza che la borghesia usa per ridurre tutto a merce e la porta sul palcoscenico riducendo a merce essa stessa. Le sinistre decisero che i punks intendevano simboleggiare la disperazione delle nuove generazioni, senza lavoro e senza prospettive in un'Inghilterra costretta all'austerità dalle misure imposte al governo laburista dal fondo monetario internazionale. La destra violenta, ringalluzzita dalle svastiche comparse sui giubbotti dei nuovi ribelli, fece anch'essa alcune avance. I Punks però ignorarono tutte queste attenzioni, di cui forse nemmeno capivano bene il significato.
Attorno a questa situazione e con il suo evolvere, nascono una serie di etichette discografiche indipendenti ed una forma editoriale, la "fantine", la rivista orgogliosa della propria forma grafica rozza e scorretta con il proposito di spezzare i monopoli dell'informazione, a testimonianza della presenza di consistenti canali produttivi-distributivi sotterranei mai visti prima, né in movimenti giovanili di massa come fu quello "freak" che accompagnò gli anni della grande ripresa economica, tantomeno in altri fenomeni sub-culturali a carattere più strettamente urbano che ebbero come protagonisti "mods", "teddy boys", ecc.
Dopo questo primo periodo negli Stati Uniti si sviluppa la corrente musicale denominata "hardcore-punk", più veloce ed esasperato del punk-rock tradizionale e altrettanto aperto all'incrocio con altre tendenze e generi musicali, i contenuti delle fanzines diventano di carattere più impegnato sul fronte sociale; tutto questo, a riprova di un livello di coscienza e di consapevolezza sempre maggiori da parte dei giovani che si rendono primi attori di questi fatti, con l'unica irrinunciabile ragione di costruire e mantenere viva una cultura ed una pratica realmente antagoniste al falso pluralismo della nostra civiltà.
Questo momento di relativa prosperità culturale spontaneista vive sino a circa il 1990; nel '91 la casa discografica "Rough trade", alternativa per eccellenza in Inghilterra, fallisce sotto il peso della dura legge del mercato, in America le "alternative tentacles" ed altre meno rilevanti in Europa, e con loro i gruppi musicali dell'ultima ora che ne costituiscono i motivi motori, vivono una crisi che somiglia più a ghettinazione che ad una resistenza in attesa di tempi più favorevoli, la "fantine" praticamente scompare.
Oggi, a più di vent'anni dal primo avvento del Punk, assistiamo ad un evidente ritorno di quelle che furono sue caratteristiche, atteggiamenti trasgressivi, un certo tipo di estetica, gruppi musicali che vendono forme simili o addirittura identiche a quelle nate spontaneamente dieci, quindici o vent'anni fa arrivano in vetta alle classifiche mondiali; vale la pena di porsi alcune domande sulle cause che hanno portato a questo poiché evidentemente non possono esistere in periodi differenti le condizioni tali da riproporre un fenomeno sociale nello stesso identico modo.
Quello a cui stiamo assistendo oggi è un ritorno non dei contenuti, ma solo della forma esteriore di quello che la sub-cultura giovanile detta Punk portò con sé nel '77, ridotto a fenomeno di "revival".
La data della "rinascita" del punk può coincidere con quella della nascita della Epitaph che tutt'oggi è la più grande e la più importante etichetta indipendente del mondo ed è gestita dal chitarrista dei Bad Religion Brett Gurewitz.
Sicuramente le band della scena punk odierna sono molto più preparate dal punto di vista della tecnica strumentale, ma certamente non hanno più quello spirito rivoluzionario che contraddistingueva i punks del '77.

Justin Hawkins... bye bye darkness


La notizia è stata pubblicata ieri mattina sul sito del Sun: il leader dei Darkness ha deciso di lasciare il gruppo.

Nella lunga intervista Justin Hawkins rivela alcuni passaggi drammatici della sua recente vista da rockstar, aprendosi il più possibile per far capire ai lettori i danni che possono derivare dall'utilizzo di cocaina e alcol.

Nel punto di massima assuefazione spendeva circa 1.500 Euro alla settimana per una dose giornaliera che superava i 5 grammi: “Ho toccato il fondo.
In tre anni ho speso più di 150.000 sterline (circa 220.000 Euro).
Stavo sveglio per quattro giorni di fila assumendo coca e alcol; sono diventato riservato, sfuggente, volgare, una persona poco piacevole con la quale passare una serata.
Ci sono dei periodi che non ricordo, come se avessi avuto dei blackout. Non vi posso neanche dire quanto ho bevuto, quando eravamo in tour non smettevo mai; la mia arma preferita era la vodka.
Questo mio comportamento ha avuto effetti negativi su ogni momento della mia vita, con il gruppo e con la mia fidanzata Sue.
Ogni decisione che prendevo era in base alla mia assunzione di cocaina, mi interessava soltanto la prossima tirata.
Mi sembra di aver perduto tre anni della mia vita”.

L'unico sollievo di Justin è quello di non essersi distrutto il naso come l'attrice britannica Danniella Westbrook e Francis Rossi degli Status Quo.

Il Sun riporta che l'iniziazione di Justin alla coca è avvenuta nel 2002 durante la promozione del primo singolo “I Believe In A Thing Called Love”: “All'inizio era solo divertimento, suonavamo con i nostri eroi Def Leppard e avevamo il controllo di ogni cosa facevamo; tutti i miei sogni si stavano avverando, avevamo jet privati, hotel lussuosi, comperavo vestiti di marca e chitarre costosissime.
Abbiamo suonato come gruppo principale al Reading Festival.
Poi realizzi che i tuoi sogni non sono così tanto speciali, soprattutto quando sei nel mezzo della dipendenza”.

Justin sta frequentando da poche settimane una clinica di disintossicamento, ma sta già avendo i primi risultati positivi soprattutto dal punto di vista privato, come la sua relazione con la fidanzata , oppure accorgersi e godere delle cose più semplici: “Sembrerà stupido, ma adesso provo molto piacere nel vestire un maglione di cachemire e sentire quanto è morbido, non ho mai notato una cosa del genere”.

Per leggere l'intera intervista (in inglese) cliccate qui.

Gli altri tre Darkness hanno immediatamente pubblicato un breve comunicato sul forum del sito ufficiale: “Siamo molto dispiaciuti del fatto che siete venuti a conoscenza di questa cosa attraverso i giornali, speravamo fino all'ultimo minuto che Justin non lasciasse il gruppo.
Siamo ancora scioccati e adesso non possiamo dire cosa ci riserverà il futuro”.

giovedì, ottobre 12, 2006

DISCHI CHE HANNO FATTO LA STORIA


IL DISCO ANALIZZATO OGGI PER LA RUBRICA STORICA E' UNO DEI CAPOLAVORI MASSIMI DEL METAL, UNO DI QUEGLI ALBUM DA AVERE PER FORZA, CHE NON PUO' MANCARE NELLA COLLEZIONE DI NESSUN AMANTE DELLA MUSICA VIOLENTA... ECCO A VOI GLI SLAYER!

Fare una recensione di “Reign in Blood” non è per niente semplice, ormai su questo capolavoro assoluto sono state spese tutte le parole possibili, e credo che la quasi totalità di voi già sa che si tratta di uno dei masterpiece assoluti non solo Thrash, ma del Metal in generale.
Credo che nessun metallaro possa rimanere fermo di fronte ad una canzone come “Angel of Death”, dove gli Slayer danno una lezione sul significato che deve avere la parola “violenza” associata alla musica, creando una song che rimarrà per sempre come simbolo della più pure aggressione sonora, con un Dave Lombardo che da spettacolo dietro le pelli, sia per velocità che per potenza, e con un Tom Araya di una cattiveria impressionante alla voce. Credo che questa sia una delle canzoni più influenti nella storia della nostra musica, una di quelle song che hanno davvero segnato un epoca ed un modo di fare musica, con centinaia di gruppi che la hanno presa ad esempio senza però mai riuscire ad eguagliarla.
Gli Slayer sono riusciti ad offrire al pubblico un disco che contiene un classico dietro l’altro, basti pensare alla devastante accoppiata “Altar of Sacrifice/Jesus Saves” oppure alla mitica “Criminally Insane” per capire la forza distruttrice contenuta tra i solchi di questo album.
Un discorso a parte lo merita sicuramente “Raining Blood”, un pezzo che, forse più di molti altri contenuti nel platter, rimarrà nella storia della musica, grazie alle sue atmosfere che trasudano malvagità e alla carica di odio che sembra sprigionare ad ogni nota. Davvero incredibile la prova di Araya alla voce, che mai come in questa canzone riesce a dare all’ascoltatore quella sensazione di “oscurità” che rende il tutto davvero maestoso.
Un altro grande pregio del disco sono le canzoni, se così si può dire, meno famose, tipo “Reborn”, “Piece by Piece” o “Reborn”, song che farebbero la felicità di qualsiasi gruppo Death/Thrash attualmente in circolazione.
La prova della band è davvero sopra le righe, con tutto il gruppo impegnato a martellare senza pietà gli strumenti, con l’unico scopo di spazzare via qualsiasi cosa gli si pari davanti. Si potrebbe forse obbiettare qualcosa sugli assoli della coppia Hanneman/King, ma io ritengo che il loro modo, sicuramente particolare, di porsi di fronte alle parti solistiche, faccia parte degli Slayer, credo infatti che questo loro modo sporco e apparentemente minimale di suonare abbia aiutato molto il gruppo a trovare un suono così incredibilmente personale ed imitato.
Originariamente “Reign in Blood” sarebbe dovuto durare 46 minuti, alla fine delle registrazioni il gruppo si è ritrovato con 36 minuti di musica, solo questo basterebbe per capire quanta violenza si può trovare dentro questo vero e proprio manifesto della musica Thrash.
Il suono del disco è giustamente ruvido e cattivo, in studio il gruppo non ha certo ricercato la perfezione ma, visti i risultati direi proprio che la ragione sta totalmente dalla loro parte.
Come già ho avuto modo di dire nel corso della recensione, credo che questo sia stato uno dei dischi che maggiormente ha influenzato l’Heavy Metal nella sua storia e, per capire quanto questa influenza sia forte ancora oggi, basta andarsi a sentire la quasi totalità dei dischi Thrash/Death che escono di questi tempi, quasi tutti portano il marchio Slayer ben impresso tra le tracce.
Il 1986 è stato davvero un anno di grazia per la nostra musica, spero solo che prima o poi si possa avere un altro anno in grado di eguagliarlo, credo la musica Metal, quella fatta col cuore, ne abbia davvero bisogno.

mercoledì, ottobre 11, 2006

MUSIC & FOOTBALL : La tradizione inglese


GIRANDO IN RETE HO SCOVATO QUESTO BELL'ARTICOLO SCRITTO DA CLAUDIO AGOSTONI E GIANMARCO BACHI, SULLO STRETTISSIMO LEGAME CHE UNISCE LA MUSICA ED IL CALCIO IN INGHILTERRA, DOVE SPESSO I DUE MONDI VANNO A BRACCETTO, INFLUENZANDOSI A VICENDA...

L'orgoglio nazionalista inglese pretende che il calcio sia nato sul suolo britannico, ipotesi divenuta incrollabile da quando la nazionale di Bobby Moore e Bobby Charlton ha vinto i mondiali del 1966. Vero o non vero che sia, è invece indubitabile che la tradizione dei cori trovi proprio negli stadi di oltre Manica la sua culla d'origine.
Una tradizione importantissima sia per l'evoluzione del tifo strutturato, sia per lo sviluppo coreografico delle curve. Nella mitologia delle "terraces" - le gradinate - un posto di rilievo spetta alla Kop, la curva degli ultrà del Liverpool che ha preso il nome dalla Spion Kop, una collina del Natal in Sudafrica dove nel 1900 venne sterminato un reggimento inglese.
Proprio nel cuore della Kop, che in afrikaans significa "punto di osservazione privilegiato" nacque l'adattamento di "You'll never walk alone" di Gerry and the Peacemakers, il cui refrain sarebbe diventato negli anni uno dei temi melodici preferiti dagli ultrà.
Il coro di "You'll never walk alone" è contenuto insieme ad altri classici della Kop come "We all live in a red and white Kop" (dalla melodia di "Yellow Submarine") nella raccolta "The Kop Choir, Liverpool Club's Own Football Sound" (Cherry Red records).
Kop a parte, un capitolo discografico fondamentale dedicato alle "terraces" è la raccolta "The english desease", un perfetto esempio di cross over in cui i canti della curva si fondono con le basi ritmiche dello space-dub. Ascoltare per credere la versione di "Que serà serà" cantata a pieni polmoni dai tifosi del Manchester United.


Molti dei musicisti inglesi dell'ultima generazione, sia i figli del sotto proletariato dei grandi centri urbani sia i rampolli della classe media di provincia, hanno diviso la loro adolescenza tra chitarre e pallone. Liam e Noel Gallagher, ovvero gli Oasis, le star del brit pop degli anni '90, hanno consumato la loro educazione sentimentale al mondo del calcio sulle "terraces" dello stadio del Manchester City e "Wonderwall" ha finito per diventare un inno degli tifosi della compagine mancuniana.
Stesso percorso ha seguito Damon Albarn dei rivali Blur, un Damon Albarn che condivide con Suggs dei Madness una militanza sfegatata per il Chelsea di Zola e Vialli. Gli stessi Blur hanno recentemente testimoniato le loro sbandate calciofile cedendo alla Sony il brano "Pop Song" come sigla del video game "Fifa '98", il gioco del calcio per consolle più venduto al mondo.
Del resto a partire dalla stagione del punk e dell'oi! si sono moltiplicati all'interno delle curve segni tangibili della presenza di quelle controculture giovanili che altrove andavano intrecciandosi con le scosse di mutamento che agitavano il panorama musicale. Tra i gruppi del periodo vale la pena ricordare Sham '69 (Tell us the truth), Cockney Rejects (I'm forever blowing bubbles), Attila and the Stockbrocker e Serious Drinking (Stranger than Tannadice).
Tutti esempi dell'esistenza di un terreno di sensibilità comune tra esperienze underground e tifo calcistico, esempi in grado di sfatare tutti quei pregiudizi che pretendno il mondo del pallone patrimonio esclusivo della cultura di massa.
Un personaggio come Robert Smith, leader dei Cure e figura carismatica della dark wave inglese ha dichiarato che, dovendo scegliere, preferirebbe "essere un calciatore piuttosto che un esistenzialista". Affermazione paradossale per un musicista che ha ritagliato la sua figura artistica sulle suggestioni derivate da Camus e Sartre, ma allo stesso tempo significativa perchè definisce in modo chiarissimo il superamento di qualsiasi pregiudiziale culturale nei confronti dell'orizzonte calcistico.
I Simple Minds, cresciuti anch'essi nell'humus della new wave dei primi anni '80, non hanno mai posto freno al loro tifo per i Celtic di Glasgow.

Nei mesi scorsi è circolata la voce che proprio Jim Kerr fosse intenzionato ad acquistare la squadra più prestigiosa del campionato scozzese. Esperienza già affrontata da musicisti come Rod Stewart e Elton John che, come presidente del Watford, rifilò al Milan la sola di Luther Blisset.
Un altro intellettuale del pop che ha ceduto al fascino dell'immaginario calcistico è Morrissey che ha inserito il giovane ultrà di "Sweet and tender holligan" accanto agli adolescenti disperati, ai preti in tutù, agli amanti gay e alle sagge puttane che popolano la galleria di drop out delle canzoni degli Smiths. Un punto di vista eccentrico, un'opzione letteraria che in realtà poco si accorda con il partecipato senso di appartenenza alla grande tribù del calcio.
Altro spirito si ritrova in bands come Lightning Seeds (The Life of Riley) che hanno indirizzato la loro scrittura alla celebrazione del pallone in occasione dei campionati europei del '96, oppure nei James che hanno trasformato "Low Low Low" in "Goal Goal Goal" per i mondiali americani del '94. Spostandoci verso i suoni dell'elettronica impossibile non ricordare un classico come "World in motion" dei New Order o le dichiarazioni degli 808 state, band di techno-house che compone i brani "pensando di stare sulle terraces a guardare la partita, ricreando gli stessi momenti : il prima e il dopo partita, i ritmi e la tensione del gioco, le occasioni mancate e l'esultanza del gol".
Sulle gradinate dello stadio S.Paolo di Napoli si è visto di recente, armato di dat, 3D dei Massive Attack intento a catturare il down beat della curva partenopea, come aveva già fatto prima di lui la Mano Negra.
"Una partita è un evento stereofonico, una forma di musica popolare da sostenere perchè ravviva lo spirito sociale". La frase è di Michael Nyman che ha scritto una composizione intitolata "Memorial" per la tragedia dell'Heysel, ma soprattutto ha dedicato un pezzo al suo Manchester United e ha inserito i cori dei tifosi dell'Arsenal contro il Newcastle in un brano eseguito dalla BBC Simphony Orchestra alla Royal Festival Hall.
I cori delle terraces si possono trovare anche all'interno dei dischi della serie "Bend it!" in cui ritornano gli ultrà della Kop impegnati in un medley tra "She loves you" dei Beatles e "Anyone who had a heart" di Burt Bacharach. Una chicca circondata da decine di delizie proto-lounge come "The Leeds United calypso 1964", "Funky Manchester City", "Ipswich Football calypso" o "Why i love Chelsea".

Non mancano neppure gli ex calciatori nelle vesti di cantanti : c'è John Charles con "Love in Portofino", Kevin Keegan con "It ain't easy", l'ex ct della nazionale Terry Venables con "I've got you under my skin", mentre nella raccolta "The best of footie anthems" compaiono Paul Gascoigne con "Fog on the tyne", la coppia Glenn Hoddle (attuale ct inglese) & Chris Waddle con "Diamonds Lights" e intere squadre impegnate in brani autocelebrativi come il Liverpool (Anfield rap), il Manchester United (Come on you reds) e il Chelsea (Blue is the colour).
A Eric Cantona, per anni idolo dei tifosi del Manchester, è stato dedicato un intero cd in cui sono stati coinvolti personaggi culto della stagione punk come Captain Sensible dei Damned ed esponenti della techno come K-Stand, mentre i Wedding Present hanno intitolato alla memoria del grande ribelle George Best, il loro album di esordio. L'ultima citazione in ordine cronologico va alla raccolta "Allez! Ola! Olé!", compilation ufficiale del mondiali di Francia '98, da poco pubblicata dalla Sony. Tra i gli inni ufficiali che rappresentano le nazioni partecipanti figurano per l'Inghilterra "Top of the world (Olé olé olé)" dei Chumbawamba, "Rendez vous '98" in cui gli ApolloFour Foorty duettano con il francese Jean Michel Jarre e anche i Del Amitri scelti per tenere alto il vessillo della nazionale scozzese.
Facile prevedere una nuova valanga di canzoni dedicate al pallone qualora i "leoni di Wembley" dovessero vincere la coppa del mondo, in caso contrario ci si potrà dedicare all'atletica : pare che Elvis Costello abbia già pronta una canzone sul salto con l'asta...

martedì, ottobre 10, 2006

ROCK N'ROLL O TELENOVELA??!


Continua la telenovela del nuovo disco dei Guns N'Roses.
Invece di ignorare ogni comunicato spedito da Merck Mercuriadis (il manager di Axl), i fan-site di ciò che rimane dei Guns continuano a credere alla promesse della Sanctuary e alla loro voglia di pubblicare “Chinese Democracy”.
Questa volta il messaggio subliminale recita: “Da qui alla fine dell'anno mancano 13 martedì”; da questa frase, apparentemente innocua, siamo già arrivati a due date papabili per l'arrivo del disco nei negozi: 21 Novembre e 26 Dicembre.
La frase ‘esca' è stata incastonata in un lunghissimo comunicato stampa diramato dalla Sanctuary lo scorso 29 Settembre all'interno del quale si parla del grande successo del tour europeo, di quello imminente in nord America, di una partnership con la lega di baseball e l'annuncio del nuovo sito (forse la notizia più interessante).
Poi la frase: “Per quanto riguarda l'imminente album dei Guns N'Roses ‘Chinese Democracy', l'unico commento è che ci sono 13 martedì da qui alla fine dell'anno”, della serie ‘ancora non sappiamo se e quando uscirà, intanto scervellatevi'.
Le prime date ipotizzate per l'uscita dell'album sono state il 21 Novembre e la meno possibile 26 Dicembre (se devi pubblicare qualcosa del genere sfrutti il buonismo monetario indotto dalle feste natalizie, quindi al limite il 19 Dicembre).
Ma a questo punto converrebbe aspettare qualche settimana in più e arrivare così ai 10 anni di lavorazione; il primo annuncio di “Chinese Democracy” arrivò nell'estate del 1997…

lunedì, ottobre 09, 2006

MADE IN ITALY : PERSIANA JONES

RIPRENDE IL NOSTRO VIAGGIO ALL'INTERNO DELLE REALTA' MUSICALI ITALIANE : OGGI CI OCCUPIAMO DI UN GRUPPO STORICO DEL PANORAMA SKA: DAL LORO SITO UFFICIALE ECCO LA BIOGRAFIA DEI PERSIANA... PERSIANA.... PERSIANA JONES!


Persiana Jones nascono nel febbraio del 1988 a Rivarolo Canavese in provincia di Torino. Tra il primo e il secondo anno il gruppo estende il proprio raggio d'azione, a tutto il Nord Italia.
Nel 1990 esce il primo disco, un mini LP con 4 brani intitolato "Impazzire", registrato e prodotto da Madaski. Il disco in pochi mesi brucia le 3000 copie, viene recensito oltre confine e la frenetica attività concertistica, contribuisce a dare al gruppo una buona fama in tutta la penisola.
1991 il gruppo vince Valdelsa Rock, festival del rock italiano a Certaldo (FI).Dicembre dello stesso anno esce un nuovo picture disc, "Baciami Tony" (4 brani) preceduto da un mix con la stessa canzone in versione disco sempre prodotto musicalmente da Madaski .

1992 il gruppo fa la sua prima apparizione in RAI con un concerto, insieme ai maggiori nomi della nuova musica italiana, tenuto all'Olimpico di Roma davanti a 15000 spettatori. In Dicembre, un concerto dal Palladium di Roma, viene trasmesso da Stereo RAI, nell'arco del programma "Planet Rock", in tutta Italia. Dopo varie partecipazioni ad alcune compilation (Sotterranei Italiani, Skandalo al sole, Vox Pop 93), nel Maggio 1993 esce "Che Passa", mini CD con tre brani in stile latinoamericano, prodotto anche questo come i precedenti da Madaski con la collaborazione di Carlo U . Rossi. Durante la tournèe di "Che passa" viene registrato dal vivo, nella natia Rivarolo Canavese il nuovo disco del gruppo. Gennaio
1994, esce "Show",16 canzoni con 7 brani inediti, interamente dal vivo, il disco racchiude tutta la potenza di un concerto di Persiana Jones. Sempre nel 1994 il gruppo partecipa alle trasmissioni televisive : "Segnali di fumo" su Videomusic, "Domino" su TMC e "Saxa Rubra" su RAI 3 e alle trasmissioni radiofoniche "Pomeriggio giovani" e "Hit Parade" di Chiambretti su RAI Stereo2 1995 Persiana Jones lasciano l'etichetta Vox Pop e si autoproducono il nuovo lavoro, "Siamo Circondati", che viene distribuito dall'etichetta romana Banda Bonnot. Registrato presso il Transeuropa Studio di Torino, prodotto musicalmente da Carlo U. Rossi, "Siamo Circondati" contiene 13 nuove canzoni. Il disco, vario e ben curato negli arrangiamenti, vende oltre 7000 copie e riceve critiche lusinghiere anche fuori confine. Viene distribuito in Belgio, Olanda, Francia, Spagna, Svizzera, Stati Uniti, ma é soprattutto in Germania dove riceve maggiori consensi. Durante il Tour promozionale del nuovo disco in Austria e Germania, Persiana Jones suonano con i maggiori nomi dello SKA tedesco e mondiale, dimostrando quali siano le potenzialità della band, pur cantando in italiano.

1996 Cambio di formazione, viene ridotta la sezione fiati, mantenendo un sax tenore, si passa a 5 elementi. Altra puntata in Germania e tour in Italia, con date in compagnia di Skatalites, giamaicani padri dello SKA, e Toasters, gruppo americano di livello internazionale. A livello discografico si segnala la partecipazione a ben 3 compilation : Ottobre "War is insanity" - tedesca, Novembre "Let's skank" - francese con la partecipazione di gruppi SKA di 3 continenti, Dicembre "Latin ska vol.II" - americana. E' soprattutto quest'ultima quella di maggiore importanza ; viene infatti prodotta dalla Moon Records di New York, leader mondiale nel campo della musica SKA.
Febbraio 1997 nasce la "Uaz Records" di Beppe e Silvio Carruozzo (bassista e cantante del gruppo), che sta a dimostrare la chiara volontà di rimanere indipendenti. Febbraio/Marzo il gruppo registra il nuovo lavoro discografico, "Brivido Caldo" presso lo studio blumusica di Torino, 14 brani nuovi di zecca prodotti artisticamente da Pippo Monaro. Il disco é decisamente più duro rispetto ai vecchi lavori; viene mantenuta la base SKA con influenze più Rock. Marzo 1997 Persiana Jones, primo ed unico gruppo Italiano, raggiungono un accordo con la Moon Records di New York City, che cura la stampa e la distribuzione di "Brivido caldo" in tutto il mondo. Aprile 1997 da Barcellona (Spagna) parte il "Brivido Caldo Tour.
1998. Anno caratterizzato da parecchi concerti all'estero, soprattutto in Catalunya dove il gruppo partecipa ad alcuni tra i maggiori festival della penisola Iberica, riscuotendo un buon successo di critica e pubblico. In Italia da segnalare soprattutto la partecipazione al 2° Moonstomp Ska Festival a Bologna e l'uscita della compilation "Italian Ska Invasion" nata da una idea della Uaz Records, distribuita in Italia dalla Epic-Sony. Nello stesso anno viene registrato un concerto presso il centro occupato "El Paso" di Torino, che esce come lp.

1999. Persiana Jones entrano in studio per il nuovo album. Prodotto dalla Uaz Records esce ad Aprile e s'intitola "Puerto Hurraco" dedicato al "Puerto Hurraco Bar" , un locale di Barcellona dove il gruppo conclude le nottate Catalane. Il disco registrato presso lo studio Blu Musica di Torino, ancora una volta con Pippo Monaro, comprende 16 canzoni di cui ben 15 inedite e viene mixato una parte presso il Transeuropa Studio di Torino da Carlo U. Rossi ed una parte presso il Blu Musica dallo stesso Pippo Monaro. Alla registrazione prendono parte svariati ospiti, tra cui Victor Ruggiero del gruppo americano "The Slackers". Maggio
1999. Dopo due apparizioni su TMC2, una ad "Arrivano i nostri" e l'altra a "Help", preceduto dall'uscita del singolo "Tremarella", parte da Torino il "Puerto Hurraco Tour" che tocca tutte le maggiori città del Nord Italia. Da segnalare nell'anno la partecipazione a due date del "Moonstomp Ska Festival" con Skatalites, Slackers e Bad Manners e soprattutto al "Warped tour" di Bologna, festival itinerante della Vans, in compagnia di Pennywise, Ice-T, Less Than Jake, "Dog Eat Dog" e molti altri. A settembre la partecipazione al "Bam tour" in Catalunya e a Barcelona. 2000 . Continua il "Puerto Hurraco Tour" preceduto da un'uscita discografica, il remix di "Un giorno nuovo", primo brano dell'album, curato da Madaski. Primavera ed estate, continua il tour in tutta Italia con qualche data in Europa. A Settembre da segnalare la partecipazione a due importanti festival in Spagna con importanti gruppi iberici.
A Novembre chiude il Puerto Hurraco Tour con più di 120 date all'attivo e il gruppo entra in studio per preparare il nuovo lavoro.

2001. Esce a giugno l'ultimo cd della band "Agarra la Onda", il gruppo si avvale della produzione artistica, per l'ennesima volta di Madaski e per tre tracce di Darian Rundall, uno dei più importanti produttori della Epitaph, etichetta americana, leader mondiale a livello di Punk-Rock. Darian Rundall è produttore di band come Pennywise, Suicidal Tendencies e altri. Il suono della band diventa ancora più potente, i fiati passano in secondo piano per lasciare più spazio alle chitarre. Tutto il disco suona in maniera diversa, molto compatto e diretto, un mix di ska-core e punk-rock. Il disco viene recensito, in maniera eccellente, su tutti i giornali musicali italiani e oltre confine. Entra immediatamente nelle playlist delle radio universitarie americane ed europee.
Il 1° maggio a Bologna , festa dei lavoratori, con oltre 40.000 spettatori, ricomincia il tour. Il gruppo partecipa a 2 date del "Deconstruction", tour americano con gruppi come Pennywise, Sick of it All, Bouncing Soul, Snuff ed altri. Festival come "Goa Boa" di Genova con Tricky, Almamegretta e Macaco, "Extrafestival" a Torino con Africa Unite davanti a 11.000 persone, "Milano suona" con oltre 5.000 presenze. Persiana Jones vengono invitati alla festa del programma Rai "Caterpillar", come gruppo principale, il concerto dalla piazza di Cervia viene trasmesso in diretta radiofonica su Rai due. In luglio la band viene invitata a partecipare al più importante festival della Slovacchia, in compagnia del gruppo locale Polemic, vere star nazionali, e dei Fun Lovin Criminals americani, con un concerto incredibile davanti ad oltre 20.000 persone. In 4 mesi vengono vendute oltre 6.000 copie, il gruppo partecipa a Bologna al festival "Indipendent days" con Manu Chao, Muse, Ska-p, Mad Caddies, e Rocket From the Crypt. Novembre vede la partecipazione alla serata inaugurale del canale satellitare "Rock Tv" in veste di ospiti.Dicembre un tour promozionale porta il gruppo in Slovacchia e Repubblica Ceca, con concerti a Bratislava, Presov, Plezen, e Povazska Bystrica. Il gruppo suona anche al Roxy di Praga, primo gruppo italiano ad esibirsi nello storico locale, inserito in una programmazione con i più importanti artisti mondiali.

A capodanno il gruppo suona per la 750° volta e supera i 350.000 km percorsi.
Il sito internet www.persianajones.com chiude l'anno con oltre 625.000 contatti da ogni parte del mondo.
2002 Termina la prima parte del tour, mentre a Febbraio esce il video del ìMomento di Reagire", un cartone animato di 1 minuto e 30, che entra in rotazione su Mtv, Viva, Rock Tv e Match Music.
Febbraio partecipazione allo ìSnow Rockin Festival", alla Rock Tv Night al Rolling Stone di Milano, e ad una serie di date in Svizzera.
Marzo 2002 il gruppo partecipa al programma pomeridiano di Mtv ìSelect", in compagnia di Paola Maugeri e Bigio, sempre su Mtv, e nello stesso mese partecipano in qualità di ospiti al programma ìSupersonic" di Enrico Silvestrin, dove vengono eseguiti 3 brani live.

Primavera 2002 ricomincia il tour, che tocca principalmente líItalia, la Svizzera, la Slovacchia e la rep. Ceka.
Le date si susseguono ad un ritmo vertiginoso, il gruppo partecipa allí"Anti ‚ Tour" in compagnia di Ska-P, Ruda Salska e Vandals con 2 date a Milano e Roma, allí"Indipendent Explosion a Firenze e Torino; in settembre viene festeggiato lí800ƒ concerto a Bologna e il tour prosegue fino a fine ottobre, con una nuova partecipazione alla ìrock tv night" dal Rolling Stone di Milano.Da segnalare la data milanese al Leonkavallo per la festa del raccolto davanti ad oltre 8000 persone.
Il tour di "Agarra la Onda" si chiude dopo 16 mesi con 119 concerti per un totale di circa 330.000 spettatori.

2003. Tra novembre e febbraio 2002 vengono preparati i nuovi brani, e a Marzo 2003 la band entra in studio per la realizzazione del nuovo album. Il produttore è ancora una volta Darian Rundall, coadiuvato da Mauro Tavella, lo studio è il Transeuropa Home Recording studio di Carlo U. Rossi. Dopo 28 giorni il disco è pronto. Brace for Impact viene masterizzato presso líOasis studio di Los Angeles dallo stesso Rundall in compagnia di Gene Grimaldi, esce a Maggio 2003 e riscuote subito degli ottimi risultati.
Intanto il gruppo riparte con il tour allíinizio di Aprile. Un poí di date in Svizzera, Germania e Olanda per preparare il nuovo concerto, il 10 maggio parte ufficialmente il Brace for Impact tour da Bologna, durante il Tuborg-Rocksound festival.
Il tour tocca tutto il nord Italia e il centro e i concerti di susseguono ad un ritmo incalzante, ma mentre gli spettacoli non riservano delle sorprese, a giugno del 2003 lascia il gruppo Alessandro Benedetti per una pausa di riflessione che diventerà poi definitiva e viene sostituito in pianta stabile dal già presente Janier Isusi, mentre allíinizio di Settembre termina la collaborazione anche con Maurizio Planker per le difficoltà a conciliare il lavoro con la musica. Entra a far parte della band Andrea ìEazars" Ferrari, batterista del gruppo torinese Medusa per una sostituzione provvisoria che allíinizio del 2004 diventa definitiva.

2004. Il suono della band non subisce dei contraccolpi, anzi, líingresso dei due nuovi componenti porta una ventata di entusiasmo che spinge il gruppo a registrare, durante due concerti tenuti presso líHiroshima Mon Amour di Torino allíinizio del mese di febbraio, un nuovo disco dal vivo ufficiale, a distanza di 12 anni dal mitico Show.
29 brani la scaletta del concerto, e tutti quanti trovano posto sul doppio album che viene registrato il 6 e 7 febbraio, e mixato nella settimana seguente da Pippo Monaro e da Mauro Tavella nuovamente presso il Transeuropa Home Studio di Torino e masterizzato, come nel caso del precedente Brace for Impact, presso líOasis studio di Los Angeles, dalla coppia Rundall & Grimaldi.

(...to be continued!)

WWW.PERSIANAJONES.COM

sabato, ottobre 07, 2006

KISS... eau de toilette


I Kiss sono sempre stati inclini alla vendita di qualunque tipo di gadgets griffato dal loro logo. Ne hanno fatte di tutti i colori, dal caffè alle tazze, dalle copertine per i cani alle cinture, ma quella dei profumi non ce la aspettavamo proprio!
Da pochi giorni infatti, negli stati uniti, sarà possibile acquistare, nelle migliori profumerie, la KISS FRAGRANCE, uscita sul mercato in quattro differenti versioni, una per ogni membro della band.
Gene Simmons, Paul Stanley e gli altri rocker sono attesi in vari punti vendita degli States, pronti a pubblicizzare il loro nuovo prodotto, studiato e creato per uomo e per donna e che purtroppo, si discosta anni luce dal vecchio concetto del rocker sudato, incazzato e puzzolente!

venerdì, ottobre 06, 2006

RECENSIONE DELLA SETTIMANA


CON LA RECENSIONE DI OGGI CI BUTTIAMO NEL BRUTAL/GRIND, PRESENTANDO IL DISCO DI UNA DELLE MIE BAND PREFERITE, TRA LE POCHE CHE APPREZZO NELLA SEZIONE PIU' ESTREMA DEL METAL...

TITOLO : Brujerizmo
AUTORE : Brujeria
GENERE : Grind/Metal
ANNO : 2000
PROVENIENZA : Messico

Sono una delle band più estreme del panorama, ma a differenza di tanti loro colleghi, l'impegno dei Brujeria rappresenta la voce della sofferenza e della lotta di chi, ogni giorno, combatte per vedersi concessi i minimi diritti umani.
Ma non c'è solo questo nella band messicana : conrinui richiami satanici, perversi riti di santeria e magia nera, rivendicazioni di peones zapatisti figlie di decennali ingiustizie perpetrate dal governo del loro paese....
Le atmosfere lugubri sono chiare fin dalla copertina, in cui un altare della santeria fa da contorno alle fotografie di gente a pezzi...
Messaggi come questi non possono che essere gridati al pubblico con una musica violentissima, un misto di vari generi estremi che danno vita ad una miscela brutal core (a volte molto Fear factory) pesante e massiccio, vicinissimo al grind nei pezzi più tirati, come "Laboratorio cristalitos","El bajon","Anticastro","El desmadre".
I testi spagnoli, urlati nei classici growl di Juan Brujo inquietano e danno ci dipingono un perfetto quadro della situazione, dove sofferenze e pene dell'inferno si intrecciano a voglia di riscatto nei confronti di chi, con superbia e avarizia, cerca di dominare sui meno fortunati.
La macchina satanica Brujeria è guidata dal mitico chitarrista Dino Cazares (Fear factory) un uomo dalla pesantezza estrema, nella sua chitarra e nel suo peso corporeo che sembra rispecchiare nelle sue songs.
Un album estremo ma valido, vivamente sconsigliato a chi non ama il genere, ma obbligatorio per tutti coloro che hanno voglia di un po' di violenza... musicale, sociale e fisica!
VAMOS PENDEJOS!

ALE

giovedì, ottobre 05, 2006

MY CHEMICAL ROMANCE : novità in arrivo...


NUOVO DISCO E DATA A MILANO IN ARRIVO PER I MY CHEMICAL ROMANCE. DIAMO UNO SGUARDO ALLA BAND DEL NEW JERSEY...

Si intitola "Black Parade" il nuovo disco dei MCR e sarà disponibile in italia a partire dal 23 ottobre. Un disco importante, che dovrà dimostrare se i cinque ragazzi americani saranno in grado di rimanere sui livelli di successo ottenuti in questi ultimi anni. La produzione di Rob Cavallo (Green Day) dovrebbe essere un buon biglietto da visita, per un disco che aspettiamo con ansia...
I My Chemical Romance si formarono a Newark nei primi mesi del 2000 su iniziativa del cantante Gerard Way e dell'ex batterista Matt Pellissier, amici dai tempi dell'high school. Il primo brano composto dai due fu "Skylines and Turnstiles". Ad aggiungersi alla coppia arrivarono al basso Mikey Way (fratello di Gerard) ed i due chitarristi Frank Iero e Ray Toro. Nel 2002 la band realizza il suo primo album, I Brought You My Bullets, You Brought Me Your Love prodotto da Geoff Rickly dei Thursday (band con cui i My Chemical Romance presentano molte analogie). L'album e' musicalmente influenzato dal pop-punk e dall'punk rock mentre le liriche affrontano temi piu' Dark e introspettivi. Il buon successo ottenuto dall'album permette' alla band di firmare nel 2003 un contratto con la major discografica Warner. Per la nuova etichetta i MCR incisero nel 2004 Three Cheers For Sweet Revenge, fortunato album da cui sono stati estratti numerosi singoli e che tuttora stanno promuovendo tramite numerosi concerti dal vivo, alcuni dei quali li hanno visti dividere il palco con i Green Day.

mercoledì, ottobre 04, 2006

THE ORIGINAL SOUNDTRACK


Ci sono film che diventano cult per intere generazioni, per intere sottoculture, abbattendo barriere e diffondendosi in tutto il pinaeta. IL CORVO è senza dubbio uno di questi : cult movie per tutti i dark, è una pellicola accompagnata da una colonna sonora d'eccezione, premiata nel 1995 con l'MTV Movie awards.

Durante la notte di Halloween Detroit viene assediata e messa a ferro e fuocodalla banda di Top Dollar. La gang fa irruzione nell'appartamento di Eric Draven e della sua fidanzata Shelley: la ragazza viene picchiata e stuprata, muore poco dopo all'ospedale, mentre Eric viene scaraventato fuori dalla finestra e si sfracella al suolo. Un anno più tardi un corvo si posa sulla tomba del giovane, la sua anima torna in vita ed Eric risorge per vendicarsi dei suoi assassini.

La colonna sonora, grazie ai suoi illustri partecipanti, è allo stesso tempo oscura, violenta e a tratti poetica proprio come il film.
Forse i dark più accaniti avrebbero gradito una scaletta più orientata verso le sonorità dei figli del buio, ma questo disco tutto sommato non sfigura affatto accanto a classici del calibro di Pornography, Disintegration, Closer ed Unknown Pleasures.
Gli unici autentici protagonisti della scena dark qui presenti, sono gli immensi Cure che aprono le danze con Burn, i Jesus & Mary Chain, shoegazers più che mai in Snakedriver ed i Violent Femmes un gradino meno convincenti in Color Me Once, ma tutti gli altri esecutori chiamati all'appello hanno qualcosa in comune con loro.
Ne sanno qualcosa gli Stone Temple Pilots, l'adesione al filone grunge e la ricercarta somiglianza con la voce di Eddie Vedder permise alla band di vendere qualche milione di copie coi primi due lavori Purple e Core, ma la mancanza di personalità fece velocemente perdere loro terreno.
I Rage Against The Machine propongono la consueta miscela esplosiva, Darkness è cross-over al fulmicotone che si inserisce fra le migliori realizzazioni di Zack de la Rocha, Tom Morello & Co; gli Helmet si pongono nella stessa area ma più spostati verso i Primus ed i Red Hot Chili Peppers più funk.
I Pantera deviano verso il filone nu-metal, anche se i risultati ottenuti non sono al livello dei grandi nomi del settore, più convincenti i robusti riff costruiti da Rollins Band e For Love Not Lisa.
Non ha bisogno di presentazioni Trent Reznor, qui impegnato a smussare le spigolosità rumoristiche della sua creatura: Dead Souls ha in sé tutto lo spirito dei Nine Inch Nails ed i Machines Of Loving Grace mandano a memoria la lezione industrial-pop in Golgotha Tenement Blues.
Chiude i giochi lo sbadiglio provocato da Jane Siberry, di It Can't Rain for All the Time non può colpirci altro che il titolo.

INTERVIEW : Atreyu


DA METALITALIA, UNA BELLA INTERVISTA AGLI ATREYU, BAND METALCORE CHE STA SALENDO SEMPRE PIU' ALLA RIBALTA, INCONTRATA IN OCCASIONE DEL FLAMEFEST DELLO SCORSO LUGLIO...

Gli Atreyu sono uno dei gruppi che hanno definito il genere metalcore come lo intendiamo oggi, e indubbiamente uno dei gruppi di punta del carrozzone, soprattutto per il loro appeal sicuramente più fresco e commerciale, ma anche per uno stile particolare e una estetica curatissima che ha colpito nel segno, soprattutto Oltreoceano, dove sono un fenomeno oramai esteso. Nel Vecchio Continente la loro sorte non è esattamente la medesima, non godendo il gruppo di una estrema visibilità e non incontrando più di tanto i gusti del metallaro "vecchia scuola", che nel vestiario fashion, nelle frange improbabili, negli eyeliner e nei chorus melodicissimi vede più un bersaglio verso il quale indirizzare il suo odio piuttosto che una alternativa agli ascolti abituali. Abbiamo l'occasione di parlare con Brandon Saller, batterista e cantante della formazione...

DOPO IL SUCCESSO DI "THE CURSE" VI SIETE SENTITI SOTTO PRESSIONE NEL COMPORRE IL SUO SUCCESSORE?
"La pressione c'è stata, ma creata completamente da noi stessi, volevamo produrre un album nuovo andando avanti per il cammino intrapreso e superando tutto ciò che abbiamo ottenuto in passato. Non c'è stata nessuna pressione da management o case discografiche, era chiaro che il nuovo lavoro avrebbe dovuto soddisfare pienamente prima di tutto gli Atreyu come gruppo".

IN COSA IL NUOVO "A DEATH GRIP..." SEGNA UN MIGLIORAMENTO RISPETTO AL PASSATO?
"Non c'è una differenza abissale, abbiamo provato cose nuove ma il nuovo disco risponde ai classici canoni che i fan degli Atreyu sono abituati ad amare".

PARLANDO DEI TESTI C'E' DAVVERO UN SACCO DI EMOZIONE E SENTIMENTO. TI E' MAI CAPITATO CHE QUALCHE FAN TI ABBIA CONFESSATO CHE LE VOSTRE CANZONI LO HANNO AIUTATO IN MOMENTI DIFFICILI, O COSE DEL GENERE?
"Oh, certo. Da una parte è una esperienza davvero folle, non avrei mai pensato che potesse accadere davvero a me, ma dall'altra è anche una situazione davvero positiva ed intensa. E' bello poter aiutare qualcuno a livello emotivo, e intendo su ogni scala emotiva, dallo sfogo all'evasione alla riflessione. Ogni persona e ogni età hanno i rispettivi problemi e ognuno dà le sue personali interpretazioni ai testi... La ritengo una cosa bellissima".

COME SIETE ARRIVATI ALLA VICTORY RECORDS?
"Con il nostro primo EP in origine pubblicato dalla Tribunal Records, il nome ha cominciato a girare e così anche il disco... E' stato un processo naturale e ordinario direi. Fu la prima etichetta ad interessarsi seriamente agli Atreyu, ovviamente prendemmo l'occasione al volo".

DAL VOSTRO ASPETTO SEMBRA CHE SIATE FAN DI QUALCHE GLAM METAL BAND DEGLI ANNI OTTANTA, TU SEI FAN DI QUALCUNA IN PARTICOLARE?
"Ti riferisci sicuramente a Dan, è lui il fissato (basta vedere la sua chitarra, ndR)! Ascolta solo Queen, Poison, Ratt, Dio e tutto ciò che si avvicina a quel periodo. Anche a me piace qualcosa, adoro gli AC/DC per esempio, ma nessuno è appassionato come Dan".

IMMAGINA DI AVERE LA POSSIBILITA' DI COLLABORARE CON QUALUNQUE ARTISTA TU VOGLIA, VIVO O MORTO: CHI SCEGLIERESTI?
"Questa è dura amico... molto difficile. Ci sono molte band fighe in giro, ma potendo pescare nell'aldilà sceglierei Freddie Mercury. Il mio obiettivo principale nel fare musica è molto molto molto molto inferiore al suo livello, ma poter fare qualcosa con lui sarebbe magnifico".

VI SIETE MAI CONSIDERATI PARTE DEL MOVIMENTO METALCORE?
"Ci siamo sempre considerati una rock band, e il rock è l'unica categoria che ci può contenere a pennello. Non penso che troverai alcuna band che si definisca da sola come appartenente alla scena metalcore".

COSA RISPONDI A CHI TI DICE CHE COL METAL NON C'ENTRATE NULLA?
"Non possiamo piacere a tutti, ci sarà sempre qualcuno che ci spalerà merda addosso dicendo che non siamo metal, non siamo questo, non siamo quello... Fanculo, chissenefrega, mi spiace davvero molto (ironicamente, ndR)".

LA PRIMA VOLTA CHE VI HO SENTITI E' STATO SU MYSPACE. CHE NE PENSI DEL FENOMENO?
"Ci sono anche io da qualche parte! Siamo arrivati in altissimo nella classifica musicale del sito, e non posso che apprezzare tutta la pubblicità derivante da lì. E' un veicolo promozionale eccellente e anche un secondo sito divertente, curo la pagina del gruppo in prima persona quando posso".

E CHE MI DICI DELLE SUICIDE GIRLS?
"Ne ho conosciute un paio (ride, ndR)... Che dire, è carino per essere un sito soft porn, diamo anche a quelle goth e punk girl una chance per essere importanti, suvvia!".

QUAL E' LA COSA PIU' STRAMBA CHE UN FAN HA FATTO PER ATTIRARE LA TUA ATTENZIONE?
"Non mi è mai successo nulla di eccessivo, siamo del tutto raggiungibili, i ragazzi sono sempre gentilissimi con noi, al massimo saltano nel backstage".

LA TUA OPINIONE SUL LATO FASHION DELLA MUSICA DI OGGI?
"Apparire è molto importante per una band al giorno d'oggi. Ovviamente adesso mi guardi e sembro vestito come una puttana isterica, ma la maggior parte delle volte cerco di curare il mio aspetto e così gli altri componenti del gruppo, ma intendo precisare che la priorità per noi resta la musica, saldamente al primo posto".

COME ULTIMA COSA PARLACI DEL CONCERTO DI OGGI...
"Le mie band preferite sono From First To Last e Eighteen Visions, che sono anche nostri cari amici, le band europee sinceramente non le conosco proprio, ma da quello che ho visto ci sanno fare. Penso che sia un bill molto interessante, divertentissimo da vedere".

martedì, ottobre 03, 2006

DISCHI CHE HANNO FATTO LA STORIA


Se fossi stati uno di quei giornalisti seri della carta stampata e all’imbrunire del millennio scorso avessi dovuto stilare una di quelle classifiche tanto di moda in quei mesi, quale ad esempio la classifica dei 100 album del secolo più importanti in ambito metal, sicuramente “Vulgar Display of Power” farebbe parte della lista; primo perché è un grande album, secondo perché con il precedente “Cowboys From Hell” è stato fonte di ispirazione per molte band successive e contribuì a dare un forte scossone a tutto l’ambiente. Se ripenso ai Pantera e al loro successo, trovo calzante l’accostamento con un giovane pugile semisconosciuto su cui pochi hanno scommesso, e che nell’incontro della vita, la finale per il titolo dei pesi massimi, con un potente destro/sinistro (i due album CFH e VDOP) affonda il fortissimo campione incarica. La band infatti si scagliò con la stessa violenza su tutto ciò che era stato fatto sino a quel momento, segnando l’inizio della fine del vecchio thrash metal anni ’80 e il principio di quello che oggi chiameremmo il post-modern-thrash, crossover e metalcore. Mio bravo e diligente lettore sarai già al corrente del passato della band e del cambiamento di stile nel loro sound, dato che avrai già letto la recensione di “Cowboys From Hell”, e non ti annoierò oltre ripetendo gli stessi concetti.
Ricordo che questa cassetta (già all’epoca niente ipod e non avevo nemmeno i cd, erano già diffusi?) l’ho letteralmente “divorata” e consumata, tanto che qualche anno dopo sono stato costretto a passare al cd; non conoscevo ancora la band e rammento che al primo ascolto rimasi completamente entusiasta, c’era tutto quello che un giovane thrasher in cerca di nuove emozioni poteva chiedere: potenza, innovazione, melodia, velocità e mi resi conto che questo era il sound che avrei voluto sentire, anche se ancora non lo sapevo. Al canto di “…IN TURN YOU’RE MAKIN US… FUCKIN HOSTILE”… mi dimenavo in camera mia come un pazzo preso da un raptus, stregato da quelle note.
Rispetto al precedente album Anselmo accentua molto le parti canore più arrabbiate a scapito delle tonalità più alte che via via abbandonerà del tutto nei successivi. Cosa posso aggiungere sul compianto Dimebag Darrell, che non sia stato già detto in questi ultimi anni? Penso poco, ma voglio rimarcare la bravura di questo grande chitarrista che suonava quei heavy metal riffs in modo originale; è stato lui la vera anima Pantera, l’uomo responsabile di quel sound unico e particolare che la band ha saputo proporre. La formazione si completa con Rex al basso, eccellente musicista, che si inserisce perfettamente nel sound proposto e da Vinnie Paul alla batteria sicuramente uno dei migliori del genere.
L’apertura dell’album è lasciata all’ottima “Mouth For War”, e mette subito in chiaro il sound incazzato che troveremo nel proseguo. Grande grinta di Phil, ottimo solo ed eccellente finale con il piede schiacciato sull’acceleratore, Killer song! Un Phil veramente aggressivo ci porta a “New Level” con ottimi riff di Dimebag alcuni cambi di ritmo coinvolgenti e potenti chorus. E’ un’istantanea del nuovo sound targato Pantera! Si passa a “Walk” una delle più dirette, immediate e accessibili dell’intera discografia! E’ la tipica canzone ad alto impatto che nei live ha sempre spopolato, ma che a dirla tutta non è nulla di eccezionale; si sviluppa per 5 minuti con lo stesso riff di base e anche sotto l’aspetto della lyrics non è nulla di speciale. Non fraintendetemi, non è assolutamente una traccia riempitiva, perché è trascinante, potente e carica ma non è neanche tra le migliori del lotto. Si riprende subito quota con la successiva “Fucking Hostile”, vero e proprio inno della band, che si avvicina a sonorità thrash/speed style e si caratterizza per una prova sopraffina alla chitarra; veloce, intricata e potente con la batteria di Vinnie Paul devastante e grande vocals di un Phil che in violento screaming ci urla: “Fucking, Fucking, Fucking, Fucking HOSTILEEEE”. Una delle più belle dell’intera discografia! Segue “This Love” che si sviluppa in due parti: la prima metà è una ballad graffiante, con un’apprezzabile prova di Phil; la seconda è violenta con riff pesanti e grassi. Davvero Bella! La successiva "Rise" ha un inizio incazzato e veloce che, come un rullo compressore, demolisce i muti sonori. E’ un’altra traccia di forte ispirazione thash con un buon lavoro in doppia cassa e un solo davvero ammirevole. Eccellente!! E’ la volta di “No Good (Attack the Radical)” buona canzone, ottime ritmiche e lavoro al basso di Rex, dal ritornello "No chance, not for a minute" accessibile che si presta bene per essere cantaticchiato, per un buon esperimento verso nuovi territori.
Un’altra conchiglia si apre e la perla “Live in a Hole” trova subito ammiratori, piazzandosi presto tra le mie favorite del gruppo; spiccano un bel basso in primo piano e il solito Dime. Molto ispirati anche i vocals "Full of grief I scream at the wind...thought I heard the words of others!" e davvero non capisco come si possa critichi il Phil di questi anni. Si passa a "Regular People(Conceit)" grande riff, headbagging assicurati ma che in fin dei conti pare la traccia più debole dell’album, non perché brutta ma semplicemente perché le altre sono più belle. Si arriva ad uno dei picchi assoluti dell’album "By Demons Be Driven" non veloce ma pesante e possente, con riff spaventosi che accompagnano egregiamente i vocals con alcuni effetti cool. La struggente "Hollow" chiude l’album, la traccia più lunga permette Phil di emozionare e impressionare dando vita ad un’eccellete prova. Melodica con alcuni tra i killer solos che apprezzo di più del compianto Dimebag; le parti armoniche ed emozionanti gradualmente lasciano posto a parti più aggressive, regalandoci l’ultima dose di adrenalina prima della chiusura. Grande canzone!
E’ senza dubbio l’album che amo di più del combo americano, quello a cui sono più legato e che negli anni mi ha emozionato di più; peccato che con i seguenti non siano riusciti più a ripetersi a questi livelli. L’intero album è piacevolmente aggressivo, e le uniche che lasciano spazio a parti melodiche sono “Hollow” and “This Love”. Ci sono probabilmente le loro songs più famose con un ottimo lavoro da parte di tutta la band. Al suo debutto si piazzò direttamente al primo posto della charts americana e nei primi posti in quella di molti paesi (ovviamente non in Italia); probabilmente è l’album più potente a vantare tale primato! E’ così l’ovazione sia di critica che di pubblico assicurò milioni di vendite alla band, e portò ad un cambiamento nel modo di suonare heavy dando spunto a nuove vie musicali che altre band hanno poi svilupparono e concretizzarono
(da www.metalinside.it)